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CONTROLLO E TUTELA DELL’ACQUA DESTINATA AL CONSUMO UMANO NELLA PROVINCIA DI PESARO E URBINO

  • 13 aprile 2017
  • Autore: Redazione VeSA
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In natura l’acqua dolce da destinare ad uso potabile è una risorsa rara, la cui disponibilità non è inesauribile, pertanto deve essere utilizzata senza sprechi e deve essere adeguatamente tutelata per conservarne la qualità. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fissato nel tempo vari standard di qualità delle acque potabili, in base ai quali le nazioni hanno potuto emanare specifiche normative.

         Attualmente la normativa di riferimento è il D.Lgs. 2 febbraio 2001, n. 31 e ss.mm.ii. che prevede, a garanzia della sicurezza per la salute, una serie di requisiti che l’acqua di acquedotto deve rispettare in tutte le fasi della distribuzione. I limiti sono fissati a livello europeo sulla base delle evidenze scientifiche più aggiornate, in modo da garantire l’assenza di rischi per la salute.

         E’ previsto un doppio sistema di controllo: l’Ente Gestore è responsabile della qualità dell’acqua che fornisce alle utenze ed è tenuto ad eseguire periodicamente prelievi ed analisi; le Aziende Sanitarie sono responsabili della sorveglianza sulle acque destinate al consumo umano con ulteriori controlli indipendenti effettuati dal Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) con una frequenza prestabilita dalla normativa in base alle dimensioni dell’acquedotto.

         Tutta la filiera di produzione è sottoposta al controllo, i prelievi per le analisi vengono effettuati alle fonti, in modo da valutare le caratteristiche dell’acqua all’origine, quindi agli impianti di trattamento e alle reti di distribuzione, fino alle utenze domestiche, per garantire che l’acqua mantenga le caratteristiche di idoneità lungo tutto il suo percorso.

         L'attività di controllo e vigilanza delle acque destinate al consumo umano trova, a livello regionale, specifiche indicazioni nel Decreto del Dirigente del Servizio Veterinaria, Igiene, Sicurezza e Qualità Nutrizionale degli Alimenti n.178 linee guida relative al controllo della qualità delle acque destinate al consumo umano in attuazione del D.Lgs. n.31/01 e successive modifiche e integrazioni, che fornisce anche indicazioni sulla corretta gestione delle non conformità analitiche. Al SIAN spetta: il giudizio di qualità e di idoneità all’uso sulla base dei controlli chimici e microbiologici; comunica al Gestore, il superamento dei parametri previsti dal D.Lgs. 31, chiedendo se necessario al Sindaco l’adozione dei provvedimenti di divieto o di limitazione d’uso; propone al Gestore gli eventuali interventi finalizzati a salvaguardare e/o promuovere la qualità dell’acqua, che devono essere commisurati all’entità del rischio per la salute.

Nell’Area Vasta n.1, al fine di standardizzare le procedure di campionamento, fornire indicazioni tecnico scientifiche per un corretto svolgimento delle operazioni di controllo, uniformare previa valutazione del rischio la gestione dei referti analitici, è stato adottato un protocollo che fornisce indicazioni operative per lo svolgimento di tutte le attività relative al controllo sulle acque destinate al consumo umano. L’ultima revisione è del 09.04 2016 ed è la procedura SIAN_PS_01.

         La tutela della qualità dell'acqua destinata al consumo umano, si realizza non solo con indagini analitiche dell'acqua erogata dalle reti di distribuzione ma anche con l'acquisizione delle conoscenze di base, attinenti la mappatura delle opere di captazione, trasporto, raccolta, trattamento e distribuzione dell'acqua fornita all'utenza. Pertanto questo Servizio, nella sua costante attenzione alle misure di prevenzione, ha sempre raccomandato di potenziare le strategie di controllo basate sull’analisi dei rischi sensibilizzando gli Enti Gestori per l’adozione di un nuovo  approccio  che sposti l’attenzione dal controllo retrospettivo sulle acque distribuite, alla prevenzione e gestione dei rischi di tutta la filiera idropotabile sul modello dei  Water Safety Plans  (WSP) elaborati in sede di OMS. L’implementazione dei principi di WSP è anche fondamentale per potenziare l’efficacia delle azioni di prevenzione dei rischi, al fine di migliorare il livello di tutela della salute pubblica e la fiducia del consumatore rispetto alla qualità delle acque di acquedotto

         L'ambito territoriale dell’Area Vasta 1, comprende 59 Comuni per una superficie di 2.564 Kmq ed un bacino di utenza di circa 363.000 abitanti.

