Cos’è ??
La rinotracheite infettiva dei bovini è una malattia virale dei bovini causata da un herpesvirus (BHV1) che, a seconda del ceppo virale e della via di infezione può manifestarsi clinicamente in due forme principali, quella respiratoria (rinotracheite o IBR nella denominazione internazionale) e quella genitale (Vulvovaginite pustolosa o IPV). La malattia non si trasmette all'uomo.
Come si diffonde tra gli animali ??
La diffusione tra la specie bovina avviene per via respiratoria (contatto dei muselli) e per via genitale (monta naturale).
La reazione immunitaria dell’animale colpito dal virus attenua e quindi blocca i sintomi della malattia riducendo l’eliminazione del virus ma non è in grado di liberarne l’organismo.
L’infezione, come nel caso di altre patologie erpetiche, induce quindi lo stato di portatore latente: che può ritornare ad essere contagioso, con eliminazione del virus nell’ambiente, in occasione di situazioni di stress da trasporto, di modifica dell’ambiente o dell’alimentazione, del parto, dell’allevamento troppo affollato, della contemporaneità dell’infezione con altre patologie, di trattamenti con cortisone o farmaci immunosoppressori.
Il virus si conserva per alcuni mesi in ambiente molto freddo (2 mesi a -20°C) ma è relativamente labile in ambienti temperati (15 min a 60°C).
Come si manifesta clinicamente ??
Nella forma respiratoria (IBR), il tempo di incubazione è di pochi giorni. I sintomi principali sono febbre alta che può raggiungere i 42°C, aumento della frequenza respiratoria, scolo nasale da mucoso a muco-purulento, tosse, spesso congiuntivite e caduta della produzione lattea.
Il virus può passare la barriera placentare e provocare aborti tra il quinto e l'ottavo mese di gravidanza anche nella forma respiratoria, dopo un tempo di incubazione oscillante tra una decina di giorni fino ad oltre un mese.
La forma genitale (IPV) è generalmente più mite ed è caratterizzata da iperemia e vescicole a livello della vulva e della vagina, nonché del pene e del prepuzio, che si manifestano dopo un'incubazione di pochi giorni.
Nei vitelli sono pure conosciute forme gravi generalizzate e meningo-encefaliti.
Come fare diagnosi negli animali ??
Oltre alla visita clinica, la certezza dell’infezione deve essere confermata da prove di laboratorio.
Occorre quindi procedere al prelevamento di campioni di sangue per l'esame sierologico (ELISA, sieroneutralizzazione). Se l’esito è positivo viene effettuato un secondo test (elisa anticorpi antiglobuline E) in grado di distinguere i capi infetti o vaccinati con vaccini tradizionali da quelli che hanno utilizzato i nuovi vaccini deleti.( cioè vaccini ottenuti attraverso la manipolazione genetica del patogeno per renderlo non più patogeno e facilmente differenziabile da quello di campo, in modo da poter distinguere gli animali vaccinati dai non vaccinati.)
Quanto è diffusa ??
La rinotracheite infettiva dei bovini è presente in tutte le regioni Europee ed è considerata una infezione di primaria importanza sanitaria ed economica e per la quale da alcuni anni sono stati avviati dei piani di controllo finalizzati alla eradicazione in quelle regioni dove l’allevamento bovino è particolarmente rilevante.
La Regione Marche ha deciso di avviare il piano al fine di adeguare lo stato sanitario dei propri allevamenti bovini, soprattutto di razze pregiate ed autoctone come la Marchigiana, a quello delle zone dove i piani sono già partiti, per favorire i commerci tra aree con identico stato d’indennità dall’infezione. Risulta chiaro che fornendo requisiti sanitari superiori aumenta il valore commerciale degli animali.
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Ultima modifica : 11 novembre 2009