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LA FARMACOVIGILANZA VETERINARIA: l’importanza di un approccio corretto

  • 13 settembre 2018
  • Autore: Redazione VeSA
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LA FARMACOVIGILANZA VETERINARIA: l’importanza di un approccio corretto

La Farmacovigilanza Veterinaria è la raccolta e la valutazione di informazioni che includono anche la sorveglianza degli effetti avversi del medicinale veterinario dopo l’acquisto e l’uso. Per effetto avverso o reazione ad un prodotto veterinario si intende quell’effetto nocivo e non intenzionale che insorge a dosi normalmente usate negli animali per la profilassi, la diagnosi, il trattamento di una patologia o la modificazione di una funzione fisiologica.

In seguito all’incremento delle conoscenze e l’aumentato progresso tecnologico nel settore veterinario, la farmacovigilanza è oggi riconosciuta come una componente vitale dell’uso sicuro e cosciente di medicinali veterinari. Lo scopo di un buon sistema di sorveglianza del farmaco è di assicurare la sicurezza dei medicinali veterinari una volta che sono stati autorizzati e commercializzati.

La rapida identificazione di ogni effetto avverso al medicinale è essenziale e le informazioni prodotte da questa investigazione dovrebbero essere indagate per poter ridurre i rischi del prodotto in futuro. Quando i farmaci veterinari sono usati in conformità con quanto descritto dal produttore gli effetti avversi sono estremamente rari. Prima che un produttore possa commercializzare un farmaco deve assicurarsi che esso risponda ai requisiti che l’Unione Europea  e il Regno Unito richiedono per l’autorizzazione al commercio (Marketing Authorization o MA). L’MA è concessa solo dopo una dettagliata valutazione scientifica delle informazioni sul prodotto riguardanti la qualità, la sicurezza e l’efficacia.

Parte delle norme riguardanti questa valutazione richiedono che il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio (Marketing Authorization Holder o MAH) conduca dei test clinici approfonditi al fine di evidenziare dettagli approfonditi sulla di effetti collaterali nocivi. Ciononostante, i test clinici, seppur controllati non sempre possono assicurare delle informazioni complete sul prodotto in tutte le situazioni.

L’uso di un medicinale comporta comunque un rischio di effetti collaterali che deve essere soppesato e considerato in relazione al beneficio. Successivamente all’autorizzazione di un medicinale veterinario l’osservazione e i feedback attraverso un’appropriata farmacovigilanza dovrebbero assicurare in modo assiduo la sicurezza e l’efficacia del prodotto durante il suo uso nella pratica quotidiana.

In Europa, ogni MAH deve avere permanentemente e continuamente a sua disposizione una persona qualificata che sia responsabile della farmacovigilanza e che risieda nello stato membro. Le informazioni acquisite dalla sorveglianza post-autorizzazione sono molto importanti e i vari report acquisiti e raccolti potranno essere usati in ulteriori valutazioni e analisi del prodotto.

In Inghilterra è presente  il Direttorato per i Medicinali Veterinari (VMD), un’agenzia esecutiva del Dipartimento per l’ambiente, il cibo e gli affari rurali (DEFRA), che costituisce l’autorità regolatoria responsabile per la farmacovigilanza dei prodotti veterinari attraverso un sistema di sorveglianza alle sospette reazioni avverse (SARSS).

Questo sistema registra e monitora tutte le sospette reazioni avverse umane e animali (SARs), inclusi gli incidenti ambientali, ai farmaci veterinari. Il SARSS è un metodo passivo ma insostituibile per monitorare le attività di utilizzazione dei farmaci.

Le SARs umane e animali vengono segnalate all’ VMD tramite dei moduli di colore giallo, gli incidenti ambientali tramite un cartellino verde e i sospetti residui di antibiotici nel latte con un cartellino blu.

Queste segnalazioni sono poi analizzate dal SARSS che creerà poi dei report da inviare alla Commissione per i Prodotti Veterinari (VPC), una commissione scientifica statutaria instituita ai sensi delle leggi sui medicinali veterinari aggiornate annualmente, che ha lo scopo di consigliare il Segretario di Stato su qualsiasi aspetto riguardante il farmaco veterinario.

