Stimolata dalla Lega Antivivisezione Italiana la D.ssa Gaetana Ferri, Direttore Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario, Ufficio in capo al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, ha redatto una nota di precisazioni sugli scambi comunitari di cuccioli.
Nella nota viene ribadita la responsabilità delle Autorità dei Paesi speditori dei cuccioli, a chè tali animali, destinati ad essere introdotti in Italia, dopo idonea identificazione ed acquisizione di passaporto, debbano essere sottoposti all'intero protocollo vaccinale nei confronti della rabbia, debitamente attestato nelle documentazioni di scorta.
Resta altrettanto ferma- conclude la Direzione Generale- la possibilità da parte delle Autorità Sanitarie competenti di programmare e predisporre controlli a sondaggio non sistematici e non discriminatori per quelle partite di cuccioli per le quali sia attestata l’esecuzione di tali protocolli vaccinali.
Le indicazioni sanitarie finalizzate all’esecuzione di controlli sistematici riguardano soltanto le azioni da espletare, in applicazione del decreto legislativo 28/93, ai 5 successivi controlli per le stesse provenienze a seguito di precedenti riscontri di non conformità.
Le più comuni inosservanze rilevate si riferiscono ad assenza di certificazioni TRACES, animali non vaccinati nei confronti della rabbia, identificati dopo la vaccinazione, o soggetti non corrispondenti, per età e profilassi eseguita, alla documentazione di scorta.
Con nota del 14 gennaio 2009, la stessa Direzione Generale aveva già richiamato alla solerte collaborazione i Veterinari Liberi Professionisti con lo scopo di scoraggiare le importazioni illegali di animali d’affezione. (Fonte: Anmvioggi )
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Ultima modifica : 22 ottobre 2009