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Frutta e vegetali importati - Il sistema di protezione dei consumatori europei

  • 30 giugno 2015
  • Autore: Redazione VeSA
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In data 29 giugno 2015 la Commissione Europea ha pubblicato i risultati dei controlli effettuati nel 2014 presso i posti di ispezione frontaliera per la frutta ed i vegetali importati soggetti ad un livello accresciuto di controlli ufficiali. Il rapporto illustra i dati sui controlli di quasi 100.000 partite effettuati ai confini della UE.

Oltre 11.000 dei suddetti controlli sono stati fatti a livello di laboratorio, con la risultante di 496 partite (4,4% di quelle controllate) non idonee ad essere introdotte nel territorio dell’Unione. Si tratta di un leggero incremento rispetto al 2013 quando la percentuale delle non conformità si è attestata al 4,1%.


Il rapporto dimostra che l’accresciuto livello di controlli  su frutta e vegetali, introdotto dal Regolamento CE 669/2009, ha un ruolo importante nella difesa del consumatore da potenziali rischi alimentari.

Alcuni prodotti hanno raggiunto un soddisfacente livello di sicurezza con conseguente rimozione dall’elenco di quelli soggetti a controlli mirati:

  • Pomelo dalla Cina (ricerca residui di pesticidi)
  • Arance dall’Egitto (ricerca residui di pesticidi)
  • Coriandolo e basilico dalla Tailandia (ricerca residui di pesticidi)
  • Curry dall’ India (ricerca aflatossine)
  • Pasta secca dalla Cina (ricerca presenza alluminio)
  • Fragole congelate dalla Cina (ricerca norovirus e virus epatitis A)
  • Coriandolo, basilico e menta dalla Tailandia (ricerca presenza salmonella)

Dall’altro lato, diversi sono i prodotti inseriti nell’elenco:

  • Melanzane, sedano da taglio e fagioli asparagi dalla Cambogia (residui di pesticidi)
  • Uva da tavola dal Perù (residui di pesticidi)
  • Foglie di vite dalla Turchia (residui di pesticidi)
  • Frutto del dragone dal Viet Nam (residui di pesticidi)
  • Foglie di betel dall?india e dalla tailandia (salmonella)
  • Semi di sesamo dall’ India (salmonella)
  • Enzimi dall’India India (chloramfenicolo)
  • Arachidi  dal Sudan (aflatossine)
  • Albicocche secche dalla Turchia (solfiti)

Leggi il rapporto completo

Autore: Dr. A. Baiguini

Data pubblicazione: 30 giugno 2015
 

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