LATTE TRATTATO TERMICAMENTE
I Regolamenti (CE) 852/04 – 853/04 disciplinano l’igiene della produzione primaria anche per quanto riguarda il latte crudo destinato al trattamento o alla trasformazione per il consumo umano.
Il DDPF VSA n.139 del 25.06.2008 regolamenta in ambito regionale la produzione e l’immissione sul mercato del latte destinato al trattamento termico e alla trasformazione.
Negli allegati al decreto vengono dettagliatamente individuati:
-
Gli adempimenti a carico dell’operatore del settore alimentare;
-
Le procedure da attuare in caso di superamento dei limiti stabiliti per il tenore di germi, cellule somatiche e residui di antibiotici;
-
Le procedure da attuare in caso di superamento dei limiti previsti per il Latte fresco pastorizzato di alta qualità;
- Criteri da adottare per la valutazione del livello di rischio delle aziende di produzione.
Nel corso delle ultime missioni del Food Veterinary Office (FVO) della Commissione Europea (DGSANCO 2010-8502 e 2013-6875) svolte in Italia sono state evidenziate diverse criticità e le relative raccomandazioni, riassunte anche nella nota del Dirigente PF VSA prot.d/4/0000442 del 15.01.15, indicano che occorre:
-
Garantire che l’Autorità Competente (AC) verifichi che i controlli sul latte crudo siano svolti dall’OSA in conformità con l’allegato III, sezione IX, capitolo I, parte III del Regolamento (CE) n.853/04 e rispettino i requisiti ivi stabiliti
-
Garantire che i controlli ufficiali del latte crudo siano svolti in conformità con l’allegato IV del Regolamento (CE) 854/04
- Garantire che vengano effettuati adeguati controlli sugli OSA che trasformano il latte senza pastorizzazione e siano applicate le disposizioni della sezione IX, capitolo I.I, punti 3 e 4 dell’allegato III del regolamento (CE) n.853/04.
Inoltre il Ministero della Salute con la nota 45575/2013 DGSAN, trasmessa con Nota Dirigente PF VSA prot.d/4/11239 del 14.11.13, sottolinea la necessità di rispettare quanto previsto nelle Linee Guida approvate con l’intesa Stato Regioni n.103 del 20.03.2008 anche tramite l’identificazione formale dei ruoli e delle responsabilità dei Servizi che effettuano i controlli ufficiali nella filiera, con particolare attenzione alle modalità di coordinamento tra i Servizi deputati al controllo.
Le tabelle sottostanti riepilogano l’attività di campionamento svolta dai Servizi territoriali negli anni 2013 e 2014. Si continua a notare che c’è troppa difformità nel numero di campionamenti eseguiti fra le Aree Vaste, non sempre giustificata dalla consistenza del patrimonio zootecnico. Alcune AV non effettuano campionamenti. Va valutato, ad esempio, se l’assenza di campionamenti ufficiali è dovuta ad una situazione di monitoraggio costante da parte dell’AC delle analisi in autocontrollo.
Qualche AV continua ad effettuare campioni ufficiali per la determinazione dei parametri del latte ad Alta Qualità (AQ).
Alcune AAVV effettuano campionamenti singoli per il controllo dei parametri Cellule Somatiche (CS) e Carica Microbica (CM), mentre altre effettuano il ciclo completo per determinare la media geometrica.
Come evidenziato dalla FVO (missione DGSANCO 2013-6875) non sempre gli OSA preposti comunicano le non conformità (NC) e rispettano le procedure previste dal DDPF139/08. Ancora oggi, soprattutto negli allevamenti del settore ovi-caprino, è difficile reperire gli esiti delle analisi in autocontrollo in loco e in tempo utile.
Tabella 1: attività di campionamento 2013
AV
|
Anno 2013
|
Campioni di latte (Reg 853/04)
|
Campioni di latte (DM 185)
|
Campioni di latte (Reg 853/05)
|
Superamenti (UFC/ml) del singolo prelievo
|
Superamenti (cs/ml) del singolo prelievo
|
Positività per inibenti
|
Bovino-Bufalino
|
Ovino
|
Bovino > 100.000
|
Altro > 1.500.000 (ovino, bufalino)
|
Bovino > 400.000
|
1
|
0
|
0
|
6
|
|
|
|
|
2
|
2
|
0
|
0
|
1
|
|
|
|
3
|
15
|
0
|
21
|
2
|
3
|
1
|
3 (2 ov., 1 bov.)
