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Zone di pesca delle vongole e delle cozze: ulteriori modifiche nella Regione Marche

  • 15 maggio 2013
  • Autore: Redazione VeSA
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La Regione Marche con la Deliberazione della Giunta regionale n. 593 del 22 aprile 2013 ha aggiornato la classificazione sanitaria delle zone di produzione dei Molluschi Bivalvi Vivi  (cozze e vongole) presenti lungo la costa marchigiana, modificando la precedente Deliberazione della Giunta regionale n. 136 del 18 febbraio 2013 .



Il nuovo DGRM 593/2013 considera:

  • l’elenco delle aree di produzione di molluschi bivalvi (cozze e vongole) che dal 1° maggio al 31 ottobre 2013 sono considerate come zone di produzione di classe A  mentre nel restante periodo dell’anno, dal 1° novembre 2013 – 30 aprile 2014, devono essere considerate zone di produzione di classe B 
    (ALLEGATO C)
     
  •  le zone di produzione di classe A , in cui è consentita la raccolta e l’utilizzo per il consumo umano diretto dei molluschi bivalvi
    (ALLEGATO A)
     
  • le zone di produzione di classe B , nelle quali è consentita la raccolta e l’utilizzo per il consumo umano dei molluschi bivalvi soltanto dopo aver subito un trattamento in un centro di depurazione o previa stabulazione 
    (ALLEGATO B)

  •  le zone vietate alla raccolta dei molluschi bivalvi all’interno dei porti canali e nelle zone comprese ai porti canali e alle foci dei corsi d’acqua
    (ALLEGATO D)

Stabilisce inoltre che per le zone classificate di classe A  indicate in Allegato C, siano eseguiti dei campionamento di Molluschi Bivalvi Vivi ogni 15 giorni.

Sono presenti infine:

  1. le mappe delle zone di produzione di Mitili o cozza (Mytilus galloprovincialis ) riferite al periodo 1° novembre – 30 aprile,(invernale) e 1° maggio – 31 ottobre  (estivo)
     
  2. le mappe delle zone di produzione di vongole (o lupini) riferite al periodo 1° novembre – 30 aprile  (invernale) e 1° maggio – 31 ottobre (estivo).

Il nuovo aggiornamento della classificazione di alcune zone di produzione dei molluschi bivalvi vivi è frutto di una analisi complessiva dei dati relativi alla contaminazione microbiologica raccolti negli ultimi 5 anni dal Centro di Referenza Nazionale per il controllo microbiologico e chimico dei Molluschi bivalvi vivi (Ce.Re.M.)  istituito presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche – Sezione di Ancona, effettuati nell’ambito del Piano regionale di monitoraggio .

Lo studio di questi dati ha evidenziato infatti che i molluschi bivalvi presenti nelle zone costiere riportate in Allegato C  mostrano nel periodo che va da maggio a ottobre, in modo costante nel corso degli anni, valori di contaminazione microbiologica paragonabili a quelli delle zone di produzione di classe A.

Il livello di contaminazione microbiologica, vale a dire la quantità di microrganismi all’interno dei molluschi bivalvi, è di fondamentale importanza per classificare le zone di produzione e raccolta dei molluschi bivalvi in classi A, B e C.

Tra i vari microrganismi che possono essere presenti nei molluschi bivalvi, alcuni vengono definiti indicatori microbiologici.

Il microrganismo “indicatore” utilizzato attualmente nei Paesi dell’Unione Europea per la classificazione delle zone di produzione dei molluschi bivalvi vivi è l’ Escherichia coli.

E’ proprio in base alla quantità di questo batterio, che può essere normalmente presente nell'acqua di mare e quindi nei molluschi bivalvi, che si decide se consentire la loro commercializzazione direttamente per il consumo umano (zone di produzione di classe A) o permetterla solo dopo che essi abbiano subito un trattamento di depurazione o di stabulazione, eseguito prima della vendita al consumatore (zone di produzione di classe B).

In considerazione di tali caratteristiche, sono stati valutati i valori di Escherichia coli   presenti nei molluschi bivalvi provenienti dalle zone di produzione elencate in Allegato C della DGRM 593/2013, rilevati negli ultimi 5 anni.

Tali valori, nel  periodo che va dal 1° maggio al 31 ottobre. permettono in alcune zone di produzione, la raccolta e l’utilizzo per il consumo umano diretto dei molluschi bivalvi, ed è per questo che si è provveduto a classificare nuovamente queste zone come classe A.

Al fine di controllare che i valori di Escherichia coli siano sempre al di sotto di quelli necessari per mantenerle in classe A  è stato stabilito che nelle zone oggetto di nuova classificazione, vengano eseguiti dei campionamenti di molluschi bivalvi vivi ogni 15 giorni nel periodo 1° maggio - 31 ottobre 2013.

Il costante controllo eseguito dalle Autorità sanitarie  sulle zone marine di produzione dei  molluschi bivalvi vivi, la corretta applicazione delle buone prassi igieniche per la produzione primaria da parte degli operatori della pesca  e molluschicoltura  , la pesca o raccolta solamente in zone autorizzate, permette un consumo sicuro di questi alimenti.

Va ricordata inoltre l’importanza di rispettare le regole fondamentali di corretta conservazione dei molluschi bivalvi vivi, durante le fasi di trasporto, vendita, e conservazione domestica compresa la loro cottura, al fine di garantire la sicurezza per i consumatori.

 

 

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Ultima modifica:15 maggio 2013
 

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