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Tricholoma psammopus

  • 21 gennaio 2008
  • Autore: Redazione VeSA
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Tricholoma psammopus  (Kalchbrenner) Quélet


 

 

 

Classe: Basidiomycetes
Ordine: Tricholomatales
Famiglia: Tricholomataceae
Genere: Tricholoma

 

Cappello:  2,5-4 cm., poco carnoso, inizialmente convesso infine depresso, con largo umbone ottuso, cuticola asciutta e feltrata, di colore bruno-castano o bruno-fulvo con fini fibrille irregolari e più scure.

Lamelle: un po’ spesse, abbastanza spaziate, smarginate, intercalate da lamellule, all’inizio biancastre poi più scure fino a bruno-rossastre se manipolate, macchiate di ruggine, orlo crenulato.

Gambo: 5-7 x 0,6-1,2 cm.,  cilindrico, slanciato e sottile,  asciutto, concolore al cappello, più scuro verso la base, ricoperto da fini granulazioni brune, assenti appena sotto le lamelle, che formano una netta demarcazione, più sfumata negli esemplari maturi.

Carne: crema-brunastra, più consistente nel gambo; odore insignificante, sapore con retrogusto appena amarognolo.

Glossario

Spore: 6-7 x 5-6 µm., bianche in massa, ovoidali, lisce, con grossa guttula centrale.

Habitat: cresce isolato o a gruppi di pochi esemplari, in montagna, presso larici, dall’autunno fino all’inverno.

Commestibilità: non commestibile.

Osservazioni: si tratta di una specie piuttosto piccola, colore bruno-fulvastro su tutto il carpoforo, caratterizzata dal gambo tipicamente “sabbiato” da fini punteggiature brune, che cresce ad alta quota nei boschi di conifere, per lo più di larice e pini.


 

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