Centri di raccolta
Il centro di raccolta è uno stabilimento in cui il latte crudo prodotto, può essere raccolto ed eventualmente raffreddato e filtrato.
Di solito tali strutture sono presenti in aree territoriali dove esistono numerosi allevamenti bovini e, soprattutto, ovi-caprini da latte, che hanno così la possibilità di conferire localmente il proprio prodotto ad un “temporaneo deposito”.
Successivamente il centro di raccolta stesso provvederà a fornire la materia prima ricevuta agli stabilimenti di standardizzazione, trattamento e trasformazione, dove il prodotto verrà appunto trattato o trasformato nei suoi derivati che troviamo in commercio (latte fresco pastorizzato, UHT, altri tipi di latte, formaggi ecc.).
Il centro di raccolta deve possedere specifiche condizioni generali e requisiti strutturali di igiene per essere riconosciuto dall’autorità sanitaria, come idoneo a poter svolgere tale attività. Inoltre, così come abbiamo già citato per la vendita diretta del latte crudo in azienda, il titolare dell’impresa alimentare deve elaborare e mettere in atto un sistema di autocontrollo igienico-sanitario a tutela della salubrità degli alimenti. Tali procedure di controllo iniziano dalla “selezione dei fornitori” della materia prima latte che costituisce il primo grande filtro per ottenere prodotti di qualità.
Tutti gli allevamenti, infatti, per poter conferire il proprio latte ai centri di raccolta (ma anche direttamente a centri di standardizzazione, trattamento e trasformazione), devono essere opportunamente autorizzati e registrati dall’autorità sanitaria competente, e di conseguenza, possedere specifici requisiti di igiene.
Pur tuttavia la qualità del latte, fermo restando il prerequisito di sicurezza alimentare, può variare notevolmente, anche in funzione di come viene “gestito” l’allevamento.
E’ per questo motivo che già da tempo, molti centri di raccolta, in accordi concertati con i loro fornitori, mettono in atto un sistema di “pagamento del latte” secondo parametri di qualità (esempio: contenuto di grasso, proteine, ecc.). Tale procedura stimola i produttori ad adottare tutti quegli accorgimenti di “management aziendale” che portano benefici alla “qualità” della produzione e, conseguentemente, gratificano anche economicamente il lavoro svolto.
Altri accurati controlli, volti a garantire il mantenimento di elevati standard di qualità e sicurezza del prodotto, vengono messi in atto dal titolare relativamente all’igiene di locali, attrezzature, utensili e personale che opera nello stabilimento.
Ad integrazione di quanto sopra esposto, la Comunità Europea ha previsto che, nonostante l’impresa alimentare sia responsabile e garante della sicurezza igienica del prodotto, il Servizio Sanitario Veterinario Pubblico, debba esercitare un controllo permanente o periodico su tali stabilimenti al fine di supervisionare e verificare che realmente, in tali attività, sia garantita l’igiene delle produzioni.