È particolarmente importante che si tengano degli incontri frequenti tra i MAH e il gruppo SARSS del Direttorato per discutere di problematiche di interesse comune e codificare i rapporti di casualità dei SARs. La valutazione di questi rapporti si basa sulle informazioni disponibili riguardanti il farmaco. La reazione sospetta è poi categorizzata usando il sistema di codifica ABON. Questo sistema raggruppa le reazioni dalla categoria A (probabile) fino alla categoria N (improbabile).

Se emerge una tendenza alle reazioni avverse, l’autorità regolatoria può intervenire in diversi modi: può coinvolgere il MAH nel modificare certi aspetti dell’autorizzazione come l’etichettatura del prodotto o anche determinarne il suo richiamo, sospensione o revoca. Il MAH che possiede una MA deve per legge informare l’autorità regolatoria entro 15 giorni su possibili reazioni avverse in animali, sospette reazioni avverse su esseri umani dopo esposizione al medicinale veterinario e sospette trasmissioni involontarie di agenti infettivi dopo somministrazione di un prodotto veterinario.

Per “seria reazione avversa” si intende una reazione che porti alla morte, sia una minaccia alla vita, risulti incapacitante o significativamente invalidante, conduca ad anomalie congenite o difetti alla nascita, o che risulti in segni clinici permanenti o prolungati negli animali trattati. Per “reazione avversa umana” si intende una reazione nociva e involontaria che avviene in un essere umano in seguito all’esposizione ad un medicinale veterinario.

Ogni report è vagliato approfonditamente alla ricerca di ogni relazione causale tra il prodotto e la reazione avversa. L’azienda deve informare su tutte le altre reazioni avverse in un report di aggiornamento  periodico sulla sicurezza (PSUR). Il format di questo report è dettato dalle linee guida Europee e deve necessariamente includere una valutazione scientifica del rapporto rischio-beneficio del prodotto.

Recenti revisioni della legislazione farmaceutica del’UE hanno posto più enfasi sulla gestione del rischio dei prodotti medici veterinari attraverso una maggiore dipendenza della valutazione dei PSUR e allo stesso tempo hanno ridotto il peso regolatorio dei rinnovi alle autorizzazioni alla vendita.

L’UE si occupa anche di altre aree della farmacovigilanza oltre a quella delle reazioni avverse , come ad esempio la mancanza della reazione prevista, l’uso o abuso al di fuori delle condizioni autorizzate (off-label), le violazioni riportate di limiti residuali e i problemi ambientali.

Le linee guida dell’UE stabiliscono che si dovrebbero riportare gli incidenti riguardanti reazioni avverse entro 15 giorni in alcune specifiche circostanze, come ad esempio la mancanza di efficacia associata ad un possibile aumento di resistenza agli antimicrobici o agli antielmintici. La farmacovigilanza veterinaria ricopre un ruolo importante anche nell’area dell’uso non autorizzato del medicinale veterinario.

La maggioranza di queste circostanze hanno a che fare con il sovradosaggio o l’uso in specie non autorizzate. Altre includono vie di somministrazione non ammesse o la mancata osservazione delle controindicazioni o avvertimenti scritti.

Un esempio piuttosto conosciuto dai veterinari ambulatoriali è quello dell’uso non autorizzato dei prodotti spot-on contenenti permetrina. Nonostante gli avvertimenti sul principio attivo sia nella letteratura che sulle indicazioni stesse, un numero significativo di gatti di diversi paesi sono stati esposti ai suoi effetti tossici che includono convulsioni, spasmi e tremori.

Questi effetti sono stati dimostrati sia tramite contatto diretto (come trattamento spot-on) sia da esposizione secondaria tramite contatto con cani trattati.

Questi casi sono solo alcuni dei molti che sottolineano l’importanza dell’uso del prodotto solo per le specie autorizzate e del seguire le raccomandazioni e le modalità d’uso raccomandate dal produttore. Fattori legislativi ed economici hanno portato negli ultimi anni al ritiro dal commercio di molti prodotti già venduti limitatamente mentre per altri le indicazioni d’uso sono state ristrette alle specie principali.

