Parigi, 28 apr - 2009 Poiché l'attuale virus influenzale A/H1N1 correlato ai casi di malattia umana è stato descritto come “'influenza suina”, l'Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OIE) intende chiarire ulteriormente i fatti dalla prospettiva della salute degli animali, in particolare in relazione al commercio internazionale di suini e di prodotti di origine suino.
L'OIE sottolinea inoltre che continuerà a rispondere alle nuove informazioni che arriveranno nel corso del’evoluzione dell’attuale situazione.
Le informazioni a disposizione del OIE non indicano, in questo momento, che gli episodi di influenza umana in corso negli Stati Uniti e in Messico siano stati preceduti da focolai di influenza suina.
Entro pochi giorni, le indagini scientifiche che sono attualmente in corso, dovrebbe indicare se il virus che circola negli esseri umani è in grado di infettare le specie animali, come maiali, polli e cavalli.
Non è corretto chiamare l'attuale andamento della malattia 'influenza suina'.
Il virus che sta circolando include componenti genetiche umane, di origine suina e avicola.
L'OIE ha proposto di fare riferimento a questo nuovo virus definendolo come 'North American influenza', utilizzando lo stesso approccio alla nomenclatura utilizzato per l'influenza asiatica e per i focolai di influenza spagnola che si sono verificati in passato.
Dato che nelle zone dove sono stati individuati i casi di infezione umana non vi è alcun caso confermato di infezione negli animali, non è necessario introdurre misure specifiche per il commercio internazionale di suini o di loro prodotti, né di ritenere che i consumatori di carne di maiale o di prodotti a base di carne suina siano a rischio di infezione.
Il seguente aggiornamento, inviato al delegati nazionali dell'OIE di 174 Paesi membri e territori, riassume la posizione dell'OIE per quanto riguarda la sicurezza del commercio internazionale nel contesto della situazione attuale determinata dalla nuova influenza.
Nota inviata oggi ai delegati nazionali OIE dal direttore generale
Vi scrivo per informarvi in merito alla situazione attuale correlata alla malattia umana da virus simil-influenzale A/H1N1 in Messico e negli Stati Uniti.
L'OIE è del parere che, poiché questo virus non è per il momento stato isolato nei suini o in altri animali, non sia opportuno chiamarlo 'influenza suina'.
L'OIE raccomanda di denominare il nuovo virus 'influenza del Nord America', in linea con la denominazione di altri focolai di influenza nella popolazione umana.
Tuttavia, questa malattia è geneticamente legata, tra l'altro, con il virus dell’ influenza suina H1N1 e l'OIE sottolinea la necessità di avviare con urgenza la ricerca scientifica per contribuire a chiarire le fonti ed i rischi presentati da questo virus per la sanità pubblica veterinaria e per le diverse specie animali (suini, pollame e cavalli).
Fermo restando che questa malattia umana non è semplicemente l'influenza suina, si dovrebbe essere consapevoli che l'influenza suina non è una delle malattie elencate OIE e non esiste attualmente alcuna giustificazione per l'imposizione di misure commerciali per l'importazione di suini o di i loro prodotti nel Terrestrial Animal Health Standards Code.
Ad oggi non vi è alcuna prova che il virus sia trasmesso da prodotti alimentari
Nel caso in cui si dimostrasse che il virus associato con la malattia umana è circolante negli animali presenti nelle zone dei paesi che hanno segnalato casi di infezione umana, questo deve essere segnalato all’ OIE come una malattia emergente.
Se del caso, l'OIE definirà le raccomandazioni ufficiali per prevenire e controllare eventuali rischi individuati per la salute pubblica e per la salute degli animali da produzione e per il commercio di bestiame.
Si prega di notare che un paese importatore ha il diritto in qualunque momento di mettersi in contatto con un paese esportatore e di effettuare una ispezione o un audit su situazioni rilevanti per l'importazione di animali o prodotti di origine animale (sezione 5. Misure del commercio, procedure di importazione / esportazione e certificazione veterinaria).
Si veda, per informazione, la mia dichiarazione pubblica sulla questione, che può essere visionata a: http://www.oie.int/eng/press/en_090427.htm.
Bernard Vallat
Aprile 2009
Testo liberamente tradotto a cura dell'autore
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