X
GO

Influenza aviaria: possibili epidemie in autunno/inverno 2020 in UE

  • 1 ottobre 2020
  • Autore: Redazione VeSA
  • Visualizzazioni: 3373
  • 0 Commenti

Lo scorso 30 Settembre è stato pubblicato un aggiornamento sull’influenza aviaria in Europa e nei Paesi extra UE, relativo al periodo Maggio-Agosto 2020, redatto dall'EFSA, dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dal Laboratorio di riferimento dell'Unione europea per l'influenza aviaria.

Nel documento viene innanzitutto indicato che, tra il 16 Maggio e il 15 Agosto 2020, in Europa sono stati segnalati 7 focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) A (H5N8) nel pollame (1 Bulgaria e 6 in Ungheria) e un focolaio da virus dell'influenza aviaria a bassa patogenicità (LPAI) A (H5N3) nel pollame in Italia.

L'analisi genetica dei virus HPAI A (H5N8) isolati durante questo periodo in Bulgaria e Ungheria non ha identificato alcun cambiamento importante rispetto ai virus raccolti nei rispettivi paesi durante i primi mesi del 2020. Ciò suggerisce quindi una persistenza del virus piuttosto che nuove introduzioni tramite uccelli selvatici infetti.

Altro importante aspetto messo in luce e sottolineato nel resoconto è il fatto che, negli ultimi mesi, si sono verificati focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (virus HPAI A H5N8) negli uccelli selvatici e nel pollame nella Russia occidentale e nel Kazakistan.

Questa situazione rappresenta un significativo motivo di preoccupazione a causa della possibile diffusione del virus attraverso gli uccelli selvatici acquatici che migrano verso l'UE.

In particolare infatti, alla luce dell’esperienza passata, l'Europa settentrionale e quella orientale sembrano le più vulnerabili a epidemie da nuova introduzione. Basti ricordare che, quando l'HPAI venne rilevata nella stessa area della Russia nelle estati del 2005 e del 2016, in Europa si verificarono di conseguenza delle epidemie. Se quest’anno il modello si dovesse ripetere, l'HPAI dovrebbe giungere nelle medesime zone europee tra l’autunno e l’inverno e non è da escludere una successiva possibile diffusione all'Europa meridionale e occidentale.

Tutti i Paesi dell'UE sono quindi sollecitati a intensificare la sorveglianza e le misure di biosicurezza per prevenire possibili nuove epidemie di influenza aviaria quest’anno.

Conformemente alla legislazione UE sui sistemi di riduzione del rischio e di individuazione precoce dell'HPAI, l’EFSA raccomanda ai Paesi dell'Unione di:

1. adottare misure per individuare tempestivamente i casi sospetti di HPAI2. aumentare le misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli;

3. allertare le autorità sanitarie veterinarie e faunistiche circa il probabile rischio di ingresso dell'HPAI;

4. sollecitarle a tenere sotto osservazione nonché effettuare celermente test sugli uccelli selvatici morti o malati.

Nel documento si ribadisce inoltre che il rischio di trasmissione dei virus dell'influenza aviaria ai cittadini europei resta molto basso. Tuttavia, per ridurre al minimo tale evenienza, si consiglia di non toccare gli uccelli morti senza indossare adeguati dispositivi di protezione individuale.

 

Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola

 

Stampa
Categorie: Influenza aviare
Tag:
Valutazioni:
4.4

Redazione VeSARedazione VeSA

Altri articoli di Redazione VeSA

Contatta l'autore

Contatta l'autore

x