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Piano di monitoraggio della Malattia di Aujeszky nel cinghiale selvatico in Regione Marche: i risultati delle indagini eseguite nel 2023

  • 27 agosto 2024
  • Autore: Redazione VeSA
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La Malattia di Aujeszky (MA) è una malattia virale sostenuta da un virus della famiglia degli Herpesvirus, sottofamiglia Alphavirus, Swine-Herpesvirus-1 (SHV-1) e come tale in possesso dell’abilità a stabilire l’infezione latente nei gangli sensoriali del sistema nervoso e nel tessuto linfoidale delle tonsille dei suini.

I suidi, suini e cinghiali, sono gli ospiti naturali del virus e quindi unica fonte d’infezione della malattia per altre specie animali sensibili. Tutte le specie di mammiferi (bovini, pecore e capre ed in rare occasioni i cavalli, carnivori domestici e selvatici), ad eccezione dei primati e dell’uomo, sono sensibili al virus, ma fungono solo da ospiti accidentali e fondi ciechi epidemiologici perché, quando si infettano, sviluppano una forma nervosa mortale ma non sono in grado di trasmettere l’infezione ad altri animali.

La malattia è stata osservata e descritta per la prima volta nel 1813 nel bestiame allevato negli Stati Uniti. Gli animali colpiti manifestavano un prurito estremo che ne precedeva la morte. Osservata nel 1849 in Svizzera, alla malattia venne dato il nome di “Pseudorabbia” proprio perché i segni clinici manifestatisi nel bestiame erano molto simili a quelli della rabbia.

La sintomatologia nei suini è strettamente legata al ceppo del virus, alla dose infettante e soprattutto all’età degli animali colpiti. Come avviene per gli Herpesvirus di altre specie animali, i suini più giovani sono quelli più severamente colpiti dalla malattia ed in cui la mortalità può raggiungere il 100%. Il patogeno ha un particolare tropismo per il tessuto respiratorio e nervoso; perciò, la maggior parte dei segni clinici è associata a disfunzione di questi due sistemi. Generalmente, la sintomatologia nervosa è osservata più comunemente nei suinetti lattonzoli e in quelli svezzati, mentre la sintomatologia respiratoria si osserva maggiormente nei maiali in fase di finissaggio e nei suini adulti, in cui la mortalità è molto bassa, pur restando molto elevata la morbilità. Quantità di virus molto esigue potrebbero causare nei suini sieroconversione e questi divenire portatori latenti nonostante in allevamento non siano visibili segni clinici. Il virus persiste nei gangli, come trigemino e tonsille. I suini infettati in modo latente spesso mostrano una visibile recrudescenza virale in periodi di stress, quali l’affollamento e il trasporto. Il virus viene diffuso nelle secrezioni nasali e orali, per via transplacentare e attraverso la mucosa vaginale, il seme ed il latte.

Pur essendo eradicata dagli allevamenti di molti Paesi Europei, ci sono sempre più dati che dimostrano che le infezioni nei cinghiali selvatici siano più frequenti e diffuse di quanto si potrebbe pensare. Il passaggio dell’infezione tra suini e cinghiali è un evento che seppur non molto frequente, come testimoniato dalle differenze genetiche riscontrate tra i ceppi di virus che circolano nei suini domestici e quelli che circolano nei cinghiali, resta sempre possibile. Molto più frequente è il passaggio di questo virus dai cinghiali ai carnivori predatori, soprattutto cani utilizzati per la caccia al cinghiale. Il contagio del cane avviene in generale per ingestione di visceri e/o per contatto diretto di ferite, tagli, graffi con un cinghiale infetto. Nei cinghiali infetti il virus si può trovare transitoriamente nel sangue o nei visceri ma in seguito persiste in forma latente principalmente nei linfonodi (trigemino o il plesso lombosacrale) e nelle tonsille.

La malattia di Aujeszky è una delle malattie elencate di cui all'articolo 9, par. 1, del Regolamento (UE) 2016/429, categorizzata nell’Allegato del Regolamento di Esecuzione (UE) 2018/1882 come C, D ed E. Questo comporta l’applicazione di misure di controllo della malattia per evitarne la diffusione nei territori dell’Unione Europea indenni o con programma di eradicazione in atto, in modo particolare attraverso il controllo delle movimentazioni di animali del gruppo specie suidae ed attraverso l’applicazione di idonei piani di sorveglianza. La Regione Marche ha ottenuto l’approvazione di un programma di eradicazione per l’infezione da MA in data 21 aprile 2021 (Allegato VI, Parte II, del Regolamento di Esecuzione (UE) 2021/620) con l’obiettivo di raggiungere l’eradicazione della malattia entro sei anni ed acquisire così lo status di territorio indenne da malattia di Aujeszky ai sensi dell’articolo 15, par. 2, del Regolamento Delegato (UE) 2020/689. Tale obiettivo è perseguibile, oltre che con l’applicazione di specifiche misure di prevenzione e contenimento della infezione negli allevamenti di suini, anche attraverso il monitoraggio della malattia negli animali selvatici, attività ritenuta fondamentale per creare le basi per un efficace piano di sorveglianza o eradicazione di qualsiasi malattia infettiva delle specie detenute, qualora nell’epidemiologia dell’infezione siano coinvolti appunto animali selvatici, come specificato nel Regolamento Delegato (UE) 2020/689.

