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Lactarius sanguifluus

  • 24 ottobre 2006
  • Autore: Redazione VeSA
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Lactarius sanguifluus (Paulet)Fr.

Nome volgare : sanguinello, rosita (in Calabria)
 


Classe: Basidiomycetes
Ordine: Russulales
Famiglia: Russulaceae
Genere: Lactarius


Cappello: 6-10 cm. carnoso, prima disteso poi depresso, con margine involuto anche nel fungo adulto, colore rosso-arancio con zonature concentriche più chiare, rosate; nel fungo adulto possono comparire anche colori verdi abbastanza accentuati.

Lamelle: fitte, biforcate, intercalate da lamellule, un po’ decorrenti, di colore rosa-vinoso, che poi si macchiano di verde.

Gambo: 1,5-2,5 x 4-6 cm., cilindrico, piuttosto corto, prima pieno poi cavo, superficie di colore vinoso-lilacina, ricoperta da pruina biancastra, con scrobicolature rosso vinose più cupe; se manipolato vira al verdastro.

Carne: spessa, soda, biancastra, alla frattura evidenzia subito il colore rosso vinoso del suo lattice; odore nullo, sapore mite.

Lattice: scarso, di colore rosso-vinoso.

Spore: 7-8 x 7-9 µm., bianche in massa, rotondeggianti, con verruche isolate e rade..

Glossario

Habitat: è un fungo simbionte che cresce dall’estate all’autunno sotto conifere, specialmente pino nero e su terreno calcareo.

Commestibilità: buon commestibile.

Osservazioni: si riconosce per il colore più scuro, l’inverdimento più pronunciato, il lattice subito rosso-vinoso, il gambo pruinoso, bianco, con scrobicoli rosso-vinosi, la crescita nelle pinete.

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