         Le problematiche di carattere generale, nell'ambito della Area Vasta n.1, sono dovute in particolare ad un sistema di distribuzione dell'acqua, caratterizzato da un'elevata frammentazione delle strutture acquedottistiche nell’entroterra e da presenza di grossi acquedotti nella costa, inoltre è presente un'ampia diversificazione delle fonti di approvvigionamento (superficiali, sotterranee, pozzi, sorgenti, ricariche di falda).

         Nelle aree montane e di alta collina, di particolare valore ambientale anche per la ricchezza e qualità del patrimonio idrico esistente, prevale l’utilizzo di acqua di origine sotterranea; nella parte di territorio di pianura che è anche la parte più industrializzata, il fabbisogno idrico crescente ha reso necessario procedere all’integrazione con acqua di origine superficiale. L’acqua di origine sotterranea è una fonte di approvvigionamento privilegiata,  seppur limitata,  nella maggior parte dei casi di buona qualità e richiede trattamenti minimi, l’acqua dolce di origine superficiale, è disponibile, ma più esposta a rischi di inquinamento e necessita di maggiori trattamenti, che richiedono un notevole impegno di personale e di mezzi, sia per chi è preposto alla gestione sia per chi è preposto al controllo.

Reti di distribuzione

                Nell’anno 2016 dei 59 comuni totali per 54 l’Ente Gestore dell’acquedotto è Marche Multiservizi (Acqualagna, Apecchio, Auditore, Barchi, Belforte all’Isauro, Borgo Pace, Cagli, Cantiano, Carpegna, Cartoceto, Fermignano, Fratterosa, Fossombrone, Frontino, Frontone, Gabicce, Gradara, Isola del Piano, Lunano, Macerata Feltria, Mercatello sul Metauro, Mercatino Conca, Mombarroccio, Mondavio, Montecalvo in Foglia, Montecerignone, Monteciccardo, Montefelcino, Montegrimano, Montelabbate Montemaggiore al Metauro, Orciano di Pesaro, Peglio, Pergola, Pesaro, Petriano, Piagge, Pian di Meleto, Piobbico, Saltara, S. Angelo in Vado, San Costanzo, San Giorgio, San Lorenzo in Campo, S. Ipolito, Sassocorvaro, Sassofeltrio, Serra S’Abbondio, Serrungarina, Tavoleto, Tavullia, Urbania, Urbino, Vallefoglia), per 3 comuni Aset (Fano, Mondolfo, Monteporzio), mentre per 2 comuni, (Montecopiolo e Pietrarubbia), il servizio acquedottistico è gestito attraverso gli uffici tecnici comunali, che si fanno carico di tutti i problemi inerenti la conduzione e la manutenzione degli acquedotti.

         Per quanto riguarda il controllo analitico relativo all'anno 2016 nel territorio della nostra Area Vasta sono stati presi in considerazione 479 punti di prelievo lungo le reti di distribuzione, dei quali 139 riguardano acquedotti con una popolazione servita inferiore a 100 unità, 255 riguardano acquedotti con una popolazione servita compresa tra 100 e 5000 unità, 63 punti riguardano acquedotti con una popolazione servita compresa tra 5000 e 50.000 unità, 22 punti riguardano acquedotti con una popolazione servita compresa tra 50.000 e 500.000 unità.

         Per l'anno 2016, la frequenza e il tipo di controlli analitici nelle reti di distribuzione degli acquedotti pubblici e presso i più importanti edifici pubblici (scuole, ospedali, università, ecc.), è rimasta invariata rispetto al 2015 ed in coerenza con quanto stabilito dal D.Lgs. 31/01. Inoltre, sono stati programmati controlli, sia analitici che ispettivi, presso le industrie alimentari (bar, ristoranti, agriturismi e comunque esercizi di preparazione, produzione, trattamento, conservazione o immissione sul mercato di prodotti alimentari o bevande) con approvvigionamenti privati o con approvvigionamento idrico assicurato con trasporto di acqua tramite autocisterne, presenti nell’entroterra.

         Le indagini analitiche che vengono effettuate si differenziano in due livelli, routine e verifica; i parametri del controllo di routine sono quelli indicati dalla legge, mentre, relativamente al controllo di verifica, sono stati previsti per questa Area Vasta, in accordo con l’ARPAM,  due tipi di controllo denominati verifica di base e verifica completa. La verifica di base, che comprende i parametri più significativi per il nostro territorio, viene di norma effettuata nei punti delle reti di distribuzione, la verifica completa viene effettuata in occasione dei controlli agli impianti di potabilizzazione, alle captazioni e generalmente ai punti in rete collegati.

