Nell’anno 2015 le aziende che producono latte registrate nella zona di Macerata sono 42, di cui 15 bovine, 24 ovine, una bufalina, una di caprini, una di asine.
Va precisato che in una stessa azienda sono presenti tre allevamenti bovini che costituiscono un’unica unità epidemiologica.
L’attività dei Servizi Veterinari viene programmata ad inizio anno e si basa sull’anagrafica e la valutazione del rischio attribuita ad ogni azienda.
L’obiettivo preciso è la copertura del controllo sul 100% degli allevamenti.
Il controllo si basa sul sopralluogo in azienda con l’ispezione del locale mungitura e stoccaggio latte, della pulizia e funzionalità degli impianti e delle cisterne frigorifere, con l’esame della documentazione, e la valutazione dell’origine dei mangimi, del tipo di alimentazione, delle analisi sul latte in autocontrollo e del campionamento di verifica sul latte di massa. Inoltre viene fatta un’intervista al titolare dell’azienda da cui si evincono dati importanti per la valutazione del management aziendale come la mortalità e la fertilità dei capi, la frequenza dei controlli di funzionalità dei macchinari, il tipo di trattamenti, il nominativo del veterinario aziendale, la cadenza delle visite e quant’altro ritenuto utile per la valutazione del rischio.
Per l’anno appena passato era stato calcolato un minimo di 44 sopralluoghi con 41 campioni di verifica sul latte di massa.
Per i nuovi insediamenti è previsto un sopralluogo con campionamento e valutazione del rischio.
I sopralluoghi totali effettuati negli allevamenti lattiferi sono stati 48, con un totale di 52 campionamenti per la verifica della conformità dei parametri per carica batterica, cellule somatiche, inibenti e Staphilococcus aureus coagulasi positivo.
Il monitoraggio delle aflatossine effettuato grazie al progetto attività aggiuntiva finalizzata alla valutazione del rischio in allevamenti bovini ed ovini che effettuano la produzione primaria di latte ha sempre rilevato valori bassi ( 4 campioni con un range 0,006/0,009 microgrammi/Kg).
Valori conformi sono stati confermati anche dalle analisi al distributore.
Criticità.
Le maggiori non conformità sono state riscontrate nei seguenti punti.
- Tenore di cariche mesofile e cellule somatiche del latte sopra i limiti di legge riscontrati ai campioni di verifica eseguiti dall’Autorità Competente.
- Richieste di deroghe temporanee e transitorie dalla Centrale del latte per superamento medie geometriche cellule somatiche e cariche batteriche.
- Tenore di Staphilococcus Aureus coagulasi positivo superiore ai limiti.
- Inadeguatezze strutturali del locale stoccaggio latte.
- Tracciabilità del latte. In alcuni allevamenti ovini risulta poco chiaro il destino del latte per mancata collaborazione dei titolari che dichiarano di non produrne, anche se la cosa è poco credibile, visto il numero di capi e l’attitudine degli animali.
- Formazione/informazione. Ancora persistono difficoltà nel reperire la documentazione sull’acquisto di mangimi e le analisi in autocontrollo del latte. Le analisi vengono effettuate, ma non vengono tenute nella giusta considerazione e spesso non sono subito disponibili per l’Autorità Competente che ne fa richiesta. Sarebbe necessaria la collaborazione delle associazioni di categoria per la formazione degli allevatori.
- Farmacosorveglianza. Negli allevamenti ovini si evidenzia il dato di un numero di prescrizioni per medicinali non congruo con le supposte esigenze di cura degli animali.
Audit.
Nel mese di settembre si è svolto un audit in Area Vasta presso l’azienda in cui insiste l’allevamento che conferisce latte ai distributori. Le unità organizzative esaminate nel campo d’audit sono state i locali di stabulazione, la sala mungitura ed il deposito latte, le attività e i processi sono stati la produzione di latte crudo con l’igiene della mungitura, dei locali e attrezzature, del personale ed i requisiti analitici del latte .