Per tale motivo nel 2023, Il Settore Prevenzione Veterinaria e Sicurezza Alimentare (SPVSA) della Agenzia Regionale Sanitaria Marche, con Nota 0010718 del 05 maggio 2023, ha dato inizio ad uno specifico piano di monitoraggio della Malattia di Aujeszky nel cinghiale selvatico (Piano), per valutare la circolazione virale sul territorio regionale.

Gli animali target, le matrici ed i test di laboratorio, eseguiti presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Umbria e Marche “Togo Rosati” (IZSUM), individuati nel Piano, sono riassunti nella sottostante tabella:

È stato programmato un numero di campionamenti minimo da eseguire, di almeno 100 cinghiali (numero calcolato considerando un L.C. del 95%, una prevalenza ipotizzata del 50% ed una precisione del 10%).

Il numero di cinghiali da campionare è stato stratificato per ciascuna Azienda Sanitaria Territoriale (AST), in rapporto al numero di animali sottoposti a visita sanitaria dai Servizi di Igiene degli Alimenti di Origine Animale (SIAOA) nella stagione venatoria 2022, come riportato nella sottostante tabella.

Al 31 dicembre 2023 sono stati campionati un totale di 137 cinghiali, quasi la totalità dei quali abbattuti a caccia, con prelievo delle matrici, in modo particolare muscolo diaframmatico, eseguito da personale dei SIAOA, nell’ambito delle visite delle carcasse e del campionamento per trichina. Come prevedibile, nettamente inferiori (solo nove) i campionamenti, eseguiti dal personale dei Servizi di Sanità Animale, sui cinghiali rinvenuti morti, vista la estrema difficoltà di operare in campo nel rispetto della biosicurezza, e soprattutto di reperire matrici idonee su carcasse spesso in stato di decomposizione.

I campioni analizzati sono stati prelevati nelle cinque Province della regione Marche (corrispondenti alle cinque AASSTT), come rappresentato nella Tabella 1 e in Figura 1.

Tabella 1: distribuzione campioni per AST.

Figura 1: distribuzione percentuale dei campioni per AST.

Dei 137 campioni analizzati, 69 hanno avuto esito positivo (50%), 65 esito negativo (48%) e 3 esito dubbio (2%). I risultati sierologici ottenuti sono riassunti nella Tabella 2 e Figura 2..

Tabella 2: distribuzione dei campioni per AST e per esito.

Figura 2: distribuzione percentuale dei campioni per esito

Nella Figura 3 è rappresentata la distribuzione percentuale dei campioni per esito, in relazione al territorio AST sede dell’abbattimento/ritrovamento del cinghiale.

 

Figura 3: distribuzione dei campioni per AST e per esito.

Nella scheda di accompagnamento campioni, è stata riportata la sede di provenienza dell’animale: il Comune, la località e le coordinate geografiche. In totale sono risultati 61 Comuni coinvolti (Tabella 3):

  • 10 comuni dell’AST Ancona;
  • 7 comuni dell’AST Ascoli Piceno;
  • 7 comuni dell’AST Fermo;
  • 25 comuni dell’AST Macerata;
  • 12 comuni dell’AST Pesaro Urbino.

Tabella 3: distribuzione dei campioni per AST e per comune.



La Figura 4 mette in evidenza il numero di campioni/cinghiali testati in ogni comune per malattia di Aujeszky nell’anno 2023. Poiché non è stato possibile risalire alle coordinate geografiche di alcune località dove sono stati prelevati i campioni, la valutazione spaziale è stata effettuata considerando semplicemente i comuni e le AST di appartenenza.

Figura 4: Mappa gradiente di concentrazione di cinghiali testati per Comune e per AST.

Nella Figura 5 è invece rappresentata la mappa tematica, per Comune, dei cinghiali risultati positivi per Aujeszky.

Figura 5: Mappa gradiente di concentrazione di cinghiali positivi per comune e per AST.

Conclusioni:

Il Piano di monitoraggio della Malattia di Aujeszky nei selvatici, in regione Marche, nel 2023 ha messo in evidenza:

  • l’efficacia del sistema di campionamento, portando a consolidare l’utilizzo dei cinghiali abbattuti nelle attività venatorie, quale target anche per il 2024, come da Decreto SPVSA n. 127 del 02/07/2024;
  • una elevata prevalenza di positività sierologica nei cinghiali, dato coerente con quanto rilevato in altre regioni italiane (C. Caruso, L. Masoero).

