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Casi di rabbia in Veneto: azioni di contenimento dei focolai.

  • 24 novembre 2009
  • Autore: Redazione VeSA
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Raccolta degli animali selvatici trovati morti, segnalazione di quelli che presentano sintomi che possano far pensare alla rabbia e una campagna di vaccinazione orale per le volpi.

Sono queste le misure predisposte dal gruppo di lavoro della Regione del Veneto per il contenimento dell’epidemia di rabbia silvestre che, dopo aver fatto la sua comparsi nel Friuli Venezia Giulia nell’ottobre dello scorso anno, sta ora interessano anche il Veneto.

Tre sono fino a questo momento i casi riscontrati, tutti nel bellunese: un cane positivo per rabbia il 17 novembre nel comune di Lozzo di Cadore e di due volpi nel comune di Longarone e Forno di Zoldo il 19 novembre 2009.

In data 17 novembre il laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie di Padova ha comunicato una positività per rabbia in un cane del Comune di Lozzo di Cadore.

E’ plausibile che la malattia sia rientrata nella Provincia di Belluno, dopo 25 anni di assenza, proveniente dal Friuli, dove è presente dal 2008, attraverso l’ambiente selvatico.

In seguito a questo riscontro sono stati presi provvedimenti immediati per il Comune interessato con ordinanza del Sindaco applicativa del Regolamento di Polizia Veterinaria.
La Regione Veneto, la Provincia di Belluno, l’Istituto Zooprofilattico e l’Azienda Sanitaria di Belluno hanno analizzato l’evento per definirne il profilo epidemiologico e per elaborare linee di profilassi adeguate in tutta la Provincia di Belluno.

In attesa dell’emanazione di specifici e mirati provvedimenti amministrativi da parte degli Organi Regionali e Ministeriali, si ritiene di mettere in atto quanto segue:

  • vaccinazione antirabbica dei cani e degli animali domestici che dovranno essere movimentati (ad    esempio alpeggi o mostre);
     
  • vaccinazione orale delle volpi;
     
  • intensificazione della raccolta degli animali morti, soprattutto in ambiente silvestre;
     
  •  formazione del personale esposto professionalmente;
     
  • informazione della popolazione;
     
  • segnalazione al Servizio Veterinario di comportamenti palesemente anomali negli animali.

Per una corretta prevenzione è necessari che le persone morse da animali vengano segnalate, a cura del medico che ha prestato le cure al Servizio Igiene e Sanità Pubblica per l’eventuale profilassi e per la successiva comunicazione al Servizio Veterinario dell’ULSS al fine di consentire la visita e l’osservazione dell’animale.

La problematica sotto il profilo tecnico operativo è seguita dai Servizi Veterinari al n. 0437-516901, al n. del canile 0437-940183 e dal Servizio Igiene Pubblica al n. 0437-516920.

Ulteriori misure sono allo studio in funzione dell’evoluzione della situazione epidemiologica della rabbia sul territorio regionale.
La Regione del Veneto ha anche sollecitato una riunione, coordinata dal Ministero della Salute, con le altre Regioni e Province Autonome confinanti per concordare le misure sanitarie di rispettiva competenza.


Fonti: Comunicato stampa Regione Veneto.
          Ulss1 Belluno.

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Ultima modifica: 24 novembre 2009

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