La Pseudopeste aviare o Malattia di Newcastle è una malattia degli uccelli selvatici e domestici ad eziologia virale (Paramyxoviridae tipo I; APMV-1) capace di provocare ingenti danni economici all’allevamento avicolo, ma che non interessa l'uomo, scarsamente sensibile al Paramyxovirus tipo I.
Nei volatili presenta una gravità variabile con un quadro clinico molto diversificato, che da poco apparente può arrivare a forme iperacuta con alta letalità.
Tale variabilità è condizionata oltre che dalla specie colpita, dalla resistenza soggettiva dell’animale ma soprattutto dal ceppo virale implicato (ceppi lentogeni, mesogeni, velogeni).
I sintomi più comuni sono quelli legati all’ipertermia con calo di produttività, deposizione di uova molli e deformi, sintomi respiratori e a carico dell’apparato digerente (ceppi viscerotropi), sintomatologia nervosa e torcicollo (ceppi neurotropi).
Nelle forme più gravi la mortalità può essere anche preceduta da scarsissimi sintomi prodromici.
La malattia è soggetta a notifica con restrizioni alla movimentazione delle specie sensibili e misure drastiche nel caso delle forme a più alta patogenicità.
Attualmente sono abbastanza rari i casi negli animali domestici mentre sono di gran lunga più diffusi i focolai riscontrati negli allevamenti rurali, in particolare di piccioni.
È probabile che a partire dai piccioni di città si verifichi il passaggio alle specie selvatiche e in particolare alle tortore dal collare ( Streptopelia decaocto ) frequentemente colpite da una forma iperacuta,
prevalentemente nervosa e ad alta letalità.
La diagnosi di malattia avviene con la formulazione del sospetto clinico ed anamnestico poi confermato da esami di laboratorio (PCR e isolamento virale da organi).
Come detto, l’essere umano è scarsamente sensibile al Paramyxovirus tipo I, anche se sono stati documentati casi di congiuntivite secca, generalmente in operatori dei laboratori di diagnostica.
La situazione nella Regione Marche
Nel 2010 nella nostra regione sono stati individuate alcune positività alla Newcastle che hanno interessato soprattutto uccelli selvatici e in particolare tortore, piccioni selvatici e domestici. Si tratta di un numero di casi più alto rispetto a quanto osservato negli anni precedenti e tale situazione epidemiologica riflette quanto osservato in altre regioni italiane, come Emilia Romagna, Veneto, Piemonte.
Il Centro di Referenza sull’Influenza Aviare e Malattia di Newcastle dell’IZS di Padova, che ha ricevuto e analizzato i 19 campioni con sospetto di positività inviati dall’IZS Umbria e Marche, sta valutando la situazione a livello nazionale ed un eventuale rischio di passaggio dell’infezione agli allevamenti commerciali.
Nella tabella 1 le positività evidenziate nelle Marche nel 2010 su campioni prelevati dalle Zone Territoriali e dai Comandi di Polizia Provinciale.
(Fonte dei dati: Laboratorio di diagnostica integrata di Ancona - Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche)
Ulteriori approfondimenti sono disponibili ai seguenti link :
Centro Regionale di Epidemiologia Veterinaria del Veneto (CREV)
Newcastle disease – OIE
Misure comunitarie contro la malattia di Newcastle
La malattia da IZS della Lombardia ed Emilia Romagna - CEREV
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Ultima modifica: 20 gennaio 2010