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3.4.5.2 Peste suina africana e classica

  • 10 aprile 2024
  • Autore: Redazione VeSA
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3.4.5.2 Peste suina africana e classica 

Normativa di riferimento

  • Regolamento (UE) n. 2023/594 del 16.03.2023 che stabilisce misure speciali di controllo delle malattie per la peste suina africana e abroga il regolamento di esecuzione (UE) 2021/605
  • Legge n. 29 del 07.04.2022 conversione in Legge, con modificazioni, del Decreto Legge n.  9 del 17.02.2022 recante “Misure urgenti per arrestare la diffusione della peste Suina Africana (PSA)”
  • DL n. 75 del 22.06.2023 (convertito con modificazioni dalla legge n. 112 del 10.08.2023) art. 29 “Misure di contrasto alla Peste Suina Africana”
  • Ordinanza n. 5/2023 del 24.08.2023 Misure di controllo ed eradicazione della peste suina africana (in continuo aggiornamento)
  • DGRM n. 186 del 24.02.2020 Recepimento Accordo, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del D. Lgs n. 281/1997, tra il Governo, le Regioni, e le Provincie Autonome di Trento e di Bolzano sul documento recante “Indicazioni operative in materia di rafforzamento della sorveglianza e riduzione del rischio di talune malattie animali”. Rep. Atti n.  125/csr del 25.07.2019
  • DPGR n. 150 del 13.05.2020 DGR n.  186 del 24.02.2020 - attività e interventi per la sorveglianza sanitaria sulla peste suina africana
  • DGRM n. 16 del 24.01.2022 Costituzione del Nucleo di coordinamento regionale per la prevenzione e la sorveglianza della Peste Suina Africana (PSA)
  • DGRM n. 949 del 25.07.2022 Piano regionale di Interventi Urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della Peste Suina Africana (PSA) nei suini di allevamento e nella specie cinghiale (Sus Scrofa) – PRIU 2022-2026.
  • Dispositivo DGSAF n. 12438 del 18.05.2022 Misure di prevenzione della diffusione della Peste Suina Africana (PSA) – Trasmissione di Dispositivo Dirigenziale inerente all’identificazione e registrazione dei suini detenuti per finalità diverse dagli usi zootecnici e dalla produzione di alimenti.
  • Nota Min.  Sal. n. 31545 del 29.12.2022 invio Manuale delle emergenze da Peste Suina Africana in popolazioni di suini selvatici e Manuale Operativo per la Peste Suina Classica e Peste Suina Africana nei suini detenuti
  • Nota Min.  Sal. n. 1324 del 17.01.2023 Peste Suina Africana - Piano nazionale di sorveglianza ed eradicazione 2023
  • Nota Commissario Straordinario PSA n. 1329 del 18.10.2023 Piano Straordinario di catture, abbattimento e smaltimento dei cinghiali (Sus scrofa) e Azioni Strategiche per l’Elaborazione dei Piani di Eradicazione nelle Zone di Restrizione da Peste Suina Africana (PSA). Anni 2023-2028

Servizi coinvolti: SSA

Breve descrizione del piano

La Peste suina africana (PSA) è una malattia virale, altamente contagiosa e spesso letale, che colpisce suini e cinghiali, ma che non è trasmissibile agli esseri umani. Ha un vasto potenziale di diffusione e la sua presenza sul territorio comporta pesanti rischi per le possibili ripercussioni sul patrimonio zootecnico suino, con danni ingenti sia per la salute animale (abbattimento obbligatorio degli animali malati e sospetti tali), che per il comparto produttivo suinicolo, nonché sul commercio unionale ed internazionale di animali vivi e dei loro prodotti (dai Paesi infetti è vietato commercializzare suini vivi e prodotti suinicoli).

Il nuovo Regolamento di sanità animale della Commissione Europea in vigore dal 2021 annovera la PSA nella lista delle malattie di categoria A, ossia quelle malattie che, non appena individuate, richiedono l'adozione immediata di misure di eradicazione. Qualunque caso, anche sospetto, deve essere tempestivamente notificato all’autorità sanitaria localmente competente, come previsto dal Decreto Legislativo n.  136 del 05.08.2022.