Ciò ha avuto l’effetto di ridurre notevolmente o in alcuni casi a far sparire dal commercio  quei farmaci definiti MUMS (minor use, minor species), destinati al trattamento di malattie che si verificano raramente o in aree geografiche limitate o nelle specie minori, come ad esempio conigli, capre, struzzi o api. Se queste specie non vengono trattate o sono trattate con farmaci non autorizzati potrebbero dare luogo a problemi sia di benessere animale che di sanità pubblica.

Con l’andare del tempo l’importanza della farmacovigilanza è diventato un punto di primaria considerazione. La direttiva 2004/28/EC del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo abroga la direttiva 2001/82/EC riguardante i prodotti medicinali veterinari. La legislazione ora enfatizza la sicurezza del prodotto attraverso la farmacovigilanza e le disposizioni incoraggiano la trasmissione delle suddette sospette reazioni avverse ogniqualvolta si manifestino.

La condivisione di informazioni sulle reazioni avverse è fortemente incoraggiata ed è stato stabilito un database Europeo centrale dei report elettronici, diventati già obbligatori per tutti i titolari di autorizzazione all’immissione in commercio e tutte le autorità regolatorie all’interno dell’UE.

L’ Eudra Vigilance Veterinary è un database centrale creato dall’EMEA (European Medicines Evaluation Agency ) che contiene tutti i report sui medicinali veterinari autorizzati nell’Unione Europea provenienti sia dalle compagnie farmaceutiche che dalle Autorità regolatorie dell’UE.

È stata in questo caso sviluppata dalla Commissione per i prodotti medicinali ad uso veterinario (CVMP) una lista di termini clinici in codici (VEDDRA) per riportare le SARs.

L’armonizzazione e l’incrementata trasparenza delle informazioni attraverso questo database può essere di grande beneficio sia per i titolari di autorizzazione che per le autorità regolatorie e gli stessi medici veterinari.

Sul fronte globale la Cooperazione Internazionale per l’armonizzazione dei requisiti tecnici  per la registrazione dei prodotti veterinari (VICH) è un programma trilaterale (UE, Giappone, Stati Uniti), varata nel 1996 che ha fra i suoi obbiettivi : “… attraverso un dialogo costruttivo tra le autorità regolatorie e l’industria, provvedere alla guida tecnica necessaria per rispondere ai problemi globali emergenti che impattano sui requisiti regolatori all’interno delle regioni del VICH”.

Il VICH ha un Comitato Direttivo che guida questo processo di armonizzazione. Il Comitato ha di recente rivisto le linee guida VICH GL 24, 29 e 30 relative alla farmacovigilanza dei prodotti medicinali veterinari.

La terminologia VEDDRA in codici per i report sulle reazioni avverse umane e animali è stata considerata come formato accettabile per un dizionario clinico, permettendo la standardizzazione nell’analisi dei report. Pertanto tutte le parti interessate in medicina veterinaria possono beneficiare di un approccio armonizzato alla farmacovigilanza tramite un sistema comune e terminologie e definizioni standardizzate.

Molti MAH operano globalmente e quindi la mutualizzazione della conoscenza di un particolare farmaco veterinario e il suo uso in campo potrà solo migliorarne la sicurezza. I medicinali veterinari giocano un ruolo insostituibile nella salute e nel benessere animale e umano.

Questo ruolo è accresciuto dalla presenza di un buon programma di sorveglianza farmacologica che permette un accurato monitoraggio del prodotto.

Quando sopraggiunge inaspettatamente un serio rischio per la salute e il benessere, un rapido richiamo o rimozione dal commercio sono essenziali. In casi meno seri, modificazioni della dicitura sono sufficienti per poter continuare con il suo uso.

Il successo e i benefici di ogni sistema di farmacovigilanza, comunque, richiedono la costante attenzione e cooperazione di tutte le parti interessate.

Autore: Dott. Luca Sacchini

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