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Leishmaniosi canina: adottato il Piano regionale di sorveglianza e controllo della malattia

  • 18 dicembre 2012
  • Autore: Redazione VeSA
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La leishmaniosi canina è una patologia provocata dalla Leishmania, gruppo di Protozoi geneticamente molto simili tra di loro (L. brasiliensis, donovani, infantum, major, mexicana, tropica ecc.) che si differenziano soprattutto per la loro localizzazione geografica, per il tipo di soggetto colpito (uomo, cane ecc.), e per il tipo di patologia che possono provocare (leishmaniosi cutanea, leishmaniosi canina, leishmaniosi viscerale ecc.).

Si tratta di una  zoonosi che si trasmette da soggetti malati a soggetti sani soltanto dopo l'intervento di un vettore.
In Europa l'insetto vettore della Leishmania è il pappatacio o flebotomo (Phlebotomus spp.), senza il suo intervento non può esservi un'infezione diretta da cane a cane o da cane a uomo.
 
Detto questo c'è da tenere in considerazione che un cane ammalato è di fatto un pericoloso serbatoio di Leishmania, è quindi importante adottare tutte le precauzioni per evitare che venga punto da pappataci sani che infettandosi potranno iniziare un nuovo ciclo di trasmissione della patologia.
 Purtroppo non esistono dati assoluti sulla diffusione di questa patologia: le cosiddette mappe della leishmania si espandono a macchia d'olio e oggi praticamente nessuna zona d'Italia ne è immune.
 
Con la Delibera della Giunta Regionale Marche n. 1652 del 26.11.12 è stato emanato  il “ Piano di sorveglianza  e controllo della leishmaniosi canina “la cui finalità dichiarata  è la riduzione dell’incidenza della leishmaniosi nelle strutture di ricovero per cani sul territorio marchigiano.
 
La DGR n. 1652 /2012 giunge a compimento di un lavoro che ha impegnato per oltre un anno la Cabina di regia “Prevenzione Collettiva - Gruppo Progetto - Controllo delle popolazioni sinantrope e selvatiche”, gruppo che si avvale dell’impegno di Medici Veterinari dell’ASUR Marche, dell’Istituto Zooprofilattico delle Marche e di funzionari  Regionali. Prima della formalizzazione del Piano, lo stesso è stato presentato ai Presidenti degli Ordini Provinciali dei medici veterinari e ad alcuni componenti di Associazioni Animaliste locali che hanno apportato il loro contributo alla stesura definitiva.
 
Va ricordato come il controllo ed il contrasto alla diffusione della leishmaniosi canina avviene anche sviluppando l’acquisizione di informazioni sulla sua effettiva distribuzione in Regione, ed individuando le azioni specifiche da intraprendere.
Tutte la attività di sorveglianza sui cani e sulla presenza/diffusione del vettore, previsti con la DGR 1652/2012, produrranno le necessarie conoscenze per attuare un adeguato sistema di epidemio-sorveglianza finalizzato al controllo della diffusione della patologia negli animali, la cui conoscenza è di grande importanza per valutare i provvedimenti  necessari  per  prevenire la Leishmaniosi nell’uomo.
 
Non di secondaria importanza è mantenere il controllo sullo stato di salute dei cani randagi introdotti e custoditi nelle strutture di ricovero per cani, e cioè individuare i cani infetti e ammalati per sottoporli a terapia e profilassi, al fine di  ridurre la circolazione dell’agente causa di malattia  e così facendo proteggere adeguatamente i cani non ammalati ( l’ atto regionale precisa che  il soggetto infetto/malato da leishmaniosi è quello sottoposto a test sierologico positivo all’Immmuno Fluorescenza Indiretta con titolo >= 1:160 e/o l’animale per il quale venga accertata la presenza di Leishmania tramite qualsiasi tecnica di ricerca diretta dell’agente eziologico),.
 
Destinatari e attori del Piano  sono i Servizi Veterinari di “Sanità Animale” e quelli di “Igiene Pubblica” dei Dipartimenti di Prevenzione – ASUR Marche,  i Sindaci, i Medici Veterinari Liberi professionisti,
l’ Istituto Zoopr. Sperimentale Umbria e Marche (I.Z.S.U.M), i laboratori di analisi privati, il Centro Epidemiologico e la P.F. Veterinaria e Sicurezza alimentare , l’Università di Camerino nonché i proprietari, detentori o gestori di allevamenti, centri di addestramento, pensioni, canili pubblici e privati,  a qualsiasi titolo in forma singola o associata.
Crescono considerevolmente i compiti dei Servizi veterinari di Sanità Animale dell'ASUR, chiamati a controllare ogni cane catturato, le movimentazioni tra canili ed individuare soggetti “sentinella” per verificare la presenza dell’insetto vettore nel rifugio tramite l’accertamento della circolazione dell’agente eziologico.
 
Il Piano è supportato dall’importo di 80.000 euro per sostenere le spese dei Comuni destinate alle terapie dei cani ammalati nel primo anno di attivazione delle procedure.
 
I modelli necessari all’applicazione del Piano sono allegati allo stesso e dovrebbero favorire un’uniformità di comportamento all’interno della Regione e degli Enti destinatari della Delibera.
 
 
 
Ultima modifica : 14 dicembre 2012
 

 

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Categorie: Leishmaniosi
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