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3.4.6. Malattie degli avicoli - Influenza aviare

  • 8 aprile 2024
  • Autore: Redazione VeSA
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3.4.6 Malattie degli avicoli

3.4.6.1. Influenza aviare

Normativa di riferimento

  • O.M. del 26.08.2005 e s.m.i. misure di polizia veterinaria in materia di malattie infettive e diffusive dei volatili da cortile
  • D.M. del 25.06.2010 Misure di prevenzione, controllo e sorveglianza del settore avicolo rurale
  • D.M. del 13.11.2013 Modalità operative di funzionamento dell’anagrafe informatizzata delle aziende avicole, in attuazione dell’articolo 4, del D. Lgs n. 9 del 25.01.2010 (in applicazione da luglio 2014)
  • O.M. del 10.12.2019 Proroga e modifica dell’OM del 26.08.2005 e successive modificazioni, concernente: «Misure di polizia veterinaria in materia di malattie infettive e diffusive dei volatili da cortile»
  • D. Lgs. n. 136 del 05.08.2022 Attuazione dell’articolo 14, comma 2, lettere a), b), e), f), h), i), l), n), o) e p), della legge 22.04.2021, n.  53 per adeguare e raccordare la normativa nazionale in materia di prevenzione e controllo delle malattie animali che sono trasmissibili agli animali o all’uomo, alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 09.03.2016
  • D.M. 30.05.2023 Modalità applicative delle misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli
  • Manuale operativo in caso di influenza aviaria del 07.12.2005
  • DGRM n. 186 del 24.02.2020 Recepimento Accordo, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del D. Lgs n.  281 del 28.08.1997, tra il Governo, le Regioni, e le Provincie Autonome di Trento e di Bolzano sul documento recante “Indicazioni operative in materia di rafforzamento della sorveglianza e riduzione del rischio di talune malattie animali”. Rep. Atti n.  125/csr del 25.07.2019
  • D.D. S. PVSA n. 77 del 14.04.2023 come modificato dal D.D. SVPSA n. 89 del 08.05.2023: Piano regionale di sorveglianza per l’influenza aviare 2023
  • Nota Min.  Sal. n. 7162 del 15.03.2023 Piano Nazionale di sorveglianza per l’influenza aviaria 2023
  • Nota Min.  Sal. n. 11009 del 21.04.2023 Piano di sorveglianza Influenza aviaria 2023 chiarimenti sulle modalità di controllo degli svezzatori

Servizi coinvolti: SSA

Breve descrizione del piano

L’influenza aviaria è una malattia virale che colpisce per lo più gli uccelli selvatici. Questi fungono da serbatoio e possono eliminare il virus attraverso le feci. Solitamente tali uccelli non si ammalano, ma possono essere molto contagiosi per gli uccelli domestici come polli, anatre, tacchini e altri animali da cortile. L’influenza nel pollame si presenta regolarmente nel territorio nazionale, sia nella forma causata da ceppi a bassa patogenicità (LPAI) sia da ceppi ad alta patogenicità (HPAI).

Questa malattia, soprattutto quando sostenuta da ceppi altamente patogeni, ha conseguenze devastanti, non solo per l’elevato tasso di mortalità che può essere raggiunto, ma anche per il forte impatto economico che ne consegue, derivante sia dall’adozione di una politica di eradicazione, sia dalle restrizioni al commercio imposte ai Paesi sede di focolai.

L’importanza del controllo sanitario per questa malattia non è legata solo a un problema di sanità animale ma anche di sanità pubblica. Infatti, i virus influenzali appartenenti al tipo A possono infettare anche altri animali (maiali, cavalli, cani, balene) nonché l’uomo. Data l’elevata frequenza con cui questi virus vanno incontro a fenomeni di mutazione, c’è la concreta possibilità che da un serbatoio animale possa originare un nuovo virus per il quale la popolazione umana risulta suscettibile dando modo alla malattia di estendersi a livello globale, provocando quindi una pandemia. Contrariamente alle normali epidemie di influenza, una pandemia coinvolgerebbe larghi strati di popolazione, non solo quella che viene definita “a rischio”, ma anche individui giovani e sani.

Il programma nazionale di sorveglianza per i virus dell’influenza aviaria (IA) nel pollame è basato sulla sorveglianza attiva mirata, basata sui rischi, integrata ad un sistema di individuazione precoce tramite sorveglianza passiva, in base alle disposizioni, criteri e linee guida di cui all’Allegato II del Reg. (UE) n. 2020/689. In base ad una accurata analisi del rischio, sono state definite sul territorio nazionale, province ad alto, medio e basso rischio di introduzione e diffusione della IA. È inoltre previsto su tutto il territorio nazionale, un programma di sorveglianza negli uccelli selvatici, che ha come obiettivo l’individuazione tempestiva di virus della IA ad alta patogenicità (HPAI), al fine di proteggere il pollame e salvaguardare la salute pubblica.

La Regione Marche viene considerata a basso rischio e le attività di sorveglianza sono basate su:

  • sorveglianza passiva negli allevamenti avicoli: notifica dei casi e dei sospetti di influenza;
  • sorveglianza attiva degli svezzatori, come definito dalla legislazione nazionale, in quanto categoria considerata ad elevato rischio di introduzione e diffusione della malattia, per la movimentazione intensa di animali in entrata ed uscita che li caratterizza e per la coesistenza spesso di specie diverse. La sorveglianza è eseguita tramite esame sierologico di almeno 5 animali per capannone (minimo 10 e massimo 20 per allevamento), ed il prelievo di soggetti morti o malati, con frequenza mensile per allevamenti con commercio extra-regionale o che partecipano a mostre e mercati (in questo caso sette giorni prima della partenza), trimestrale negli altri svezzatori. Negli anatidi, al posto del sierologico, si esegue test virologico da tamponi tracheali e cloacali con stessa numerosità. In allevamenti multispecie la priorità va data ad anatidi e tacchini;
  • programma di sorveglianza negli uccelli selvatici: sorveglianza passiva basata sull’analisi virologica di tutti i campioni provenienti da volatili trovati morti o sintomatici (tamponi orofaringei e cloacali, tessuti tracheali, polmone e intestino; in caso di organi putrefatti, cervello). È possibile attuare la sorveglianza attiva mediante cattura di specie bersaglio in determinati periodi dell’anno, durante le migrazioni stagionali, ed in aree epidemiologicamente rilevanti (raduno uccelli su rotte migratorie in prossimità di aree ad alta densità di allevamenti). Tale attività è sistematicamente svolta sui volatili catturati nell’ambito del Piano West Nile/USUTU.

Situazione

Anno 2023: allevamenti avicoli con orientamento produttivo “svezzamento” (fonte dati BDN 30/09/2023):

Sintesi delle attività

Obiettivi 2023-2027

L’obiettivo è:

  • mantenimento del sistema di vigilanza sanitaria mediante controllo negli svezzatori con le frequenze previste;
  • Mantenere attivo il sistema di sorveglianza passiva negli allevamenti avicoli e nella fauna selvatica

Obiettivo 2023 fauna selvatica:

Indicatori e valori attesi

 

 

 

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