Le evidenze del rapporto d’audit non hanno rilevato non conformità. E’ stata solamente raccomandata maggiore attenzione nel monitoraggio delle aflatossine M1, in quanto il titolare dell’azienda si limita allo studio della conformità dei mangimi, monitorando il mais, senza verificare nel latte di massa il tenore di aflatossine. In effetti, la spiegazione del proprietario dell’azienda è plausibilmente giustificata dal fatto che il controllo delle aflatossine viene regolarmente effettuato ai distributori, anche se il latte è prodotto da animali di un altro allevamento però insistente nella stessa azienda e per questo alimentato con gli stessi mangimi.
Attività registrate.
Nel 2015 sono stati registrati tre allevamenti uno ovino, uno bovino e uno di asine per la produzione del latte.
Per quanto riguarda l’allevamento di asine sono stati visionati gli esami eseguiti in autocontrollo risultati conformi, ma attualmente la produzione è esclusivamente rivolta alla fabbricazione di prodotti cosmetici.
Il latte alimentare che verrà commercializzato sarà sottoposto a preventiva pastorizzazione nel laboratorio annesso. Il Manuale di corretta prassi è presente e descrive i processi in modo esaustivo.
Sono stati chiusi 3 Allevamenti ovini.
E’ stata presentata una richiesta di nulla osta per utilizzo di siero in un allevamento di bufale per alimentazione animale.
Controlli sul latte in stalla.
Tutti gli allevamenti sono stati sottoposti a verifica, i dati inseriti in SIVA ed il cartaceo archiviato nel fascicolo “ Latte 2015”.
Per ogni allevamento visitato è stata fatta la valutazione del rischio e la stessa inserita nel sistema informatico con la stima delle frequenze dei sopralluoghi.
Sono state notificate 4 prescrizioni e 4 raccomandazioni per il riscontro di valori alti di Staphilococcus aureus coagulasi positivo nel latte di massa.
Migliorata la situazione per gli inibenti che nel 2015 non sono stati riscontrati.
Nei grafici i report sulle attività di controllo del latte in stalla e sulle non conformità da cui si evince che non esistono sostanziali differenze con l’anno precedente eccezion fatta per gli inibenti che nel 2015 non sono stati riscontrati nel prodotto.
Fig. 1 Attività di controllo ufficiale presso aziende produttrici di latte nel 2014
Fig. 2 Non conformità riscontrate in sede di controllo ufficiale nel 2014
Fig. 3 Attività di controllo ufficiale presso aziende produttrici di latte nel 2014
Fig. 4 Non conformità riscontrate in sede di controllo ufficiale nel 2015
Conclusioni.
La normativa europea ha introdotto con il pacchetto di igiene una grande innovazione nel sistema legislativo precedente, concentrando specifiche responsabilità negli operatori del settore alimentare.
Gli allevatori si sono trovati a dover affrontare questo dinamismo legiferante spesso con difficoltà, ma in questo processo di cambiamento i Servizi Veterinari sono stati di fondamentale aiuto attraverso un’intensa campagna di formazione ed informazione.
La situazione attuale è molto migliorata, ora ogni allevatore conosce bene la questione delle aflatossine e sa come far fronte al problema con l’acquisto di mangimi certificati, sa che deve osservare i criteri del latte con la conformità delle medie, sa che deve avere una serie di documentazione disponibile per poter dimostrare quello che fa e soprattutto che lo fa bene e le produzioni lattiero casearie sono garantite da un buon sistema di tracciabilità.
Solo l’azione continua di sorveglianza, gli interventi messi in atto dalle aziende sanitarie in uno scambio reciproco e collaborativo delle parti, ha favorito ed accelerato questo grande fenomeno di cambiamento, che ha mostrato, grazie alla fiducia acquistata, i servizi veterinari non come antagonisti, ma come salomonici vigilanti della legge.
Autore: Dr.ssa Caterina Pennesi