|
4
|
0
|
0
|
0
|
|
|
|
|
5
|
33
|
4
|
8
|
8
|
|
11
|
3
|
|
50
|
4
|
35
|
11
|
3
|
12
|
4
|
Tabella 2: attività di campionamento 2014
AV
|
Anno 2014
|
Campioni di latte (Reg 853/04)
|
Campioni di latte (DM 185)
|
Campioni di latte (Reg 853/05)
|
Superamenti (UFC/ml) del singolo prelievo
|
Superamenti (cs/ml) del singolo prelievo
|
Positività per inibenti
|
Bovino-Bufalino
|
Ovino
|
Bovino > 100.000
|
Altro > 1.500.000 (ovino, bufalino)
|
Bovino > 400.000
|
1
|
0
|
0
|
7
|
|
1
|
|
|
2
|
4
|
0
|
0
|
1
|
|
1
|
|
3
|
34
|
1
|
22
|
13
|
7 (6 ov-1 buf.)
|
10
|
2 (bov.)
|
4
|
0
|
0
|
0
|
|
|
|
|
5
|
28
|
13
|
1
|
12
|
|
25
|
2
|
|
66
|
14
|
30
|
26
|
9
|
36
|
4
|
LATTE CRUDO
Riguardo al latte crudo la Regione Marche ha emanato il DDPF VSA n.123 del 26.05.2008 "Recepimento dell’intesa n.5 del 25.01.2007 in materia di vendita diretta di latte crudo per l’alimentazione umana".
Con i nuovi Regolamenti (CE) del "pacchetto igiene" il legislatore comunitario, ha previsto la possibilità per il produttore primario di vendere i propri prodotti in ambito locale, individuato nella provincia di appartenenza e province contermini e ha dato inoltre facoltà ai singoli Stati Membri di normare questo settore.
Tuttavia, poiché al latte crudo è associato un livello di rischio igienico-sanitario superiore rispetto al latte trattato termicamente, è necessario che la produzione e la vendita diretta al consumatore finale si realizzi nel pieno rispetto di elevati livelli igienici.
Il decreto in questione ha quindi recepito i contenuti dell’intesa Stato Regioni di cui sopra apportando alcune modifiche ed integrazioni, stabilendo dei limiti più restrittivi ai parametri CB e CS. Valutando gli esiti dei campionamenti effettuati nel corso di questi anni si è visto che il limite più restrittivo non diminuisce il pericolo di presenza di patogeni nel latte crudo e che solo la “bollitura” garantisce la sicurezza del latte. Inoltre si è visto come la procedura di campionamento da parte dell’AC al distributore, come monitoraggio, per la determinazione dei germi patogeni e per le aflatossine non sia adeguata, poiché rischia di far commercializzare un latte non a norma per un periodo di tempo più o meno lungo in attesa di un nuovo campionamento ufficiale.
In sintesi il DDPF n.123/08 prevede:
- Definizione delle procedure per l’autorizzazione alla vendita
- indicazione delle prescrizioni sanitarie relative alle aziende ed al bestiame da latte
- indicazione delle prescrizioni strutturali e funzionali delle aziende di produzione
- definizione di alcune prescrizioni relative alla materia prima "latte" su criteri microbiologici, chimici e di conta cellulare
- definizione delle modalità di etichettatura dei contenitori
- indicazione delle prescrizioni relative ai controlli ufficiali
Alla luce di quanto detto sopra e dell’entrata in vigore dell’Ordinanza Ministeriale 14.01.2009 che ha previsto l’obbligo di bollitura del latte (tutt’ora in vigore), saranno rivisti i capitoli “definizione di alcune prescrizioni relative alla materia prima latte su criteri microbiologici, chimici e di conta cellulare” e “indicazioni delle prescrizioni relative ai controlli ufficiali”.
Situazione Attuale/Epidemiologica
Nelle tabelle 3 e 4 i dati relativi all’attività di prelievo campioni e alle positività riscontrate negli anni 2013 e 2014.
Tabella 3: prelievi campioni 2013
AV
|
ANNO 2013
|
Distributori
(fonte PF)
|
Distributori Controllati
(fonte IZS UM)
|
N. campioni (fonte IZS UM)
|
Positività
|
1
|
0
|
0
|
0
|
|
2
|
5
|
9
|
18
|
nessuna
|
3
|
17
|
5
|
14
|
S. aureus (in entrambi i distributori)
|
4
|
1
|
1
|
2
|
Campylobacter spp.
|
5
|
1
|
1
|
10
|
nessuna
|
Totali
|
24
|
16
|
44
|
|
Tabella 4: prelievi campioni 2014
AV
|
ANNO 2014
|
Distributori (fonte PF)
|
Distributori controllati (fonte IZS UM)
|
N. campioni (fonte IZS UM)
|
Positività
|
1
|
0
|
0
|
0
|
|
2
|
5
|
4
|
8
|
nessuna
|
3
|
10
|
10
|
16
|
nessuna
|
4
|
1
|
1
|
4
|
nessuna
|
5
|
1
|
1
|
2
|
nessuna
|
Totali
|
17
|
16
|
30
|
|