3.4.3 West Nile Disease (Usutu)
Normativa di riferimento
- D.G.R.M. n. 891 del 13.07.2020 Recepimento dell’intesa, ai sensi dell’art. 8, c.6, della L. n. 131/2003, n. 1/2020 tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, relativa al Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025
- D.D.P.F. PVSA n. 133 del 08.09.2020 Piano Sorveglianza West Nile Disease ed USUTU 2020-2025
- D.D.S. PVSA n. 38 del 13.03.2023 Piano sorveglianza West Nile Disease (WND) ed USUTU 2020-2025 - aggiornamento 2023
- Nota S. PVSA n. 11682 del 22.05.2023 Virus West Nile e Usutu - Adeguamento del tracciato record per trasmissione dati - Rif. Nota Min. 13414/2023
Servizi coinvolti: SSA
Breve descrizione del piano
L’obiettivo del Piano regionale di sorveglianza West Nile Disease e Usutu è quello di individuare precocemente la circolazione virale negli uccelli e negli insetti vettori, al fine di mettere in atto tutte le misure utili e disponibili per prevenire la diffusione dei virus e delle malattie nell’uomo.
Le attività di sorveglianza per la WND sono integrate con quelle utili e necessarie all’identificazione della circolazione dell’USUTU.
La situazione della Regione Marche è mutata nel tempo, attualmente sono classificate zone “ad alto rischio” le provincie di Ancona, Macerata e Fermo, dove è stata evidenziata circolazione virale, mentre le rimanenti provincie conservano lo stato sanitario “a basso rischio”. Pur tenendo conto della diversa classificazione di rischio delle provincie della Regione, al fine di permettere una più efficiente organizzazione logistica e garantendo contemporaneamente una buona sensibilità del sistema e una più omogenea valutazione della sorveglianza e dei suoi risultati, si è ritenuto opportuno adottare un unico sistema di sorveglianza per tutto il territorio della Regione Marche.
Il Piano prevede:
Sorveglianza clinica negli equidi
Da effettuare in tutto il territorio regionale, sia nelle zone ad alto rischio che in quelle considerate a basso rischio. Tale sorveglianza si attua per tutto l’anno. Tutti i casi di sintomatologia clinica di tipo nervoso negli equidi devono essere notificati ai Servizi di Sanità Animale competenti per territorio nel più breve tempo possibile e sottoposti ad indagini approfondite per escludere o confermare la WND. Qualora il sospetto di WND riguardi animali deceduti o soppressi in seguito a sindrome neurologica, il Servizio di Sanità Animale competente per territorio, in collaborazione con l’IZSUM, esegue l’esame anatomo-patologico e il prelievo dei campioni previsti dal Piano.
Sorveglianza su carcasse di uccelli selvatici
Da effettuare in tutto il territorio regionale, sia nelle zone ad alto rischio che in quelle considerate a basso rischio. Tale sorveglianza si attua per tutto l’anno e va intensificata durante il periodo di attività degli insetti vettori.
Ogni animale trovato morto appartenente agli ordini dei Passeriformi, Ciconiformi, Caradriformi, Strigiformi e Falconiformi deve essere recuperato e inviato, nel più breve tempo possibile, all’IZSUM per le previste prove, secondo quanto riportato dal Piano.
Analogamente si dovrà procedere in tutti gli episodi di mortalità anomala o di aumento dell'incidenza della mortalità nell'avifauna selvatica segnalati per ogni altra specie nelle aree di presenza e durante il periodo di attività dei vettori.
A tal fine devono essere utilizzate anche le carcasse di uccelli recuperate dalla rete del CRASS o presso altre strutture veterinarie (pubbliche e private) o dalla Polizia Provinciale. Devono essere utilizzate anche carcasse di uccelli selvatici o rurali conferite all’IZSUM, per altri motivi.
Sorveglianza entomologica
Da effettuare in tutto il territorio regionale, sia nelle zone ad alto rischio che in quelle considerate a basso rischio, nel periodo compreso tra marzo e novembre. La sorveglianza entomologica per i virus WND è organizzata in quadranti di 10km di territorio nei quali si effettuano catture di insetti ogni 15 giorni mediante il posizionamento di trappole per la raccolta di culicidi.
Sorveglianza su uccelli stanziali appartenenti a specie bersaglio
Per effettuare la sorveglianza sugli uccelli stanziali, il territorio di ogni provincia è suddiviso in zone di 1200-1600 Km2 al fine di uniformare il numero di prelievi effettuati per unità di superficie. Per specie bersaglio si intende quel gruppo di specie recettive al virus e sottoposte a controlli di popolazione nella gran parte del loro areale di distribuzione. Appartengono alle specie bersaglio - Gazza (Pica pica), - Cornacchia grigia (Corvus corone cornix), - Ghiandaia (Garrulus glandarius). Il campionamento, sulla base dell’estensione dell’area, deve essere eseguito ogni due settimane, secondo un calendario predefinito in accordo con la Polizia Provinciale competente per territorio, in collaborazione con altri Enti eventualmente incaricati del piano di depopolamento.
