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Rapid Risk Assessment – 12 Febbraio 2016 Cluster di Listeriosi nella Regione Marche 2015-2016

  • 1 marzo 2016
  • Autore: Redazione VeSA
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ASPETTI GENERALI

La Listeriosi è un’infezione acuta causata da Listeria monocytogenes (L.m.), batterio gram-positivo non sporigeno.

L.m. è ubiquitario nell’ambiente, e può causare infezione a qualunque livello della catena di produzione e consumo degli alimenti. L.m. può crescere a temperature variabili da 0° a 45°C e tende a persistere in ambiente, inclusi gli ambienti di lavorazione degli alimenti. L’ambiente è considerato il principale serbatoio di L.m.; è dall’ambiente che L.m. può passare agli alimenti e contaminarli. La via principale di trasmissione all’uomo prevalente è attraverso gli alimenti contaminati, anche se sono stati descritti casi da contatto con animali infetti.

Gli alimenti più frequentemente contaminati da L.m. sono prodotti ittici, carni fresche e lavorate, prodotti lattiero-caseari e vegetali. Tra questi, gli alimenti pronti al consumo (ready to eat) sono quelli che presentano i rischi maggiori, a causa della capacità del batterio di crescere a temperature di refrigerazione.

Il rischio di sviluppare la malattia è particolarmente elevato per donne in gravidanza, neonati, anziani ed immuno-compromessi, mentre la maggior parte dei soggetti adulti in buona salute non presenta alcun sintomo dopo il consumo di alimenti contaminati.

Nei casi in cui si sviluppa la malattia l’incubazione media è di 3 settimane (ma può prolungarsi fino a 70 giorni), le donne in gravidanza possono manifestare una sindrome simil-influenzale, che potrebbe avere serie conseguenze sul feto (morte fetale, aborto o listeriosi congenita), mentre in adulti immuno-compromessi e negli anziani la listeriosi può causare meningiti, encefaliti, gravi setticemie. Queste manifestazioni cliniche sono trattabili con antibiotici, ma la prognosi nei casi più gravi è spesso infausta.

I casi di listeriosi inquadrati in specifici cluster sono riportati in da tutto il mondo; i dati ufficiali a livello Europeo per il 2014 sono di 2.161 casi con il 98,8% di ospedalizzazioni e il 15% (report EFSA/ECDC 2014) di fatalità, prevalentemente in soggetti anziani.

Le stime sulla incidenza nella popolazione generale non sono molto precise; i dati dell’agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA- ECDC 2015), derivati dalle segnalazioni ufficiali, indicano circa 0,44 casi sporadici all’anno per 100.00 abitanti, che equivale a circa 7 casi all’anno per una popolazione come quella delle Marche. I dati europei indicano un aumento statisticamente significativo dei casi di listeriosi segnalati negli ultimi anni (+ 8,6% tra 2012 e 2013; + 16% tra 2013 e 2014).

Le misure finalizzate a prevenire la contaminazione degli alimenti si basano sui sistemi di controllo integrato lungo tutte le filiere di produzione, trasformazione, trasporto, commercializzazione e somministrazione degli alimenti (dal campo alla tavola). A queste misure si affianca la comunicazione del rischio che è finalizzata ad informare i consumatori sugli eventuali rischi identificati .

In materia di malattie trasmesse da alimenti, la normativa europea e nazionale prevede l’assenza di Listeria m. per alcuni tipi di alimenti: quelli destinati a neonati o a fini medici speciali. Diversamente, per altri alimenti è ammessa una tolleranza di 100 UFC/grammo di alimento, che è una tolleranza basata su un’analisi del rischio condotta a livello internazionale. Per i prodotti che hanno una vita commerciale lunga, i produttori devono effettuare controlli molto accurati lungo tutta la filiera e studi che garantiscano il non superamento del limite di 100 UFC/grammo su tutto il periodo di conservabilità dell’alimento, sia esso espresso come “da consumarsi entro” o come “da consumarsi preferibilmente entro”.

SITUAZIONE INTERNAZIONALE

Dal 2013 al febbraio 2016 la fonte ProMED, piattaforma di diffusione di informazioni sulle malattie infettive disponibile al sito www.promedmail.org ha pubblicato 39 informative relative alla Listeriosi, provenienti da vari paesi a livello mondiale.

Nella tabella sottostante vi sono informazioni di base sugli episodi riportati che evidenziano frequenti episodi, anche prolungati nel tempo (epidemia in Germania dal 2012 e tuttora a causa ignota) con casi disseminati su territori anche vasti e collegati a differenti tipologie di alimenti (prodotti ittici, lattiero caseari, gastronomia e altri).

 

Dal 2013 al 02 al febbraio 2016 attraverso la piattaforma EPIS sono state inviate 12 richieste urgenti relative a listeriosi. Le richieste di informazioni sono state inviate da 7 diversi paesi e solo in 3 erano riportate informazioni su alimenti implicati, prevalentemente pesce e prodotti a base di carne suina.

