Regione Marche: emanati gli aggiornamenti normativi per la sorveglianza della brucellosi ovi-caprina e delle zone di produzione dei molluschi bivalvi.
Con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n.64 del 23 febbraio 2006 è stato adottato il
“ Piano di Sorveglianza per la brucellosi ovina e caprina per l’anno 2006 e per gli anni successivi” riformulato, rispetto ai precedenti, alla luce del raggiungimento, da parte della nostra regione, della qualifica di regione ufficialmente indenne da Brucellosi.
Un ottimo risultato, che conferisce agli ovi-caprini marchigiani un livello sanitario superiore e consente di concentrare le attività dei servizi di sanità pubblica veterinaria sui fattori di rischio della malattia, come la movimentazione degli animali, la transumanza, il pascolo vagante, gli aborti etc.
Contestualmente si proseguirà nell’ attuazione del piano di sorveglianza sierologica con il controllo,nei prossimi due anni, di tutti gli ovini e caprini presenti nella regione, mantenendo anche attivo un sistema informativo, basato sul web, in grado di monitorare in tempo reale l’andamento dell’attività ed i risultati della sorveglianza.
E’ stato inoltre emanato il Decreto del Dirigente del P.F. Veterinaria e Sicurezza Alimentare n. 84 /VSA_04 del 20 febbraio 2006 relativo al “Piano di Sorveglianza delle zone di produzione e stabulazione dei molluschi bivalvi vivi ai sensi del Reg. CE 854/04 “, che costituisce un adeguamento del precedente (adottato con DGR n 64/2002), tenendo conto della riclassificazione delle zone di produzione dei molluschi bivalvi vivi, attuata con DGR n.725/2005, e dei nuovi Regolamenti comunitari del c.d. “pacchetto igiene”.
La sorveglianza sanitaria periodica delle zone di produzione dei molluschi prevede, come già in precedenza, la ricerca di biotossine algali ed indagini microbiologiche e chimiche attuate per garantire la sicurezza e l’idoneità igienico-sanitaria dei molluschi.
La sua attuazione viene affidata ai Servizi Veterinari dell’ASUR, che si avvalgono della collaborazione dell’I.Z.S. dell’Umbria e delle Marche e dell’ARPAM, e che possono attivare, per le operazioni di campionamento, forme di collaborazione con gli operatori del settore alimentare (Consorzi di gestione molluschi della regione), previa sottoscrizione di specifica procedura.