Per ciascuna unità geografica di riferimento, devono essere campionati almeno 100 esemplari della specie oggetto del depopolamento. Il campionamento va eseguito da marzo a novembre e, comunque, nel periodo durante il quale è possibile effettuare il depopolamento.
È possibile effettuare la sorveglianza sugli uccelli stanziali anche di altre specie sensibili ma è necessario un preventivo parere favorevole del Centro Vettori dell’IZSUM e del Settore Prevenzione Veterinaria e Sicurezza Alimentare dell’ARS.
Sorveglianza sugli allevamenti avicoli all’aperto
Al termine dei periodi in cui si effettuano i piani di depopolamento, se permane il rischio della presenza degli agenti vettori e previo parere favorevole del Centro Vettori dell’IZSUM e della Settore Prevenzione Veterinaria e Sicurezza Alimentare dell’ARS della Regione Marche, è possibile effettuare attività di sorveglianza sanitaria sugli allevamenti avicoli all’aperto. Il campione da sottoporre a controllo verrà definito in funzione del numero degli allevamenti presenti nel territorio e della durata residua del periodo a rischio. In ogni caso, gli allevamenti da controllare sono gli allevamenti avicoli rurali o all’aperto, compresi gli allevamenti di selvaggina da penna. Vanno comunque privilegiati gli allevamenti in prossimità di aree umide o dove si registra un’elevata concentrazione di avifauna selvatica, sia stanziale che migratoria. Le attività dovranno avere inizio quanto prima e comunque alla fine delle attività dei piani di depopolamento e terminare entro la fine di novembre e, comunque, entro la fine del periodo di attività dei vettori. Le attività di campionamento devono essere mensili. Ove possibile, il prelievo può essere effettuato contestualmente al piano di sorveglianza dell’influenza aviaria.
Il piano nazionale definisce il caso sospetto e il caso confermato di West Nile Disease e di Usutu. I casi sospetti vanno tutti confermati dal CESME.
Il Servizio di Sanità Animale competente per territorio provvede a registrare in SIMAN i casi sospetti e i casi confermati entro 3 giorni lavorativi dalla ricezione degli esiti. La registrazione riguarda tutti i casi sospetti o confermati in equidi, avicoli, uccelli stanziali appartenenti a specie bersaglio e uccelli selvatici nonché a pool di zanzare
Misure da adottare in caso di positività
Fatto salvo quanto previsto dalle disposizioni nazionali, qualora si abbiano casi confermati in qualunque specie animale, il Servizio di Sanità Animale dell’AST competente per territorio deve informare il Settore Prevenzione Veterinaria e Sicurezza Alimentare; inoltre, in collaborazione e, se del caso, di concerto con i competenti Servizi del Dipartimento di Prevenzione per la sorveglianza umana, deve:
- Casi confermati di West Nile Disease negli equidi
- Effettuare un'accurata indagine epidemiologica volta a definire i potenziali luoghi e periodi in cui è avvenuta l’infezione.
- Sottoporre a visita clinica e a prelievo di siero un campione di equidi presenti nell’azienda. Il numero di campioni da prelevare è in funzione della popolazione presente nell’azienda (tabella 2 del D.D. Settore PVSA n. 38 del 13.03.2023). I campioni di sangue sono inviati all’IZSUM per gli esami del caso, accompagnanti dalla modulistica prevista;
- Nell’azienda va effettuato un campionamento entomologico utilizzando trappole del tipo CO2-CDC, Gravid traps, BG-Sentinel e o altri metodi di cattura al fine di individuare le specie di zanzare coinvolte e, eventualmente, la prevalenza dell’infezione del virus. Il protocollo di cattura (metodi di cattura, frequenza e durata) è stabilito di volta in volta dall’IZSUM e dal CESME.
- Casi confermati di West Nile Disease negli allevamenti avicoli
- Sottoporre a sequestro l’allevamento ed abbattere i capi risultati positivi
- Inviare i capi positivi all’IZSUM per le necessarie analisi.
In caso di riscontro di West Nile Virus in una delle matrici oggetto di sorveglianza (zanzare, avifauna, equidi ed esseri umani) è necessario richiamare i Comuni ad una corretta gestione del territorio con l’eliminazione, ove possibile, dei focolai larvali e con l’esecuzione di trattamenti larvicidi sul suolo pubblico; dovrà, inoltre, essere valutata la necessità dell’applicazione di interventi mirati di disinfestazione con adulticidi in particolari siti ove si concentrano soggetti a maggior rischio di contrarre o sviluppare forme neuroinvasive di WND.
Sintesi delle attività
Obiettivi 2023 – 2027
L’obiettivo è individuare il più precocemente possibile la circolazione virale sul territorio regionale attraverso programmi di sorveglianza mirata, riguardanti gli uccelli appartenenti a specie bersaglio, gli insetti vettori e gli equidi sindromici, per permettere una rapida valutazione del rischio finalizzata all’adozione di adeguate misure preventive in sanità pubblica, al fine di mettere in atto tutte le misure utili e disponibili per prevenire la diffusione dei virus e delle malattie nell’uomo.
A tal fine vanno rispettate le modalità previste dal Piano per quanto riguarda la sorveglianza entomologica e la sorveglianza passiva sugli uccelli selvatici.
Indicatori e valori attesi