La sicurezza degli alimenti e la tutela degli interessi dei consumatori sono diventati, dopo le recenti crisi alimentari, (come il caso BSE o il caso Diossina) delle priorità tra gli obiettivi della Comunità Europea ed è per questo infatti che, nella legislazione alimentare comunitaria, è stato introdotto un sistema generale per la “Rintracciabilità” dei prodotti alimentari.
Si tratta cioè di un sistema che fornisce la possibilità di ricostruire la “storia” di un prodotto alimentare, dalla produzione primaria (es. allevamento) fino alla distribuzione (banco del supermercato), permettendone quindi il ritiro dal mercato (o impedendone l’immissione nello stesso) qualora costituisca un rischio sanitario per il consumatore.
Nell’ambito dell’allevamento bovino la Rintracciabilità viene assicurata dall’ANAGRAFE BOVINA la quale consiste
nella
• Identificazione individuale dell’animale
e nella
• Registrazione dei dati
Ogni bovino viene infatti identificato in maniera univoca da un codice stampato in un marchio auricolare che viene apposto entro poco tempo dalla nascita.
Per ogni animale così identificato, il Servizio Veterinario delle Zone Territoriali dell’ASUR (presso il quale tutte le aziende che allevano bovini devono essere registrate), rilascia all'allevatore, il così detto “passaporto” che rappresenta il documento di identificazione individuale del bovino che seguirà l’animale in ogni suo spostamento.
Nel passaporto, oltre ad essere riportato lo stesso codice presente sul marchio auricolare, sono presenti altre informazioni come la data di nascita del bovino, il nome del proprietario dell’allevamento in cui è nato l’animale, il sesso, la razza, nonché i nomi di altri eventuali proprietari (passaggi di proprietà), fino all’attestazione dell’avvenuta macellazione.
Tutte queste informazioni (nascita, introduzione, uscita o morte) vengono quindi registrate dall’allevatore in un registro di stalla e trasmesse in breve tempo in una Banca Dati Nazionale (si tratta di una banca dati informatizzata detenuta dal Ministero della Salute). A tali informazioni possono accedere non solo gli stessi allevatori e gli altri soggetti responsabili del funzionamento del sistema (Servizi Veterinari, Regioni e Province autonome, Ministero della Salute, Titolari di stabilimenti di macellazione etc.) ma anche, se pur con alcune restrizioni, i consumatori, i quali quindi possono verificare, ad esempio, la corrispondenza con quanto indicato dagli operatori commerciali in materia di etichettatura delle carni bovine.
Si tratta pertanto di un sistema realizzato a garanzia dei consumatori, sia per quanto riguarda l’aspetto sanitario, sia per ciò che concerne la corretta informazione a cui essi hanno diritto in materia di carni bovine.