Presso le sedi del Consiglio europeo è stata proposta un’iniziativa, a cui hanno aderito diversi Stati membri, per attirare l’attenzione sulle modalità con le quali, a livello extracomunitario, vengono allevati i conigli di razza angora e con le quali viene raccolta la lana.
Lo Stato promotore* dell’iniziativa ha denunciato le modalità con le quali vengono effettuate le sopracitate operazioni.
Sembra che non vengano risparmiati agli animali dolori e sofferenze.
Il Ministero della Salute si è attivato, segnalando il fatto all’Associazione Italiana Pelliccerie ed informando gli Assessorati alla Sanità e all’Agricoltura delle Regioni e delle Provincie Autonome.
In Italia sono stati e importate, nel 2013 e nel 2014, rispettivamente 28,82 e 20,24 tonnellate di lana d’angora proveniente, quasi esclusivamente, da Paesi con un’attenzione ridotta nei confronti del benessere animale e delle modalità di raccolta della lana.
Nella nota inviata dal Ministero della Salute l’Associazione viene invitata a prendere atto della situazione. L’Associazione viene inoltre stimolata ad intraprendere autonome iniziative mirate a rassicurare l’acquirente, per esempio attraverso l’aggiunta di informazioni nell’etichettatura delle pelli, circa la provenienza degli animali ed il rispetto delle idonee condizioni di benessere lungo tutta la filiera produttiva.
* Leggi l’informazione della delegazione olandese al Consiglio dell’Unione Europea
Autore: Dr. Alessandro Baiguini
Data pubblicazione: 11 settembre 2015