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Varato il primo Piano Regionale di sorveglianza per la ricerca della Aethina Tumida, parassitosi emergente delle api

  • 26 maggio 2015
  • Autore: Redazione VeSA
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Aethina tumida  rappresenta oggi una minaccia concreta per gli apiari marchigiani, con il Decreto Dirigente della P.F. Veterinaria e Sicurezza Alimentare n.66 del 21/05/2015  viene varato il primo Piano di sorveglianza per la ricerca di questo coleottero nella Regione Marche perché l’arrivo di questa patologia rischierebbe di trovare il settore zootecnico e sanitario regionale impreparato a contrastarla, nonostante l’applicazione delle buone prassi igieniche in ogni allevamento di api.

L’Aethina tumida Murray è un insetto coleottero (Fam. Nitidulidae) lungo circa mezzo centimetro originario del sud Africa e parassita dell’alveare di Apis mellifera. L’insetto risulta distruttivo per le famiglie di api meno forti, creando problema non indifferenti per la qualità e la quantità del miele prodotto.

E’ stato segnalato per la prima volta in Europa (Portogallo) nel 2004. L’Unione Europea lo ha inserito dal 25/03/2004 tra le malattie soggette a notifica con la Decisione della Commissione 2004/216/CE, norma emessa al fine di includere talune patologie emergenti delle api nell'elenco delle malattie soggette a denuncia nel territorio della Comunità, sostenendone quindi il controllo e l’eradicazione.
 
Il danneggiamento provocato sulle colonie di api e sul miele è dovuto principalmente all'attività delle larve. Le femmine adulte penetrano nell’alveare attraverso l’ingresso o le fessure dell’arnia e vivono nutrendosi sia di polline che di covata delle api, depongono nel nido masse irregolari di centinaia di uova da cui, dopo un paio di giorni, schiudono larve biancastre. Le larve scavano gallerie tra le cellette dei favi, si nutrono di miele, delle uova e delle larve delle api e, quando raggiungono la maturità sessuale (10-20 giorni ed 1 cm di lunghezza) escono e si portano sul terreno circostante per continuare la metamorfosi. Dopo 3-4 settimane (periodo di pupa) gli adulti, ormai formati, vanno alla ricerca di nuovi alveari da infestare.

Il piano regionale si propone di rilevare la presenza del parassita effettuando 21 sopralluoghi in altrettanti allevamenti stanziali del territorio regionale, con criterio random, una volta all’anno alla ripresa dell’attività apistica, conducendo approfonditi esami clinici.

Parallelamente si devono condurre controlli clinici sugli apiari considerati a rischio, quelli cioè che effettuano nomadismo fuori regione (concentrando la sorveglianza in autunno) e, poiché A. tumida è in grado di diffondere mediante lo scambio di materiale biologico, su quelli che ricevono commercialmente api vive e materiale apistico da fuori regione.

Negli apiari selezionati si dovranno porre anche trappole apposite per la cattura dei coleotteri.

A conclusione delle attività ogni Area Vasta dovrà trasmettere alla Regione i dati riepilogativi dei controlli effettuati.

Il Piano si completa con l’indicazione delle modalità di campionamento e delle misure da attuare in caso di sospetto e conferma di infestazione dell’apiario da parte di questo nuovo parassita.


Autore: Dr.Giuseppe Iacchia 

Data pubblicazione: 26 maggio 2015
 

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