         Ai sensi dell’art.7 del D.Lgs. 31/01 deve essere effettuata anche la sorveglianza sull’attività di autocontrollo e sull’applicazione di corrette procedure e protocolli di buona prassi gestionale presso gli enti gestori degli acquedotti. E’ stato pertanto programmato un sopralluogo presso i due Enti Gestori presenti nel territorio di competenza, per la verifica dell’efficacia delle procedure contenute nel piano dei controlli interni.

         Le frequenze di controllo per le reti di distribuzione, dipendono dal volume di acqua distribuito o prodotto ogni giorno per un singolo acquedotto o, se questo non è noto, dal numero di abitanti serviti dai singoli acquedotti, calcolando un consumo di 200 litri pro capite al giorno. In base alla procedura specifica in Area Vasta SIAN_PS_01 Rev 01 del 09.04.2016, ed in coerenza a quanto previsto dal D.Lgs. 31/01, le frequenze sono state le seguenti:

         a) acquedotti con consumo di acqua fino a 20 mc/g (abitanti serviti inferiori a 100) - n.2 controlli all‘anno di cui n.1 di routine e n.1 di verifica;

         b) acquedotti con consumo di acqua compreso tra 20 mc/g e 1000 mc/g (abitanti serviti compresi tra 100 e 5.000) - n.4 controlli all'anno di cui n.3 di routine e n.1 di verifica;

         c) acquedotti con consumo di acqua compreso tra 1000 mc/g e 2000 mc/g (abitanti serviti compresi tra 5.000 e 10.000) - n.10 controlli all'anno di cui n.8 di routine e n.2 di verifica;

         d) acquedotti con consumo di acqua compreso tra 2000 mc/g e 3000 mc/g (abitanti serviti compresi tra 10.000 e 15.000) - n.13 controlli all'anno di cui n.11 di routine e n.2 di verifica;

         e) acquedotti con consumo di acqua compreso tra 3000 mc/g e 4000 mc/g (abitanti serviti compresi tra 15.000 e 20.000) - n.16 controlli all'anno di cui n.13 di routine e n.3 di verifica;

         f) acquedotti con consumo di acqua compreso tra 7000 mc/g e 8000 mc/g (abitanti serviti compresi tra 35.000 e 40.000) - n.28 controlli all'anno di cui n.24 di routine e n.4 di verifica; acquedotti con consumo di acqua compreso tra 8000 mc/g e 9000 mc/g (abitanti serviti compresi tra 40.000 e 45.000) - n.31 controlli all'anno di cui n.27 di routine e n.4 di verifica;

g) acquedotti con consumo di acqua compreso tra 10.000 mc/g e 100.000 mc/g (abitanti serviti compresi tra 50.000 e 500.000) - n.61 controlli all'anno di cui n.56 di routine e n.5 di verifica;

         Negli ultimi anni sono state installate in vari comuni del nostro territorio numerose fontanelle denominate “case dell’acqua” che sono punti di trattamento e distribuzione di acqua di acquedotto che subisce solo blandi trattamenti e viene offerta ai cittadini, refrigerata, naturale e frizzante. Nell’anno 2016 in attuazione di quanto previsto dal Decreto del Dirigente del Servizio Veterinaria, Igiene, Sicurezza e Qualità Nutrizionale degli alimenti n.178 del 19.12.2003 e s.m.i., sono stati controllati n.24 punti di erogazione delle fontanelle di cui sopra. In ogni “case dell’acqua” vengono effettuati due campionamenti: uno al rubinetto prima dell’ingresso nell’impianto di trattamento (quando possibile) e uno al rubinetto di erogazione dell’acqua naturale. Sono stati effettuati campionamenti per un totale di 63 campionamenti per le analisi chimiche e 64 campionamenti per le analisi batteriologiche, le analisi al rubinetto di erogazione sono risultate tutte conformi.

Risultati immagini per fontanella di campionamentoacqua immagini

Per quanto riguarda il controllo nelle reti di distribuzione, fontane ed edifici pubblici, sono stati effettuati:

N. 2571 campionamenti per le analisi batteriologiche;

N. 2155 campionamenti per le analisi chimiche.

 

                I risultati analitici dimostrano una generale conformità dal punto di vista chimico, tranne pochissime eccezioni, mentre per quanto riguarda le analisi batteriologiche, la situazione è più critica.

