X
GO

Raccomandazione della Commissione europea su alcune micotossine nei prodotti alimentari destinati all’alimentazione degli animali

  • 7 settembre 2006
  • Autore: Redazione VeSA
  • Visualizzazioni: 2548
  • 0 Commenti

Al REGOLAMENTO CE DELLA COMMISSIONE 401/2006 “Metodi di campionamento e di analisi per il controllo ufficiale dei tenori di micotossine nei prodotti alimentari” si aggiungono due recenti raccomandazioni:

Va ricordato che mentre il REGOLAMENTO ha forza di legge ordinaria, non necessita di atto interno di ricezione ed entra direttamente in vigore negli ordinamenti degli Stati membri senza nessun’altra formalità, la RACCOMANDAZIONE è atto di esortazione a tenere un certo comportamento ed ha carattere assolutamente non obbligatorio, tanto che alcuni studiosi del diritto comunitario la escludono dai provvedimenti giuridici, pur riconoscendone l’effetto di liceità.

In merito al primo atto emanato dalla Commissione (Raccomandazione 2006/576/CE) si deve sottolineare quale sia il suo scopo:invitare gli Stati membri a potenziare il controllo sulla presenza di queste micotossine nei cereali, nei prodotti a base di cereali destinati all’alimentazione animale e nei mangimi composti, garantendone inoltre la precisione analitica, anche da parte degli operatori del settore nei loro processi di autocontrollo e l’applicazione dei valori di riferimento  indicati in allegato, prestando particolare attenzione alla presenza di tali micotossine nei sottoprodotti o nei prodotti secondari del settore alimentare destinati all’alimentazione animale.

Esso va comunque attentamente valutato a cominciare dai “consideranda” dove, al fine di fornire orientamenti univoci agli Stati membri sull’accettabilità dei cereali, dei prodotti a base di cereali e dei mangimi composti per l’alimentazione degli animali, vengono indicati e raccomandati precisi valori di riferimento analitici; a tal proposito basti ricordare che i differenti limiti per le micotossine stabiliti in passato dai vari Stati hanno rappresentato una forte turbativa commerciale, l’introduzione quindi di limiti uniformi a livello europeo dovrebbe portare oltre che ad una maggiore equità negli scambi anche ad un più elevato e responsabile livello di sicurezza per il consumatore. Sempre nei consideranda  vengono riportati i pareri rilasciati dall’ EFSA in merito alle micotossine deossinivalenolozearalenone, fumonisine B1 e B2 e ocratossina A, che si trasmettono in misura molto limitata dai mangimi alla carne, al latte ed alle uova, quindi i prodotti alimentari rappresentano in tal senso un limitato fattore di rischio per il consumatore ma comunque tutte capaci di ingenerare effetti tossici in varie specie animali, uomo compreso. Ad integrazione di quanto riportato si elencano le caratteristiche essenziali delle micotossine oggetto della raccomandazione:

La RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE, 2006/583/CE sempre datata 17 agosto 2006, sulla prevenzione e sulla riduzione delle Fusarium – tossine nei cereali e prodotti derivati, fa, invece, seguito alla “ raccolta di dati di incidenza delle fusarium – tossine negli alimenti e valutazione dell’assunzione con l’alimentazione da parte della popolazione degli Stati membri dell’U.E. “ espressa dalla Commissione per la cooperazione degli Stati membri nell’esame scientifico di questioni relative ai prodotti alimentari. Da questo rapporto, infatti, è risultato che le fusarium – tossine sono ampiamente diffuse nella catena alimentare e che le principali fonti di assunzione con l’alimentazione sono i prodotti a base di cereali, frumento e mais, e che, se per gli adulti tale assunzione è spesso inferiore alla Dose Giornaliera Ammissibile (DGA), per le categorie a rischio dei neonati e dei bambini la DGA viene spesso superata, con particolare evidenza per il  deossinivalenolo e lo zearalenone.

Relativamente agli animali produttori di alimenti per l’uomo, la presenza di fusarium – tossine negli alimenti loro destinati  può avere effetti tossici per tutte le specie ed è necessario ridurre per quanto possibile la presenza  di fusarium – tossine in tali alimenti incoraggiando gli operatori della filiera ad adottare buone pratiche agricole (BPA), tenendo in debito conto i principi  riportati nell’allegato alla stessa raccomandazione.
Con tali principi si vogliono fornire orientamenti uniformi a tutti gli Stati membri per cercare di controllare e gestire la contaminazione delle colture da fusarium – tossine, attraverso la conoscenza e l’esame dei fattori di rischio di cui tener conto nelle BPA.

In particolare, le azioni, efficaci nella limitazione dei fattori di rischio, previste dall’allegato alla Racc. 2006/583/CE, consistono in molteplici misure da attuare nella gestione delle diverse fasi di coltivazione, raccolta, essiccazione e conservazione dei cereali.

Stampa
Tag:
Valutazioni:
Nessuna valutazione

Redazione VeSARedazione VeSA

Altri articoli di Redazione VeSA

Contatta l'autore

Contatta l'autore

x