Amanita strobiliformis (Paulet ex Vittadini) Bertillon
Sin.: Amanita solitaria (Fr.)Quel.
Classe: Basidiomycetes
Ordine: Agaricales
Famiglia:Amanitaceae
Genere: Amanita
Cappello: 8-16 cm. di diametro, prima emisferico poi piano-convesso, sodo e carnoso; la cuticola è di colore bianco, in vecchiaia tende al crema, è coperta da grosse placche grigiastre che sono residui del velo generale. Il margine è liscio ma spesso si presenta appendicolato per la presenza di residui bianchi e cremosi del velo parziale.
Lamelle: libere al gambo, fitte, bianche, intercalate da lamellule.
Gambo: 10-15 x 1- 2-3 cm., bianco, piuttosto grosso e slanciato, con base dilatata in un bulbo ovoidale, radicante profondamente, cosparso da fioccosità o bande concolori. L’anello è cremoso, fugace, presto dissolto lasciando tracce al margine del cappello. La volva è biancastra, friabile, presto dissociata in residui fioccosi alla sommità del bulbo basale.
Carne: consistente, bianca, odore e sapore non significativi.
Microscopia: spore 11-14 x 7-10 micron, ovoidali, lisce, ialine, con grosso vacuolo che occupa quasi tutta la spora, con apicolo, amiloidi.
Habitat: cresce in estate autunno nei boschi di latifoglia o misti, generalmente isolato, a volte a gruppi di 2-3 esemplari, poco comune.
Commestibilità: è un fungo commestibile, dopo cottura, ma scadente.
Osservazioni: si riconosce per la taglia grande, il colore bianco del cappello con grandi placche grigie, il gambo massiccio a base bulbosa e radicante, l’anello cremoso e fugace, la volva dissociata. E’ tipico dei periodi caldi e luoghi esposti e soleggiati, generalmente cresce nei boschi radi di querce, su terreno calcareo.
Bibliografia:
- Guida alla determinazione dei funghi – Vol. 1° - Meinhard Moser
- Funghi Amanite – Fabio Foiera, Ennio Lazzarini, Martin Snabl, Oscar Tani
- Le Amanite – Roberto Galli
- I funghi delle pinete delle zone mediterranee – Adler Zuccherelli