Tuber magnatum Pico, 1788
Sin.: Tuber griseum, Tuber album
Nome volgare: Tartufo bianco pregiato
Classe: Ascomycetes
Ordine: Pezizales
Famiglia: Tuberaceae
Genere: Tuber
Carpoforo: 2-10 cm., di forma più o meno globosa ma irregolare e gibbosa.
Peridio: liscio, sottile, di colore giallo ocra a volte anche grigio-verdastro.
Gleba: inizialmente bianca marmorizzata, poi con la maturazione assume colorazione più scura a macchie rossastre su fondo grigio. Odore: molto intenso, caratteristico, con componenti che evocano il gas metano o il formaggio fermentato. Sapore: gradevole e tipico.
Microscopia: aschi globosi, di dimensioni 65-120 x 40-100 micron, contenenti da 1 a 3 spore, raramente 4 spore. Le spore sono ovoidali e anche sferiche, di dimensioni 25-40 x 30-40 micron, con ornamentazioni reticolate-alveolate, a maglie molto larghe, colore bruno chiaro, rivestite da aculei fitti e lunghi 0,4-0,5 micron.
Habitat: fungo simbionte, ipogeo, cresce interrato ad una profondità variabile da pochi centimetri fino oltre il metro, in associazione con varie piante (pioppi, noccioli, tigli, querce, carpini, salici) in ambienti piuttosto circoscritti, prevalentemente in Italia centro-settentrionale.
Matura in autunno fino all’inizio dell’inverno.
Il periodo di raccolta, in base alla L.R. 34/87 delle Marche, va dal 1° ottobre al 31 dicembre.
Commestibilità: è un fungo commestibile, molto pregiato e ricercato nel suo genere.
Osservazioni: la sua forma è molto varia anche in base al terreno in cui cresce; pur assomigliando nella forma al Tuber albidum Pico si distingue per il suo odore e sapore caratteristici.
Bibliografia:
- I Tartufi di Acqualagna - Marini Umberto
- Atlante fotografico dei funghi d’Italia – volume 1° – Carlo Papetti, Giovanni Consiglio
e Giampaolo Simonini
- I funghi dal vero – volume 1° – Bruno Cetto