 

Impianti di potabilizzazione

Un problema senz’altro peculiare del nostro territorio è l'elevato utilizzo di acque superficiali potabilizzate che, particolarmente in periodi di eccezionali eventi atmosferici o di grave siccità come quelle verificatasi negli ultimi anni, presentano un rischio elevato di superamento dei limiti previsti dal D.Lgs.31/01 e, in alcuni casi, di fioritura algale. Nel 2016 non si sono evidenziati particolari problemi, ma questo Servizio ha sempre sollecitato una continua attenzione sullo stato dei fiumi, chiedendo agli Enti competenti di adottare tutte le misure necessarie per prevenire inquinamenti e per mantenere la salubrità dell‘acqua destinata al consumo umano.

Sono stati programmati frequenti controlli presso gli impianti di potabilizzazione con particolare attenzione alla conoscenza di tutte le problematiche connesse ai trattamenti di potabilizzazione dell’acqua.

Gli impianti di potabilizzazione di acque superficiali del nostro territorio sono dieci di cui 4 non in uso nel 2016:

1 – Fano (San Francesco)

2 - Fano (Torno)

3 - Pole di Acqualagna (Invaso Crivellini)

4 - Fermignano (San Silvestro) nel 2016 mai attivato

5 - Sassocorvaro (Mercatale)

6 - Macerata Feltria (Capriola)

7 - Mercatello sul Metauro (Pian Marzolino)

8 - Urbania (Pozzi Cioppi), nel 2016 mai attivato

9 - Urbino (Ca’ Spadone), nel 2016 mai attivato

10 - Schieti di Urbino (Schieti) dal 2005 non più in uso

Sono stati effettuati controlli alle entrate e uscite di ogni impianto e contemporaneamente in uno o più punti significativi della rete di distribuzione, con analisi di verifica completa, per un totale, relativamente agli impianti, di:

N. 73 campionamenti per le analisi chimiche;

N. 72 campionamenti per le analisi batteriologiche.

I campionamenti dell'acqua superficiale presso le opere di presa dei potabilizzatori sono effettuati dall'Arpam, (nel 2016 sono stati 115 per le analisi batteriologice e 115 per le analisi chimiche)

 

Captazioni

             Per quanto riguarda le fonti di approvvigionamento sotterranee, nel 2016 sono state censite 511 captazioni (299 sorgenti e 212 pozzi).  Il controllo analitico in questo anno è continuato, dando la priorità alle captazioni che alimentano gli acquedotti a servizio di un maggior numero di abitanti o più acquedotti e a quelle che si trovano in condizioni igieniche più critiche.           

Sono stati effettuati campionamenti per un totale di:

N. 138 campionamenti alle captazioni per le analisi chimiche;

N. 138 campionamenti alle captazioni per le analisi batteriologiche. 

Industrie alimentari con approvvigionamento idrico privato

 Il controllo delle industrie alimentari con captazioni private, e delle industrie alimentari il cui approvvigionamento idrico è assicurato con trasporto di acqua tramite autocisterne, è stato effettuato nell’entroterra dove tali attività sono abbastanza diffuse.

Industrie alimentari con approvvigionamento privato: ad oggi sono state censite 40 attività non collegate ad acquedotti pubblici; è stato effettuato il controllo del 50% delle  strutture in attività con priorità per quelle non controllate nel 2015 (n.19), tutte le attività prive di impianti di disinfezione (1) e tutte le attività che nel 2015 avevano evidenziato problemi di non conformità (4). Sono stati effettuati 27 campionamenti per analisi batteriologiche e 27 campionamenti per analisi chimiche (n.24 + n.3 campionamenti che si riferiscono a ripetizione per non conformità).

Dall’indagine sono emersi i seguenti risultati:

n.20 strutture con controlli analitici risultati conformi;

n.2 struttura con controlli analitici che hanno evidenziato non conformità  per i parametri batteriologici di cui alle Tab. A e C; 

n.2 strutture con controlli analitici che hanno evidenziato non conformità  per i parametri chimici di cui alla Tab. C;

entrambe le non conformità di cui sopra sono state risolte in breve tempo.

Inoltre, su richiesta del Servizio Veterinario, sono state controllate n.2 strutture di competenza del SIAOA con n.2 campionamento per analisi batteriologica e n.2  per analisi chimica, le relative analisi sono risultate 1 conforme e 1 non conforme.

 Industrie alimentari rifornite da autocisterne: ad oggi sono state censite 2 attività, entrambe sono state controllate nel 2016 e le relative analisi sono risultate conformi.

