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MONITORAGGIO SUL CONSUMO DI ANTIMICROBICI VETERINARI

Valutazione di trend (2015-2017) sull’uso degli antibiotici nell’Area Vasta 3 dell'ASUR Marche (Provincia di Macerata)

  • 5 giugno 2018
  • Autore: Redazione VeSA
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L’attuale situazione in tema di sanità pubblica richiede la messa a punto di strategie “allargate” per affrontare il fenomeno della resistenza antimicrobica con un approccio “One Health”. In continuità con il precedente piano quinquennale partito nel 2011, continua l’impegno Europeo e quindi  nazionale con un nuovo piano d’azione 2017-2020. Tra i vari obiettivi vi è quello di migliorare i dati raccolti sul consumo di antibiotici, in modo da disporre di un meccanismo globale, collaborativo e coordinato di rilevazione e di analisi di dati provenienti da diverse realtà produttive.

Il presente lavoro è inserito all’interno di un Progetto finanziato dalla Regione Marche: “Sistema di monitoraggio sull'utilizzo dei farmaci veterinari antimicrobici: sviluppo di un sistema di farmaco-epidemio-sorveglianza”, che ha visto coinvolti il Centro Regionale di Farmacovigilanza Veterinario, la Sezione di Tolentino dell’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche e i servizi di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche della Area Vasta 3 e della Regione Marche.

Il Centro Regionale di Farmacovigilanza Veterinaria ha elaborato i dati di consumo derivanti dalle ricette inserite dai servizi veterinari a partire dal 2015 in un data base condiviso. Questo ci ha permesso di poter valutare l’andamento triennale dell'uso di antibiotico al fine di individuare quale settore produttivo risulta maggiormente interessato da terapia antibiotica e quali classi di molecole riconoscono un andamento in crescita nel triennio di osservazione.

La figura 1 mostra l'andamento nel tempo delle classi di antibiotico utilizzate in tutte le specie animali della AV3. I dati sono presentati come DDD prescritte e quindi non stratificati per i dati di popolazione.

Figura 1: DDD prescritte. Consumo di antibiotico nella AV3 nel triennio 2015-2017

Interessante è notare l'elevato incremento di prescrizione delle penicilline; anche le pleuromutiline fanno registrare un aumento riconducibile al settore suinicolo come di seguito esplicitato.

Per quanto riguarda i CIAs, in diminuzione si rinvengono i consumi di colistina, di macrolidi e di chinoloni, mentre in aumento quello delle Cefalosporine di terza e quarta generazione. Valutando l'andamento nel triennio del consumo totale di antibiotico e di CIAs, si riscontra un incremento percentuale degli antibiotici totali del +43.20 % mentre in diminuzione gli antibiotici di importanza critica: -28.58%. L'andamento dei consumi, in termini di DDD prescritte è visibile in figura 2.

Figura 2: DDD prescritte. Consumo di antibiotico totale (Tot) e di CIAs nella AV3 nel triennio 2015-2017

Andando a valutare i consumi, sempre in termini di DDD prescritte per singola specie animale, si riscontra un aumento della prescrizione di antibiotico totale.

L’aumento è dovuto alle maggiori prescrizioni per il suino (+91.19%), mentre in diminuzione sono i consumi delle altre specie animali: -14.41% per gli ovicaprini, -34.81% per le specie avicole, -29.44% per l'acquacoltura e -23.20% per i conigli.

Figura 3: DDD prescritte. Consumo di antibiotico totale per specie animale nella AV3 nel triennio 2015-2017

La figura 4 mostra la stratificazione del consumo di antibiotico totale nel triennio considerando il numero di aziende presenti nel territorio. Si riportano i valori di DDD/1000 aziende-die.

Figura 4: DDD/1000 aziende-die. Consumo di antibiotico totale per specie animale nella AV3 nel triennio 2015-2017

Complessivamente è presente un elevato ricorso alla terapia antibiotica per quei settori zootecnici che prediligono allevamenti intensivi in elevate concentrazioni di animali, come l'acquacoltura e il settore cunicolo.

Un dato che merita un approfondimento a livello aziendale è l'elevato incremento di antibiotico che si riscontra nel suino, a fronte di una sua diminuzione riscontrata nel biennio 2015-2016. Andando a valutare i giorni di trattamento, esclusivamente per quelle specie in cui è possibile individuare dei dati di popolazione dalla BDN, si conferma la tendenza all'aumento dell'uso di antibiotico nel settore suinicolo per quanto riguarda gli antibiotici totali (+28.14%) raggiungendo nel 2017 quasi 30gg di trattamento per animale. Come visualizzato in figura 5 si assiste ad una diminuzione dell'uso degli antimicrobici in tutte le altre specie animali, (-15.51% bovino, -15.03 ovicaprini, -7.63% avicoli) bovino compreso dove i giorni di trattamento non arrivano a 3.  

