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Il Farmaco Veterinario

  • 28 aprile 2005
  • Autore: Redazione VeSA
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Anche la filiera del farmaco veterinario è sottoposta al controllo del Servizio Sanitario Nazionale. Attraverso le verifiche attuate ci si propone di garantire il mantenimento dello stato di benessere degli animali e la tutela della salubrità degli alimenti di origine animale.
I medicamenti possono essere somministrati agli animali sotto varie forme: specialità medicinali, come nell’uomo, sciolti nell’acqua d’abbeverata o tramite gli “integratori medicati”, miscele di medicinali in supporti alimentari semplici, somministrati agli animali mescolati con i mangimi.
Ogni specialità medicinale e mangime medicato, utilizzabile per la terapia degli animali che producono alimenti per l’uomo, deve essere regolarmente autorizzato e registrato.
La distribuzione e l’utilizzazione dei farmaci negli animali debbono essere subordinate ad una visita e ad una diagnosi clinica, seguita da una ricettazione, infatti il farmaco negli animali può essere impiegato soltanto se esiste una ricetta del medico veterinario.
Si tratta di un aspetto di fondamentale importanza, sia per la salute degli animali che per la sicurezza dei consumatori.
E’ purtroppo noto che in alcune situazioni esiste un abuso nell’impiego dei farmaci veterinari o, peggio ancora, un uso del tutto illegale di farmaci proibiti, utilizzati sia per la terapia sia per alterare la normale fisiologia degli animali, allo scopo di ottenere facili guadagni anche se illegali. Si tratta di situazioni di rischio che, nell’ambito della sanità pubblica, sono oggetto di costante sorveglianza da parte dei Servizi Veterinari pubblici, i quali operano in rete e su direttive emanate dal Ministero della Salute e dall’Unione Europea.
Per prevenire i rischi derivanti da uno scorretto o fraudolento impiego dei medicinali veterinari è necessario attuare un sistema di controllo della “filiera” produttiva, individuando i “punti critici” dell’utilizzo dei farmaci veterinari, dall’allevamento fino alla tavola dei consumatori.
I Medici Veterinari pubblici attuano il sistema di controllo attraverso azioni di farmacovigilanza e farmacosorveglianza.

FARMACOVIGILANZA

La farmacovigilanza, comprende la raccolta e l’analisi delle reazioni “avverse” ai farmaci, cioè le risposte nocive e/o indesiderate ad un medicinale, tra le quali va inclusa anche la mancanza dell’effetto terapeutico o profilattico, a tutela della salute e del benessere degli animali.
Una reazione “avversa” grave è quella che provoca la morte dell’animale trattato, oppure una lesione tale da comprometterne la vita o la funzione produttiva cui è destinato. Nel caso di farmaci somministrati ad animali produttori di alimenti, una reazione avversa può essere, ad esempio, la presenza di residui del medicinale anche dopo l’interruzione del trattamento effettuata nel rispetto dei tempi previsti dalle ditte farmaceutiche produttrici.

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FARMACOSORVEGLIANZA

La farmacosorveglianza è finalizzata alla tutela della salute dei consumatori di alimenti di origine animale e si realizza vegliando sulla corretta commercializzazione e utilizzazione del farmaco.
Si svolge presso i distributori di medicinali (grossisti e farmacie) e presso gli allevamenti, dove i titolari devono tenere una registrazione aggiornata del carico e scarico dei medicinali utilizzati, da cui si possa dedurre che ogni transazione è sempre preceduta dalla prescrizione veterinaria e che gli animali sottoposti al trattamento sono sempre correttamente identificati.
Questo anche per verificare il rispetto del “ tempo di sospensione” specifico per ogni farmaco, tempo necessario all’organismo animale per metabolizzare il prodotto somministrato e così evitare di trovarne residui nelle carni, nel latte, nelle uova e negli alimenti da essi derivati.
Queste attività sono dettate, a livello nazionale ed europeo, dal Regolamento del Consiglio n.2377/90, il quale definisce i Limiti Massimi di Residui di medicinali tollerati, e dal Decreto Legislativo 336/99 che stabilisce i criteri per l’autocontrollo, i controlli ufficiali e i piani di sorveglianza sui residui dei medicinali veterinari autorizzati e delle sostanze non autorizzate.

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PIANO RESIDUI e PIANO ALIMENTAZIONE ANIMALE

Efficaci strumenti di controllo a questo livello sono il Piano Nazionale e Regionale Residui (PNR -PRR) e il Piano Nazionale e Regionale Alimentazione Animale (PNAA-PRAA), attraverso i quali i Veterinari Pubblici del Servizio Sanitario Regionale eseguono dei campionamenti numericamente programmati e su sospetto, per la ricerca di farmaci non consentiti e per la verifica del rispetto dei “tempi di sospensione” nei macelli, negli allevamenti e presso i produttori e rivenditori di mangimi.
Il numero degli interventi da effettuare è commisurato all’entità del patrimonio zootecnico del territorio regionale, in modo da sottoporre a controlli statisticamente significativi i diversi punti critici, ad efficace tutela dei consumatori e del benessere animale.

Per saperne di più... Piano Nazionale Residui ( PNR-PRR)

Per saperne di più... Piano Nazionale alimentazione animale ( PNAA-PRAA)

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