Il caso sospetto nei suidi domestici comporta l’applicazione di quanto previsto dal manuale operativo delle emergenze redatto dal Centro di Referenza Nazionale per le Pesti Suine (CEREP). Il sospetto può essere formulato sulla base della sintomatologia clinica o in caso di aumento della mortalità maggiore del 30% rispetto ai valori registrati nel mese precedente. Se è confermata la fondatezza del sospetto, si procede ad applicare e a notificare le misure di restrizione previste per Legge, adottando misure di biosicurezza appropriate e prelevando opportuni campioni per i test di conferma.

Come previsto dalla normativa in vigore, a seguito della conferma di un caso di PSA nel selvatico, viene definita la zona infetta e individuata la strategia di controllo ed eradicazione nelle aree interessate e in quelle limitrofe. Nella zona infetta si dispone il divieto di qualsiasi attività agro-forestale, anche considerato che la malattia è trasmissibile attraverso le movimentazioni di animali, persone, veicoli e materiali contaminati.

Le principali misure da intraprendere nelle zone indenni sono: la sorveglianza passiva nel settore domestico e nel selvatico, la verifica del livello di applicazione delle misure di biosicurezza in allevamento, l’attività di formazione ed informazione di allevatori, cacciatori e di tutti i soggetti in qualche modo coinvolti al fine di aumentare la consapevolezza e la conoscenza della malattia.

Sorveglianza passiva

La sorveglianza passiva nei cinghiali, inclusi i morti per incidenti stradali, e in tutti i casi sospetti (es. mortalità aumentata, sintomatologia riferibile a pesti suine) prevede il prelievo di campioni o dell’intera carcassa per i successivi controlli virologici.

È prevista anche la sorveglianza passiva dei suini domestici negli allevamenti secondo la classificazione del rischio. Nello specifico, negli allevamenti con una consistenza inferiore a 50 capi, in alternanza e su base settimanale, ogni Servizio di Sanità Animale, effettua un esame anatomo-patologico e un prelievo di campioni da almeno due carcasse di suini morti. Tale attività può essere integrata dalle routinarie attività diagnostiche che l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche effettua sistematicamente sulle carcasse suine. In subordine sarà necessario ricorrere a campionamenti da effettuare nelle aziende commerciali e con un numero di capi superiore ai 50.

In aggiunta, come previsto dall’ Ordinanza n. 5/2023 del 24 agosto 2023, deve essere garantito il controllo virologico di tutti i suini morti negli allevamenti familiari e per gli allevamenti semibradi, dei suini aventi un peso maggiore di 20kg o appartenenti a categorie individuate sulla base di una valutazione del rischio.

Biosicurezza

Il piano prevede la verifica dei livelli di applicazione delle misure di biosicurezza delle aziende attraverso l’utilizzo delle apposite check-list scaricabili dall’applicativo web Classyfarm di VetInfo (vedi capitolo specifico).

Nelle zone non indenni le principali misure sono: la ricerca attiva delle carcasse di cinghiale nelle zone di restrizione, la sorveglianza passiva sui cinghiali rinvenuti morti o moribondi, sia catturati che abbattuti, la sorveglianza attiva mediante attività venatoria e di controllo, regolamentata e nel rispetto delle misure di biosicurezza previste, il rafforzamento, nelle zone di restrizione, di barriere fisiche/punti di passaggio naturali o artificiali tra la zona infetta e l’esterno, eventuale costruzione di una seconda barriera artificiale ai fini di limitare gli spostamenti delle popolazioni di cinghiali infette e la conseguente diffusione dell’infezione.

Il Piano prevede inoltre l’applicazione delle misure contemplate dalle norme vigenti in caso di focolaio nel domestico.

Peste Suina Classica

La sorveglianza nei confronti della peste suina classica si applica sottoponendo a controllo gli stessi campioni previsti per il piano di sorveglianza della PSA.

Anno 2021

Sintesi delle attività

Obiettivo 2023 – 2027

L’obiettivo è il mantenimento del sistema di sorveglianza e delle misure di controllo al fine di conservare la situazione epidemiologica. A tal fine va eseguito ogni anno il 100% dei campionamenti previsti. Oltre ad avere la finalità di rilevare precocemente l’ingresso del virus e scongiurarne la diffusione, il piano ha l’obiettivo di proteggere il patrimonio suinicolo nazionale dal virus PSA.

Indicatori e valori attesi

 

 

 

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