CONCLUSIONI

                Nel territorio dell’Area Vasta 1, la qualità delle acque potabili è in generale adeguatamente garantita, la strategia dei controlli ha consentito fino ad oggi di evidenziare, nella maggior parte dei casi, l’utilizzo di acque idonee e di qualità, i pochi casi di non conformità riguardano un ridotto numero di acquedotti in aree circoscritte del territorio.  Solo una piccola parte di popolazione, che abita per lo più in zone rurali, nell’anno 2016 ha  dovuto far fronte a occasionali problemi di  non conformità, soprattutto a causa di acquedotti che presentano ancora carenze strutturali dovute alla vetustà delle opere di captazione e di distribuzione, ma anche a causa di non regolare ed efficace funzionamento dei sistemi di disinfezione; si tratta in molti casi comunque di non conformità rispetto a parametri “indicatori” non direttamente correlati a rischi sanitari.

         In generale risulta un 2% di controlli non conformi per problemi batteriologici, dei quali circa 1% ha determinato l’emissione di Ordinanza di non potabilità, comunque revocate in breve tempo. I problemi dal punto di vista chimico riguardano soprattutto la presenza di torbidità e occasionalmente, presenza di alluminio e ferro. Si è verificato un solo caso di proposta di ordinanza per superamento del parametro trialometani totali, in un piccolo acquedotto, risolto in breve tempo.

Durante l’anno 2016 si sono mantenuti sempre stretti rapporti di collaborazione  con Enti Gestori e Comuni, per individuare tempestivamente i provvedimenti necessari e i relativi tempi di adeguamento per il ripristino della qualità dell’acqua destinata al consumo umano negli acquedotti che presentavano ancora problematiche.

Il numero di campionamenti e di indagini analitiche è stato coerente con quanto previsto dalla programmazione.

Tutti i cittadini possono accedere alle informazioni relative ai controlli sulle acque presso le tre sedi del SIAN di Pesaro, Urbino e Fano.

         I controlli relativi alle industrie alimentari con approvvigionamento privato, con l’opera di sensibilizzazione presso gli operatori interessati, intensificata negli ultimi anni, ha portato nel tempo ad una diminuzione delle non conformità, generalmente dovute ad una non corretta gestione degli impianti di trattamento.  Pertanto, questo Servizio continuerà anche nel 2017 a rivolgere particolare attenzione a questo settore, al fine di  fornire le informazioni necessarie per una consapevole attività di manutenzione degli impianti idrici privati, dalla captazione al trattamento e distribuzione dell'acqua fornita ai propri clienti.

          Il costante confronto, nell’ambito delle rispettive competenze, con gli enti gestori Marche Multiservizi e Aset, al fine di promuovere un’attività di sorveglianza omogenea e condivisa, ha contribuito alla messa a punto di piani di autocontrollo caratterizzati da un approccio globale di gestione del rischio. Le due verifiche  effettuate presso gli enti gestori hanno evidenziato per entrambi procedure adeguate e una complessiva efficienza dei servizi acquedottistici, con verifiche puntuali e continue delle caratteristiche qualitative dell’acqua erogata.     

          Dall'analisi della situazione emergono due fondamentali necessità: da un lato, al fine di assicurare la qualità e la salubrità dell'acqua di origine sotterranea e non perdere una risorsa fondamentale per la vita e per l’ambiente, devono essere messi in atto ulteriori interventi di bonifica e di risanamento nei “piccoli acquedotti”, che servono a volte poche decine di abitanti ma che rappresentano varie realtà acquedottistiche dell’entroterra; dall’altro, per l’utilizzo di acqua superficiale, è indispensabile accrescere la conoscenza di tutti i rischi potenziali derivanti dalle attività presenti nel territorio, al fine di prevenire la contaminazione delle risorse idriche all’origine e garantire la tutela della qualità dell’acqua, anche al di là del rispetto dei limiti di legge.

A tale scopo è dunque necessario che le attività di sorveglianza si fondino su una azione continua, programmata ed omogenea di tutti i soggetti interessati e sul coordinamento operativo tra Comuni, Azienda Sanitaria, Arpam ed Enti Gestori, nell'ambito delle rispettive competenze.

 

 

Autore: Dr.ssa Annamaria Fabbri

(Referente per la Comunicazione del rischio in Sicurezza Alimentare e Sanità Pubblica Veterinaria del Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) - Area Vasta 1 ASUR Marche)

Nota: la produzione della presente reportistica è stata prodotto in attuazione della Determina DG/ASUR n. 734/2016, nell’ambito del Gruppo della Comunicazione del rischio dell’Area Vasta 1 per l’anno 2016

 

 

 

 

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