Tuber Excavatum Vitt.
Nome volgare: matta.
Classe: Ascomycetes
Ordine: Pezizales
Famiglia: Tuberaceae
Genere: Tuber
Carpoforo: globoso, irregolare talvolta ellissoidale di dimensioni contenute, da 1,5 a 5 cm di diametro. E’ caratterizzato da un’ampia cavità interna (da cui il nome) che sfocia all’esterno nella parte basale. Di colore dal giallo-brunastro all’ocra-rossiccio spesso con aloni circolari più chiari. Il peridio appare liscio e munito di piccolissime papille. E’ di consistenza compatta e quasi legnosa.
Gleba: alla sezione è ben visibile la grande cavità interna – di colore più chiaro - di forma molto irregolare che si insinua nel copro del tartufo. E’ dura e di consistenza compatta, di colore simile al carpoforo, solcata da vene sterili più chiare che confluiscono verso la cavità interna.
Aroma: agliaceo forte e penetrante: ricorda vagamente, specialmente quando è ancora interrato e per il profano, l’aroma del tartufo bianco pregiato, tant’è che viene spesso usato per l’addestramento dei cani da tartufo.
Glossario
Microscopia: aschi appena ellissoidali con o senza brevissimo peduncolo, contenenti da uno a quattro spore. Ascospore giallo-brunastre perlopiù ellissoidali con episporio formato da grandi alveoli pentagonali o esagonali. Gli aschi misurano 65-100 x 60-75 micron, le spore 30-40 x 45-57 micron.
Habitat: diffusissimo nel nostro territorio dove cresce ipogeo e spesso in forma gregaria in terreni calcarei dalla pianura alla montagna dalla tarda primavera fino ad inizio inverno. E’ in simbiosi con quercia, pioppo, salice, nocciolo, carpino, ed abete.
Commestibilità: di nessun valore gastronomico sia per l’aroma (che diventa nauseabondo dopo poco tempo di esposizione all’aria dei tartufi) che per la consistenza legnosa dei carpofori.
Osservazioni: è un tartufo che invade sovente le tartufaie di Tuber Aestivum dove inizia a maturare nel mese di maggio con due-tre settimane di anticipo rispetto allo scorzone. Nelle tartufaie di Tuber Magnatum è reperibile in autunno/inverno di solito ai margini delle tartufaie stesse.
Bibliografia:
- Il tartufo e la sua coltivazione (terza edizione) – Lorenzo Mannozzi Torini, 1999
- Umbria terra di tartufi – B. Granetti, A. De Angelis, G. Materozzi, 2005
- I tartufi del Piceno – Alberto Mandozzi, 2006.
Autore: Cavalli Stefano