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Vigilanza e controllo degli alimenti e bevande in Italia: pubblicata la relazione 2012

  • 19 agosto 2013
  • Autore: Redazione VeSA
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E’ stata pubblicata a cura della Direzione Generale per l'Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione del Ministero della Salute la relazione vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia riferita all’anno 2012.

Il controllo riguarda sia i prodotti italiani, o di altra provenienza, destinati ad essere commercializzati sul territorio nazionale, sia i prodotti destinati ad essere spediti in un altro Stato dell'Unione europea o esportati in un Paese non europeo.

Il documento rappresenta una parte integrante del Piano Nazionale Pluriennale Integrato dei controlli - PNI sulla sicurezza alimentare, il benessere animale, la sanità animale e la sanità dei vegetali.

Nel corso del 2012 sono state complessivamente controllate 319.650 unità operative (attività che operano nel settore alimentare in qualsiasi fase della produzione, trasformazione, distribuzione, magazzinaggio, trasporto, commercio e somministrazione), pari al 21.5% di quelle segnalate sul territorio nazionale (1.484.058) dai Dipartimenti di Prevenzione delle A.S.L., contro le 358.196 del 2011 e le 403.724 del 2010.

Le unità operative che hanno presentato infrazioni durante le ispezioni sono state 50.780 (pari al 15.9% di tutte le unità operative controllate), in diminuzione rispetto al numero accertato nel 2011 (53.180), e nel 2010 (50.929).

Le percentuali più elevate di irregolarità sono state riscontrate nel settore della ristorazione (25.9%), seguito dai produttori e confezionatori (sia all’ingrosso che al dettaglio), e dalla distribuzione, e riguardano nella maggior parte dei casi l'igiene generale, del personale addetto alla manipolazione degli alimenti, delle strutture e attrezzature e l’HACCP.

I Laboratori pubblici hanno analizzato 124.846 campioni (117.185 nel 2011) di prodotti alimentari, sia di origine animale che vegetale, di questi 1.746 sono risultati non regolari, facendo registrare una percentuale di non conformità pari al 1.4%, stazionaria rispetto a quella del 2011 (1.3%).

Come negli anni precedente, il maggior numero di irregolarità dei campioni di alimenti e bevande hanno riguardato le contaminazioni microbiologiche (es. da Salmonella, e Listeria monocytogenes), chimiche (es. da micotossine, metalli pesanti, sostanze estranee, ecc.), nonché la composizione (es. presenza di sostanze non autorizzate o in quantità non consentita), l’etichettatura e la presentazione (es. presentazioni ingannevoli).

I controlli hanno coinvolto, a vario titolo e per le proprie competenze, il Ministero della Salute e i suoi uffici territoriali quali i Posti di Ispezione Frontaliera – PIF, gli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari – UVAC, gli Uffici Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera – USMAF, gli Assessorati alla Sanità delle Regioni, i Servizi Veterinari (S.V.) e i Servizi Igiene degli Alimenti e Nutrizione (S.I.A.N.) delle Aziende Sanitarie Locali (A.S.L.), gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (II.ZZ.SS.), i Laboratori di Sanità Pubblica (L.S.P.), e le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale (A.R.P.A.), Il Comando Carabinieri per la tutela della salute – NAS, il Ministero delle politiche Alimentari e forestali – Dipartimento dell’ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimenatri – ICQRF, e infine la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane.

I controlli ufficiali consistono in una o più operazioni, in particolare le ispezioni, durante le quali viene accertato lo stato e le condizioni igieniche degli impianti, delle attrezzature e dei mezzi di trasporto, la regolarità delle materie prime, degli ingredienti e i processi tecnologici di produzione degli alimenti e i relativi prodotti finiti.
Inoltre è accertato l’utilizzo di idonei materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti, sia nelle fasi di lavorazione che di confezionamento, l'uso corretto di sostanze chimiche utilizzate per le operazioni di pulizia e disinfestazione, l'etichettatura e le modalità di conservazione degli alimenti.
Parte integrante dei controlli ufficiali è la verifica dei sistemi messi in pratica dagli operatori del settore alimentare (HACCP), e il prelievo e successiva analisi dei campioni.

Sono oggetto di controllo ufficiale i produttori primari (es. aziende agricole, allevatori, apicoltori, viticoltori, ecc.), i produttori e confezionatori che non vendono direttamente al dettaglio (es. stabilimenti di produzione, trasformazione e confezionamento degli alimenti), la distribuzione all’ingrosso (es. distribuzione ai dettaglianti, ecc.) e la distribuzione al dettaglio (es. banchi dei mercati, supermercati, negozi di alimenti, ecc.), i trasporti, la ristorazione (es. bar, ristoranti, rosticcerie, mense, ecc.), e i produttori e confezionatori che vendono direttamente al dettaglio (es. macellai, panettieri, pasticceri, gelatai, ecc.).

Il controllo ufficiale degli alimenti e delle bevande ha la finalità di verificare e garantire la conformità dei prodotti al fine di prevenire i rischi per la salute pubblica e a proteggere gli interessi dei consumatori.


Fonte



Leggi la relazione vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia riferita all’anno 2012


Leggi le relazioni vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia pubblicate dal Ministero della Salute






Autore: Dr. A. Massi

 

Ultima modifica: 19 agosto 2013

 

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