Tracce di Cesio 137, oltre la soglia di legge , sono stati rilevati in cinghiali del comprensorio alpino della Valsesia, in provincia di Vercelli, abbattuti durante la stagione venatoria 2012/2013.
Sono stati analizzati campioni di lingua e diaframma: su 27 campioni il livello di cesio 137 è risultato superiore alla soglia prevista dal Regolamento 733 del 15 luglio 2008 in caso di incidente nucleare.
Il Ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi, in contatto con le autorità sanitarie e la presidenza della Regione Piemonte, ha immediatamente attivato il Comando dei Carabinieri del NAS e del NOE, nel cui Reparto operativo è inserita una Sezione inquinamento da Sostanze radioattive, (orientata al contrasto di traffici illeciti di rifiuti e materiali radioattivi e dotata di complessi laboratori mobili di rilevamento), che, insieme alla Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione dello stesso Ministero, coordineranno tutti gli accertamenti.
I campioni erano stati prelevati per essere sottoposti a un'indagine sulla trichinellosi, una malattia parassitaria che colpisce prevalentemente suini e cinghiali.
Successivamente gli stessi campioni sono stati sottoposti anche a un test di screening per la ricerca del radionuclide Cesio 137, con l'intento di mettere a punto la metodica stessa, come previsto dalla Raccomandazione della Commissione Europea del 14 Aprile 2003 (2003/274/CE).
Nessuno, ovviamente, si aspettava di trovarne, e invece i risultati hanno evidenziato, in 27 campioni, livelli superiori a 600 Bq/Kg (Becquerel per Kilo, unità di misura per il cesio 137) limite massimo consentito per gli alimenti.
Leggi il comunicato del Ministero della Salute n. 51 - 07 marzo 2013
Ultima modifica: 8 marzo 2013