Lactarius bertillonii (Neuhoff ex Schaefer)M.Bon
Sinonimo: Lactarius vellereus var. bertillonii
Classe: Basidiomycetes
Ordine: Russulales
Famiglia: Russulaceae
Genere: Lactarius
Cappello: 7-10cm. piano-convesso, imbutiforme, margine abbastanza spesso e a lungo involuto, cuticola bianca finemente vellutata, non separabile dalla carne sottostante.
Lamelle: abbastanza spaziate e spesse, inizialmente bianche poi in vecchiaia tendono a macchiarsi di ocraceo-ruggine, da adnate a leggermente decorrenti.
Gambo: piuttosto corto e tozzo, pieno, sodo, cilindrico, attenuato verso il basso, bianco, tende a macchiarsi di ocraceo in vecchiaia.
Carne: bianca, piuttosto spessa e soda, compatta; odore fruttato, sapore molto acre.
Latice: bianco, cremoso, molto acre, solidifica sulle lamelle diventando color crema; diviene giallo-arancio immediatamente se messo a contatto con una goccia di idrossido di potassio (KOH).
Microscopia: spore bianche in massa, largamente ellissoidali, finemente verrucose, 7-8x6-7 micron, amiloidi nelle ornamentazioni.
Habitat: piuttosto raro, cresce isolato nei boschi di latifoglia, querceti o castagneti, a partire dal mese di luglio.
Commestibilità: non commestibile.
Osservazioni: è un lattario che si caratterizza per la superficie bianca, finemente vellutata, spesso ricoperta di residui di terra o fogliame, il margine molto spesso e involuto, gambo corto e tozzo, sapore bruciante della carne e del latice. Molto simile è il Lactarius vellereus, anch’esso non commestibile, che si differenzia per il portamento più slanciato e imbutiforme, maggiori dimensioni del cappello, latice con sapore mite. Può essere confuso anche con la Russula delica che è commestibile ma questa non ha latice e la carne ha sapore mite.
Bibliografia:
- Fungi europaei – Lactarius Pers. – Maria Teresa Basso
- Funghi Lattari – Fabio Foiera, Ennio Lazzarini, Martin Snabl, Oscar Tani
- Funghi velenosi & commestibili Manuale macro-microscopico delle principali specie – Mirko Illice, Oscar Tani, Adler Zuccherelli
- I funghi dal vero – vol. 5 – Bruno Cetto