Il Ministero del Lavor,Salute e Politiche sociali ha predisposto, in collaborazione con il Centro di referenza nazionale per la ricerca degli OGM (CROGM), istituito presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, il secondo Piano Nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di OGM negli alimenti.
Per OGM si intende un organismo il cui materiale genetico (DNA) è stato modificato in un modo diverso da come avviene in natura, con l’accoppiamento e la ricombinazione genetica naturale. L’applicazione delle moderne biotecnologie permette di trasferire tratti di geni selezionati da un organismo all’altro, anche di specie non correlate, per esempio tra batteri e piante. Gli OGM attualmente sviluppati, autorizzati e commercializzati sono piante, (mais, soia, colza e cotone) modificate geneticamente al fine di acquisire nuove caratteristiche, quali la resistenza a certi insetti o la tolleranza ad alcuni erbicidi.
Un OGM o un suo prodotto derivato può essere immesso sul mercato europeo solo dopo che sia stato autorizzato sulla base di una procedura complessa, prevista dal Regolamento (CE) 1829/2003, che comprende una valutazione del rischio per la salute umana e per l’ambiente. Nella commercializzazione di tali prodotti devono, inoltre, essere rispettate le regole di etichettatura previste dallo stesso Regolamento e quelle relative alla tracciabilità previste dal Regolamento (CE) 1830/2003.
In particolare, in etichetta deve essere riportata la dicitura “contiene (nome dell’organismo o nome dell’ingrediente) geneticamente modificato”. Tale obbligo non si applica agli alimenti che contengono OGM autorizzati in proporzione non superiore allo 0,9% degli ingredienti alimentari, purché tale presenza sia accidentale o tecnicamente inevitabile.
Il Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di OGM negli alimenti ha lo scopo di programmare e coordinare, attraverso criteri uniformi, le attività mirate alla verifica della conformità degli alimenti ai requisiti richiesti dalla normativa comunitaria e nazionale in materia di OGM e di garantire il flusso di informazioni dal territorio (ASL e Regioni) alle Autorità centrali ( Ministero del Lavoro,Salute e Politiche Sociali) e conseguentemente alla Commissione europea.
Inoltre , è parte integrante del piano nazionale pluriennale previsto dal Regolamento (CE) n. 882/2004, relativo ai controlli ufficiali.
Nel Piano OGM emanato sono state individuate le principali matrici, gli alimenti da sottoporre al controllo (per la Regione Marche è previsto un numero minimo di campioni annuali pari a N.19) e i criteri da adottare da parte degli USMAF, nonché quelli a cui ogni Regione e Provincia autonoma deve conformarsi per l’adozione di un Piano regionale di controllo ufficiale sul proprio territorio.
Sono indicate, inoltre, le modalità di trasmissione dei dati, per garantire il corretto flusso delle informazioni sui controlli effettuati dalle Autorità sanitarie in ogni Regione.
Il Ministero in questo secondo piano (triennio 2009-2011), sulla base dei risultati analitici ottenuti dai controlli effettuati in attuazione del primo piano (la cui valutazione è comunque positiva sia in termini di numerosità dei campioni che di percentuale di non conformità), ha ritenuto opportuno intensificare l’attività di controllo sulla materia prima e alla importazione.
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Ultima modifica 9 marzo 2009