HELVELLA MONACHELLA ( Scopoli) Fries
Sinonimi: Helvella Spadicea (Schaeffer), Helevella Leucopus (Persoon)
Classe: Ascomycetes
Ordine: Pezizales
Famiglia: Helvellaceae
Genere: Helvella
Ascocarpo: nettamente stipitato e pileato formato da un apotecio fertile, di taglia medio – piccola (diametro fino a 5 cm, altezza del gambo fino a 10 cm).
Mitra: selliforme, irregolarmente lobata e ripiegata, ricadente in diversi punti sul gambo. Ha la forma di un copricapo da suora (da cui il nome). La parte fertile (imenio) si trova sulla superficie esposta che è spesso liscia o, a volte, leggermente ondulata, di colore dal bruno scuro al nero. La superficie inferiore (non in vista) è sterile, pruinosa e di colore più pallido.
Gambo: cilindrico, slanciato, ingrossato alla base, di colore bianco che tende al brunastro in vecchiaia, liscio o leggermente solcato, sempre profondamente interrato, tenace ed interamente cavo.
Carne: ceracea, fragile, sottile, a frattura gessosa, biancastra, odore terroso e sapore indistinto.
Glossario
Microscopia: spore ellissoidali (22-24 micron x 13-15 micron), incolori, pluriguttulate, con una grande guttula centrale ed altre più piccole ai poli, contenute in numero di otto in aschi cilindrici non amiloidi ed uniseriati. Parafisi anch’esse cilindriche un po’ allargate in alto. La presenza di spore guttulate differenzia la famiglia delle Helvellaceae dalla famiglia delle Morchellaceae che ha spore senza guttule.
Habitat: ascomicete esclusivamente primaverile che cresce, a piccoli gruppi, su terreno sabbioso sotto pioppo, nocciolo, ma anche in boschi misti. Diffuso soprattutto lungo i litorali e nelle valli golenali dei fiumi.
Commestibilità: la maggior parte degli autori lo danno commestibile dopo prolungata cottura mentre alcuni lo ritengono responsabile, per consumi reiterati, della sindrome giromitrica, al pari tutto il genere Helvella.
Bibliografia:
- Velenosi e Commestibili (manuale macro-microscopico delle principali specie)- Mirko Illice, Oscar Tani, Adler Zuccherelli, 2011
- Funghi d’Italia Vol. 2 – Giovanni Consiglio e Carlo Papetti, 2005
- Ascomiceti d’Italia – Gianfranco Medardi, 2006
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