Alla 77ma Assemblea Generale dell’OIE i delegati di 174 paesi lanciano un avviso alla comunità internazionale
“Sempre più paesi stanno indicando che il cambiamento climatico è responsabile per almeno una malattia emergente o riemergente che si verifica sul proprio territorio. Si tratta di una realtà che non possiamo ignorare e dobbiamo aiutare i servizi veterinari in tutto il mondo a dotarsi di sistemi che siano conformi alle norme internazionali di buona gestione del problema, al fine di affrontarlo correttamente", ha spiegato il dottor Bernard Vallat, direttore generale dell'OIE.
In effetti, le conclusioni dello studio sul tema "Impact of climate change and environmental changes on emerging and re-emerging animal disease and animal production", presentato dall’esperto australiano dott. Peter Black, invitano a presentare un nuovo approccio alla prevenzione di questi nuovi pericoli.
I deputati dell’OIE hanno quindi ricevuto il mandato per affrontare questo problema utilizzando le proprie capacità scientifiche, soprattutto a livello globale, regionale e sub-regionale. In particolare, essi sostengono di attivare nuove azioni a livello di ricerca, di sviluppo delle capacità nazionali per il settore pubblico e privato, per i sistemi di salute degli animali e della comunicazione, con l'obiettivo di prevenire o ridurre gli effetti del cambiamento climatico sulla produzione animale e le loro malattie, comprese quelle trasmissibili all'uomo.
Allo studio hanno preso parte un totale di 126 Paesi membri OIE e di questi, il 71% ha dichiarato che sono estremamente preoccupati per il previsto impatto dei cambiamenti climatici sulle malattie emergenti e riemergenti.
Il 58% ha individuato almeno una malattia emergente o riemergente sul loro territorio che si pensa possa essere associata ai cambiamenti climatici.
Le tre malattie animali più frequentemente citate dai membri dell’OIE sono state: la febbre catarrale degli ovini, la febbre della valle del Rift e la febbre del Nilo occidentale.
La maggior parte dei paesi ritengono, inoltre, che l’influenza umana nei riguardi dell’ambiente abbia un notevole impatto sul cambiamento climatico e quindi sull'emergere o il riemergere di malattie degli animali.
Fonte : OIE
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Ultima modifica: 04 giugno 2009