Figura 5: Giorni di trattamento. Consumo di antibiotico totale per specie animale nella AV3 nel triennio 2015-2017

Un comportamento diverso si riscontra per il consumo di CIAs, dove esclusivamente nel bovino si assiste ad un aumento percentuale nel triennio del +7.65%, va comunque precisato che l’incremento è stato registrato nel 2016;  per quanto riguarda il 2017 c’è stato una stabilizzazione di consumi. (Fig. 6) In tutte le altre specie sono state registrate dei delta nel triennio che evidenziano una considerevole diminuzione del consumo di CIAs (-6.72% suino, -17.89% ovicaprini, -46.63% specie avicole, -61.17% acquacoltura e -40.52% conigli).

Figura 6: DDD prescritte. Consumo di CIAs per specie animale nella AV3 nel triennio 2015-2017

Per quanto riguarda gli antibiotici di importanza critica, l'analisi dei trend visualizzabili in figura 6 conferma la diminuzione delle DDD prescritte nelle specie zootecniche con allevamenti intensivi (-12.33% bovino, -27.65% suini e -36.69% avicoli). Anche i giorni di trattamento per queste classi di farmaco particolarmente importanti anche per il settore umano risulta un elemento molto positivo che si riscontra in tutte le classi di maggior interesse zootecnico (Fig.7).

Figura 7: Giorni di trattamento. Consumo di CIAs per specie animale nella AV3 nel triennio 2015-2017

Per il settore suinicolo sono stati valutati anche i giorni di trattamento dell'ossido di zinco e comparati a quelli della colistina e delle pleuromutiline (figura 8).

Figura 8: Giorni di trattamento. Consumo di polimixina, pleuromutiline e ossido di zinco nel suino nell'AV3 nel triennio 2015-2017

I dati confermano quanto già affermato nell'analisi regionale dei consumi di antibiotico. L'inversione di tendenza osservata per l'ossido di zinco deve essere interpretata positivamente, in considerazione del prossimo divieto del suo utilizzo in medicina veterinaria per problematiche ambientali e di selezione di germi di resistenza. L'analisi dell'andamento percentuale conferma il ridotto utilizzo di colistina (-74.35%), dovuto dal divieto di utilizzare farmaci contenenti la colistina in associazione con altri principi attivi e il conseguente incremento dell'uso di pleuromutiline (+123.16%) e ossido di zinco (+32.01%) quali alternative alle polimixine nel trattamento delle forme enteriche del suinetto.

In conclusione l'analisi dei trend mostra ancora il settore suinicolo quale settore particolarmente interessato dal ricorso alle terapie antibiotiche con un incremento che riguarda primariamente antibiotici di “vecchia generazione” come le penicilline e non di importanza critica per l'uomo. Si evidenzia la tendenza ad attenersi alla normativa per quanto riguarda l’uso della colistina sia per il settore suinicolo che per gli avicoli. Il continuo monitoraggio dei consumi di farmaco in zootecnia, in parallelo alla valutazione dei pattern di resistenza dei germi circolanti, con particolare attenzione a quelle filiere produttive interessate da un elevato ricorso al farmaco (suini, acquacoltura, conigli), permetterà di inquadrare meglio il fenomeno dell'antibiotico-resistenza e di lavorare su aspetti diagnostici, manageriali, di benessere e di igiene per ridurre la diffusione delle patologie infettive, migliorare la specificità dei trattamenti e proporre piani di controllo sulla diffusione delle resistenze.

 

Autori:

Marinella Capuccella (1), Marta Sargenti (1), Fausto Scoppetta (2), Gianni Perugini (3), Giovanni Cervigni (4), Alessandro Baiguini (4), Gabriella Pelagalli (4), Claudio Mattozzi (4), Giovanni Filippini (3)

1) Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, Centro Regionale di Farmacovigilanza Veterinaria dell’Umbria

2) ASL1 Abruzzo - Servizio Veterinario di Igiene degli Alimenti di Origine Animale e Loro Derivati

3) Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche

4) ASUR Marche, Area Vasta 3 – Funzione Veterinaria e Sicurezza Alimentare   

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