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Case report anno 2024 - Emergenza peste suina africana nella Provincia di Macerata

  • 18 dicembre 2024
  • Autore: Redazione VeSA
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La peste suina africana (PSA) è una malattia virale dei suini e cinghiali selvatici causata da un virus della famiglia Asfaviridae, genere Asfivirus, che determina un'elevata mortalità negli animali infettati. Tale virus, innocuo per l'uomo, provoca notevoli disagi nel settore della suinicoltura; le aree interessate da PSA subiscono infatti, notevoli perdite economiche a causa del decesso degli animali, delle restrizioni agli spostamenti di maiali, cinghiali selvatici e loro prodotti nonché del costo delle misure di controllo. Ad oggi, non è stato autorizzato alcun vaccino per questa malattia. L'eradicazione, inoltre, può richiedere diversi anni.

I segni tipici della PSA generalmente sono febbre, aborti, emorragie e morte nel giro di pochi giorni, dopo un’incubazione variabile da 5 a 10 giorni circa.

Maiali e cinghiali selvatici si infettano generalmente per contatto diretto con animali infetti o per contatto indiretto da ingestione di prodotti ricavati da animali infetti, o ancora per contatto con indumenti, veicoli o attrezzature contaminati.

La prevenzione è l’unico strumento efficace per impedire l’ingresso della malattia e la sua diffusione.

Tra gli strumenti più efficaci per la lotta alla PSA vi è sicuramente la early detection, ossia la rilevazione precoce dei casi di malattia, negli allevamenti di suini ed ancor più nella fauna selvatica.

La early detection nel cinghiale si esegue attraverso:

  1.  la sorveglianza passiva delle carcasse di animali morti, ossia la segnalazione agli organi di controllo preposti (AST territorialmente competente attraverso il numero unico del 112/118), da parte di chiunque, in qualunque posto, si imbatta accidentalmente in un cinghiale morto;
  2. la ricerca attiva, ossia ricerca eseguita intenzionalmente delle carcasse di cinghiale, su un territorio interessato da situazioni emergenziali relative alla PSA, con particolare riguardo alle zone boschive e arbustive (gli animali malati cercano rifugio) e lungo le fonti di abbeveraggio (la febbre che caratterizza gli animali malati li spinge a cercare fonti di acqua).

Nei giorni 7-8-9 settembre 2024 si è verificato uno sversamento di percolato di sangue ed altri liquidi organici da semirimorchi contenenti carcasse di suini abbattuti in un allevamento oggetto di focolaio di Peste suina africana e parcheggiati temporaneamente nella zona industriale di Civitanova Marche (MC).

Tale evento ha fatto attivare l’allerta in emergenza sanitaria che è stata gestita sin dalla prima fase, dal personale dei Servizi Veterinari della AST di Macerata, dalle Forze dell’Ordine, dai Vigili del fuoco, da ARPAM ed altre figure specializzate, che hanno messo in sicurezza la zona interessata con tempestiva bonifica ed attivazione delle misure di emergenza per la rilevazione precoce (early detection) della possibile contaminazione e diffusione del PSA-virus nell’ambiente circostante.

La gravità dell’evento ha reso necessaria l’attivazione dell’Unità di Crisi regionale e del Gruppo Operativo Territoriale Marche GOT (DGRM n. 1304 del 26/08/2024) per la definizione delle attività da espletare sul territorio interessato ed in particolare è stato:

  • definito un buffer di 15 km di raggio dal punto di sversamento dei liquami,
  • estratto dalla Banca Dati Nazionale (BDN) l’elenco degli stabilimenti di allevamento e luoghi di detenzione dei suidi ricadenti nell’area buffer,
  • avviato il sistema di sorveglianza sanitaria rafforzata per PSA nei 15 giorni successivi all’evento con la ricerca attiva delle carcasse di cinghiali morti nell’area buffer ed inchieste in tutti gli allevamenti di suidi insistenti nell’area a rischio, compresa la verifica della corretta gestione dei suidi non DPA (Destinati alla Produzione di Alimenti) detenuti in luoghi diversi dagli stabilimenti di allevamento.

Nell’area buffer della provincia di Macerata i Veterinari di Sanità Animale dell’AST Macerata hanno effettuato, nel mese di Settembre, un totale di 149 sopralluoghi in allevamenti di suini nei Comuni rispettivamente di Civitanova Marche, Potenza Picena, Recanati e Porto Recanati, Montecosaro, Corridonia, Morrovalle, Macerata, Monte San Giusto e Montelupone. L’attività di controllo è consistita nella valutazione dello stato clinico degli animali e nella verifica delle condizioni di biosicurezza mediante l’utilizzo della check list Classyfarm e nel caso degli allevamenti con orientamento produttivo familiare, è stata modificata la stessa check list Classyfarm, sulla base di quanto previsto dal Decreto 28 giugno 2022 “Requisiti di biosicurezza degli stabilimenti che detengono suini” (Allegato 1). Inoltre, i sopralluoghi sono stati occasione di formazione ed informazione agli allevatori, utilizzando il materiale informativo redatto dal Ministero della Salute. Al termine di ogni controllo veniva redatto un verbale di accertamento (modello allegato 2) e le attività espletate venivano aggregate e rendicontate giornalmente all’Agenzia Regionale Sanitaria – Settore Prevenzione Veterinaria e Sicurezza Alimentare (ARS) nonché al Commissario Straordinario per la PSA.

Figura 1: suddivisione in celle della zona buffer per la sorveglianza rafforzata sugli stabilimenti di allevamento di suini e cinghiali.

Considerando che, parte sostanziale della early detection, consiste nella ricerca attiva delle carcasse di cinghiali, la Regione Marche - Settore Prevenzione Veterinaria e Sicurezza Alimentare, a seguito della riunione del GOT del 20 settembre, con nota n. 0015992 del 24/09/2024 ha inviato il protocollo per la gestione e il potenziamento dell’attività di recupero e di ricerca attiva delle carcasse ed ha individuato un’area circostante il sito di percolamento, suddivisa in una griglia di riferimento con celle di 2 Km di lato (Figura 2). Le ricerche hanno interessato sia la parte della Provincia di Macerata, sia il versante comprendente la Provincia di Fermo.

Figura 2: mappa dell’area a rischio per la sorveglianza rafforzata finalizzata alla ricerca attiva delle carcasse di cinghiale - nota 0015992|24/09/2024|R_MARCHE|ARS|VSA.