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Filiera del latte: La sanità degli animali

  • 6 aprile 2006
  • Autore: Redazione VeSA
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Gli animali produttori di latte devono essere controllati per escludere la presenza di malattie pericolose per l’uomo e per gli animali stessi. Quindi, per poter produrre latte, lo stato di salute generale dell’animale lattifero deve essere buono.
Per mantenere tale stato di salute e, conseguentemente, garantire la sicurezza alimentare del latte prodotto, l’allevatore ed il Servizio Veterinario Pubblico effettuano una serie di verifiche e controlli.
Per alcune malattie, come ad esempio la brucellosi e la tubercolosi, il Servizio Veterinario dell’ASUR periodicamente sottopone gli allevamenti a dei controlli sanitari. Per queste due “zoonosi” (cioè malattie che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo), esiste infatti un piano nazionale di prevenzione e controllo volto a tutelare la salute dell’uomo e degli animali.
Ma anche l’allevatore ha il dovere di svolgere la sua attività adempiendo a determinate regole di igiene e sicurezza alimentare. Gli animali, ad esempio, non devono essere trattati con sostanze pericolose che possono passare nel latte, né alimentati con foraggi o altri alimenti in grado di trasferire sapori, odori e colori anormali al latte stesso.
Nel caso fosse necessario curare gli animali per qualche malattia, è indispensabile rispettare i tempi di sospensione indicati dal Medico  Veterinario che ha prescritto il farmaco ed indicati nel foglietto illustrativo allegato al prodotto stesso.

Quindi, in definitiva, per ottenere un latte sano deve essere curata con molta attenzione la salute degli animali, la qualità degli alimenti destinati agli stessi, compresa l’acqua di abbeverata, e la gestione dell’allevamento.
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Categorie: Latte e derivati
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