Giovedì 18 e venerdì 19 giugno 2009, presso la Sala Raffaello del Palazzo Collegio Raffaello di Urbino, si è tenuta la 7° Conferenza della Rete delle Regioni d'Europa OGM-free organizzata dalla Regione Marche in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Urbino.
La Rete delle Regioni europee OGM-free si è costituita nel 2003 con 10 regioni fondatrici, tra cui la Regione Marche. Attualmente è costituita da 49 regioni europee.
I principi che hanno ispirato la creazione della Rete sono l’impegno a garantire l'assenza di contaminazione genetica delle colture e l’impegno a garantire alle regioni la libertà di scelta.
Con la legge regionale n. 5 del 3 marzo 2004 la Regione Marche ha vietato la coltivazione di OGM su tutto il territorio regionale, basandosi sulla propria conformazione geografica e sulla natura dei terreni che rende estremamente difficile e aleatoria la separazione delle colture OGM senza recare pregiudizio alle produzioni tipiche, di qualità e biologiche.
Alla conferenza, presente il vice presidente della Regione Marche Paolo Petrini, sono intervenuti delegati delle 49 regioni Ogm-free, dalla Spagna alla Lettonia, dall’Austria al Benelux.
Obiettivo del confronto: individuare strategie comuni di fronte all’ingresso degli Ogm nelle produzioni agricole.
La Conferenza ha affrontato due temi fondamentali al fine di proporre le azioni future della Rete, in particolare, la trasparenza nelle procedure di autorizzazione degli OGM nonché gli accordi volontari per la creazione di aree OGM-free.
I lavori si sono articolati in quattro sessioni, volte ad approfondire alcune delle tematiche fondamentali legate alla materia degli OGM:
• Coesistenza e aree ogm-free: dare risposte a un’esigenza sociale;
• Rassicurazioni per un mercato europeo di mangimi OGM-free: come e perché;
• Etichettatura OGM-free: una strategia per salvaguardare i prodotti ogm-free dell’UE;
• Preoccupazioni scientifiche e socio-economiche.
A margine della conferenza, è stato firmato un protocollo tra le regioni europee costituenti la rete, in cui si afferma tra l’altro che "l’attuale procedura di valutazione dei rischi sulla salute e sull’ambiente durante il processo di autorizzazione degli organismi geneticamente modificati non garantisce il rispetto del pieno principio precauzionale".
Infatti un’analisi socioeconomica dei benefici e dei rischi dell’introduzione di colture Ogm, condotta a livello sub-nazionale dovrebbe essere preliminare alla coltivazione di Ogm nel contesto locale", mentre ai governi nazionali e locali dovrebbe essere consentito di "identificare le aree sensibili che devono essere escluse dalla coltivazione di varietà Ogm".
Il prossimo obiettivo sarà fornire - tramite un collegio di tecnici specialisti - dei parametri unitari europei per dare una risposta alle istanze emerse durante il convegno.
Questo, in previsione della prossima conferenza che si terrà a Vienna nel 2010.
Le relazioni presentate in occasione della conferenza sono fruibili tra i link al presente articolo, mentre la dichiarazione finale della conferenza è disponibile tra i documenti allegati .
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Ultima modifica: 30 giugno 2009