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La comunicazione del rischio in sicurezza alimentare nella filiera della carne di selvaggina selvatica - Un contributo pratico nel territorio della provincia di Pesaro-Urbino

  • 22 dicembre 2015
  • Autore: Redazione VeSA
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Attraverso un incontro tematico tra Autorità Competente Locale, Università, enti di gestione faunistica, rappresentanti del mondo venatorio, operatori del settore si sono ampliate le conoscenze sui rischi igienici nella filiera di produzione della carne di selvaggina selvatica.

Venerdì 11 dicembre 2015, alle ore 16.00, presso la sede della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, si è svolto un incontro tematico dal titolo: “La comunicazione del rischio in sicurezza alimentare nella filiera della carne di selvaggina selvatica. 
Scambi di informazioni tra autorità competente locale, comunità accademica, enti di gestione faunistica, rappresentanti del mondo venatorio, operatori del settore.”.

Considerata la volontà dell’Autorità Competente Locale in materia di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria (Servizi Veterinari del Dipartimento di prevenzione dell’Area Vasta 1) di implementare gradualmente un efficace sistema di comunicazione del rischio, sia nel territorio di competenza che in ambito regionale, in una prospettiva di miglioramento dell’adeguatezza ed appropriatezza dei compiti istituzionali da svolgere, l’incontro tematico ha avuto come scopo quello di ampliare le conoscenze dei partecipanti sui rischi igienici nella filiera della carne di selvaggina selvatica attraverso scambi di informazioni tra autorità competenti locali in materia di sicurezza alimentare, comunità accademica, enti di gestione faunistica, rappresentanti del mondo venatorio, operatori del settore.  Il tutto a beneficio della tutela della sanità pubblica, della salute dei consumatori, dell’ambiente.

Il consumo di carne di selvaggina, in particolare ungulati selvatici, ha assunto, infatti, un’importanza sempre maggiore nel territorio Provinciale (PU) ad alta vocazione faunistica.
Per garantire la sicurezza alimentare, tuttavia, si rendono necessarie azioni di informazione, prevenzione e controllo sulle principali problematiche sanitarie di tipo fisico, chimico e biologico che potrebbero coinvolgere tale alimento, potenzialmente interessato da diverse criticità di natura igienico-sanitaria correlate sia a malattie specifiche delle specie selvatiche che a numerosi fattori e/o condizionamenti ambientali e antropici, che si possono ripercuotere negativamente sulle carni.

Dopo una breve introduzione a cura del Dr. Massimo Agostini, Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASUR Area Vasta 1, la Dr.ssa Maria Assunta Meli, Ricercatrice del Dipartimento di Scienze Biomelocolari dell’Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino ha esposto i dati di una ricerca avente per oggetto “Caratterizzazione radiologica della carne di selvaggina selvatica della Provincia di Pesaro - Urbino”, svolta in collaborazione con il Servizio Veterinario Igiene degli alimenti di origine animale dell’ASUR Area Vasta 1- sede di Urbino, diretto dal Dr. Benedetti Claudio.

Considerando la carne di selvaggina sia come prodotto alimentare che nel ruolo di bioindicatore della qualità dell’ambiente, dalle evidenze scientifiche di tale ricerca ( i cui risultati in dettaglio sono stati pubblicati su un autorevole rivista scientifica internazionale) è emersa una sostanziale idoneità al consumo umano dei prodotti oggetto di campionamento e analisi ma anche che il territorio ove vive la selvaggina selvatica, indirettamente monitorato e oggetto della ricerca, è poco inquinato dagli agenti tossici fisici radioattivi ricercati.

A seguire, il Dr. Benedetti Claudio, Direttore f.f. Servizio Veterinario Igiene degli alimenti di origine animale dell’ASUR Area Vasta 1-sede di Urbino, è intervenuto con una relazione sui principali rischi da agenti chimici “tossici e pericolosi ” che possono interessare la filiera della carne di selvaggina selvatica, elencandoli in maniera sintetica ma esaustiva e fornendo al contempo agli intervenuti, utili spunti pratici per minimizzare gli stessi rischi durante lo svolgimento della propria attività.

Successivamente, il Dr. Giovannelli Giuseppe, Responsabile UOSD Epidemiologia Veterinaria Dipartimento di Prevenzione ASUR - A .V.1 e il Dr. Massimo Gobbi, Medico Veterinario Libero professionista e collaboratore dell’IZS Umbria e Marche, hanno brillantemente illustrato ai presenti, sia i principali pericoli e rischi biologici ( comprese le ZOONOSI ) legati alla manipolazione e consumo di carni di selvaggina che le azioni pratiche da mettere in atto per minimizzare gli stessi.

A conclusione dell’evento è intervenuto il Dott. Giovanni Giuliani, qualificato ed esperto esponente del mondo venatorio che, dopo i saluti ed i ringraziamenti al comitato organizzatore, ha rappresentato alcune criticità generali sulla programmazione della “ gestione faunistica “ a livello regionale ( in particolare nel settore degli ungulati ), con alcune personali considerazioni, anche critiche, sull’attuale scarsa attenzione rivolta a programmi di formazione e sorveglianza sanitaria sull’igiene della selvaggina, settori, invece, ritenuti indispensabili per la tutela della salute, dell’ambiente e della biodiversità.

Le conclusioni sui contenuti dell’incontro tematico, sono state sintetizzate dal Dr. Adelchi Vaccaro, nel ruolo di Coordinatore e Gestore attività Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale ASUR - A .V.1 - Sedi di Fano e Pesaro, che ha ringraziato tutti gli intervenuti e stimolato tutti gli “attori” che ruotano intorno al mondo della fauna selvatica, a portare un contributo pro-attivo, alla pianificazione e realizzazione di adeguati piani di formazione e sorveglianza igienico sanitaria sulla filiera delle carni di selvaggina selvatica.



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