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I prodotti della pesca e la nuova regolamentazione comunitaria

  • 27 settembre 2007
  • Autore: Redazione VeSA
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L’emanazione dell’ormai famoso “ pacchetto igiene” rappresenta, nell’ambito della normativa generale sugli alimenti, la nuova pietra miliare, andata a sostituire, con un colpo di spugna repentino, le normative specifiche di ogni settore produttivo degli alimenti di origine animale.

Anche per i prodotti della pesca ci si trova ad un “ricomincio da tre”, dove la base è costituita dalle consuetudini ormai assodate derivate dall’assestamento progressivo delle indicazioni contenute nel Decreto legislativo N°531/92 . Questa fase aveva già richiesto alcuni anni per entrare a regime, complici le differenti interpretazioni, la reiterata emanazione di atti di indirizzo applicativo e soprattutto le diverse condizioni produttive e geografiche dei diversi paesi della Unione Europea.

L’allargamento a nuovi Paesi, la cui normativa, se esistente, deve integrarsi a quella comunitaria, ha comportato l’esigenza di modifica del corpo legislativo esistente, rendendo i principi cardine del settore ancora più lapidari sebbene più generali ed più ampi.

Infatti vengono ora presi in considerazione aspetti prima non considerati, come la produzione primaria, (da intendersi, sinteticamente, come il complesso delle operazioni che si svolgono sui prodotti della pesca precedentemente alla prima vendita), o come il concetto, ormai imprescindibile, di "tracciabilità" anche per il prodotto ittico dal mare o dall’impianto di acquacoltura fino alla tavola del consumatore, ferma restando la possibilità di risalire la filiera dal banco del supermercato alla zona di produzione.

Inoltre la progressiva responsabilizzazione degli operatori del settore supera di fatto il vecchio concetto di garantismo vigente in Italia, dove un prodotto o uno stabilimento era prima considerato sano o idoneo se precedentemente “approvato” da una figura sanitaria, lasciando che l’operatore si sentisse esonerato o che si trincerasse attribuendo ad altri le sue responsabilità.

La redazione del documento di accordo Stato-Regioni, così come recepito anche dalla Regione Marche con D.G.R. n. 914 / 2007, rappresenta la raccolta in un unico atto normativo delle indicazioni inerenti il mondo della pesca, contenute in maniera non correlata e non organica nei vari Regolamenti che formano il pacchetto-igiene, fornendo agli utenti, siano essi operatori del settore che figure incaricate della vigilanza, un utile ed univoco strumento di lavoro ed un indispensabile punto di riferimento legislativo.

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