Quest’ultimo rilievo conferma l’importanza di una stretta applicazione delle norme di biosicurezza negli allevamenti suini, per poter procedere, con un sufficiente grado di garanzia, alla sospensione delle vaccinazioni, condizione essenziale per il raggiungimento dell’eradicazione della MA in regione Marche e quindi dell’acquisizione dello status di indenne. Inoltre, non è da escludere che il reperimento dei vaccini presenti in commercio potrebbe diventare in un futuro prossimo difficoltoso ed economicamente più svantaggioso. Infatti, le grandi filiere dell’allevamento suino, a livello nazionale ed europeo, tendono sempre più ad acquisire velocemente l’indennità per MA, al fine di favorire le movimentazioni di animali tra territori indenni, per cui è prevedibile che le aziende farmaceutiche non avranno interesse a produrre vaccini non più utilizzati su larga scala.

Infine, in generale il controllo sugli animali selvatici per qualsiasi malattia infettiva è diventato un obbligo di legge a partire dal Regolamento (UE) 2016/ 429 e a livello sanitario è un ottimo indicatore della presenza dell’agente patogeno in un territorio.

I risultati raggiunti sono merito di tutti coloro, personale AST e dell’IZSUM, che hanno contribuito, con i campionamenti, l’esecuzione delle analisi di laboratorio e la elaborazione dei dati, a dare un senso e rendere efficiente ed efficace il Piano di monitoraggio della MA nei cinghiali selvatici nelle Marche, con la prospettiva futura dell’eradicazione della malattia e l’acquisizione dello status di Regione indenne.

 

Bibliografia e riferimenti normativi:

1. Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna: “Malattia di Aujeszky del suino: conosciamola meglio”; https://www.izsler.it/2020/02/21/malattia-di-aujeszky-del-suino-conosciamola-meglio/;

2. Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna: “Malattia di Aujeszky del suino: Malattia di Aujeszky; https://www.izsler.it/crma/centro-di-referenza-nazionale-per-la-malattia-di-aujeszky-pseudorabbia/la-malattia/malattia-di-aujeszky/;

3. Claudio Caruso, Nicoletta Vitale, Riccardo Prato, Maria Cristina Radaelli, Simona Zoppi, Rosaria Possidente, Alessandro Dondo, Laura Chiavacci, Ana Maria Moreno Martin, Loretta Masoero: “Il virus della pseudorabbia nei cinghiali italiani: prevalenza e fattori di rischio a supporto di un sistema di sorveglianza territoriale in Piemonte”; Veterinaria Italiana 2018, 54 (4), 337-341. doi: 10.12834/VetIt.1006.6613.2 Accepted: 19.03.2017 | Available on line: 31.12.2018;

4. Regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, relativo alle malattie animali trasmissibili e che modifica e abroga taluni atti in materia di sanità animale («normativa in materia di sanità animale»);

5. Regolamento di Esecuzione (UE) 2018/1882 della Commissione del 3 dicembre 2018 relativo all'applicazione di determinate norme di prevenzione e controllo delle malattie alle categorie di malattie elencate e che stabilisce un elenco di specie e gruppi di specie che comportano un notevole rischio di diffusione di tali malattie elencate;

6. Regolamento Delegato (UE) 2020/689 della Commissione del 17 dicembre 2019 che integra il Reg. (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme relative alla sorveglianza, ai programmi di eradicazione, e allo status di indenne da malattie per determinate malattie elencate ed emergenti;

7. Nota SPVSA n. 0010718 del 05 maggio 2023 “Piano di controllo finalizzato all’Eradicazione della malattia di Aujeszky nelle aziende suinicole della Regione Marche, in attuazione della Deliberazione della Giunta Regionale n. 794 del 29/06/2020: attività per l’anno 2023 - Piano di azione per il raggiungimento dello status di indenne della Regione Marche, in applicazione dell’Allegato IV, parte V, capitolo 2, sezione 2 del Regolamento Delegato (UE) 2020/689”;

8. Decreto del Dirigente del Settore prevenzione veterinaria e sicurezza alimentare - ARS numero 127 del 02 luglio 2024: Piano regionale di sorveglianza della Malattia di Aujeszky nei selvatici.

 

 

Autori:

Dr.ssa Pina De Curtis – Dirigente Veterinario f.f. Direttore U.O.C. Sanità Animale AST Fermo;

Dr.ssa Gaia Muroni - Osservatorio Epidemiologico Veterinario Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Umbria e Marche “T. Rosati”;

Dr.ssa Carmen Maresca – Responsabile Osservatorio Epidemiologico Veterinario Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Umbria e Marche “T. Rosati”

 

 

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