 

Tabella: ProMED nel periodo 01/01/2013 - 22/01/2016

ProMED

Data

Paese

Breve descrizione

Fonte di esposizione e intervento

1

23 Gen 2016

USA, Canada

Richiesta di informazioni, fatale

Insalate preconfezionate, richiamo

2

22 Gen 2016

Canada

Richiesta di informazioni, fatale

Insalate preconfezionate sospette

3

03 Gen 2016

USA

Follow-up, fatale

Gelato

4

19 Dic 2015

Germania

Unico cluster type (2012-2015), fatale

 

5

25 Ott 2015

USA

Aggiornamento, investigazione chiusa, fatale

Formaggi molli

6

19 Set 2015

USA

Allerta, fatale

Formaggi molli, richiamo

7

21 Lug 2015

USA

Problemi, PulseNet, raccolta dati

 

8

15 Giu 2015

USA

Fatale, nosocomiale, risk remains

Gelato

9

06 Mag 2015

USA

S intero del gene

Gelato

10

03 Mag 2015

Canada

Allerta

Mele, richiamo

11

29 Apr 2015

Danimarca

Genotipi multipli

 

12

11 Apr 2015

USA

Fatale, nosocomiale, update

Gelato, richiamo

13

21 Mar 2015

USA

 

Stone fruit 2014

14

15 Mar 2015

USA

Fatale, nosocomiale

Gelato

15

29 Gen 2015

USA

Fatale, investigazione chiusa

Germogli

16

21 Gen 2015

Macedonia

Morti non diagnosticati, Ex repubblica Yugoslavia

Ovini, caprini

17

12 Gen 2015

USA

Fatale, aggiornamento, allerta

Mele confezionate rivestite con caramello

18

03 Gen 2015

USA

Fatale, aggiornamento, allerta

Mele confezionate rivestite con caramello

19

29 Dic 2014

USA

Allerta

Gelato, crema, sorbetto

20

26 Dic 2014

Canada

Sospetto, stesso genotipo

 

21

19 Dic 2014

USA

Fatale, allerta

Mele confezionate rivestite con caramello

22

09 Nov 2014

USA

Fatale

Germogli, richiamo

23

1 Nov 2014

Macedonia

Fatale, aggiornamento

Prodotti di carne di maiale

24

28 Set 2014

Danimarca

Fatale, nosocomiale

Zuppa di asparagi

25

10 Set 2014

Danimarca

Fatale, più casi

Prodotti di gastronomia a base di carne

26

20 Ago 2014

Danimarca

Fatale, più casi

Prodotti di gastronomia a base di carne

27

13 Ago 2014

Norvegia

Fatale, allerta

Prodotti di gastronomia a base di carne, richiamo

28

08 Ago 2014

Macedonia

Fatale, allerta

Carne di maiale, richiamo

29

10 Apr 2014

USA

Fatale

Formaggio

30

28 Feb 2014

Svezia

Background

 

31

27 Feb 2014

Svezia

 

Carne di maiale

33

28 Ago 2013

USA

Multistate, fatale

Formaggio, richiamo

34

18 Lug 2013

USA

Fatale

Formaggio

35

10 Lug 2013

USA

 

Formaggio, richiamo

36

3 Mag 2013

Cile

Fatale

Carne, formaggio cremoso sospetto

37

21 Apr 2013

Australia

Nosocomiale

Profiterole

38

11 Feb 2013

Australia

Fatale, più casi

Formaggio molle

39

25 Gen 2013

Australia

Fatale

Formaggio molle, richiamo

 

SITUAZIONE NAZIONALE

Dal 2003 al 2015 (2015* dati provvisori) sono stati notificati al Sistema di Sorveglianza delle Malattie Infettive 1.231 casi di listeriosi. L’andamento del numero dei casi mostra un incremento progressivo dal 2003 al 2010, successivamente si osserva una stabilità del numero di casi notificati al sistema. Parallelamente, il tasso d’incidenza è aumentato progressivamente da 0,84 per milione di abitanti nel 2003, a 2,64 per milione nel 2010. Il 54.7 % dei casi segnalati in tutto il periodo considerato è di sesso maschile. Più del 50% dei casi ha un’età pari o superiore a 65 anni. La classe d’età 0-14 con il 21,04% dei casi raccoglie prevalentemente la listeriosi neonatale e perinatale.

Stesso andamento si osserva analizzando le schede di dimissione ospedaliera per listeria (ICD-9 027.0 in tutte le diagnosi), escludendo i ricoveri multipli dal 2003 al 2013. In totale, in Italia, sono stati osservati 1.765 ricoveri per listeriosi.

L’incremento delle notifiche e delle ospedalizzazioni per Listeria è probabilmente legato sia al miglioramento delle capacità diagnostiche che all’aumentata sensibilità del sistema di sorveglianza che ha permesso una maggiore notifica dei casi.

Relativamente alla tipizzazione sierologica, si conferma il trend notato negli anni (Gianfranceschi et al., 2003; Pontello et al., 2012) e caratterizzato da un’inversione di tendenza in Italia, come anche in alcuni paesi europei, della prevalenza del sierotipo 1/2a rispetto al sierotipo 4b. Nei pazienti con condizioni predisponenti, come anziani e individui immunodepressi, la sintomatologia setticemica sembrerebbe più frequente rispetto a quella meningoencefalitica, dove risulta più presente il sierotipo 4b, considerato più virulento.

Per quanto riguarda l’isolamento in Italia del sierotipo 1/2a dagli alimenti e dagli ambienti di produzione delle derrate alimentari, uno studio non recente (Gianfranceschi et al., 2009) aveva evidenziato la prevalenza del sierotipo 1/2a nei prodotti caseari e negli stabilimenti di produzione degli alimenti lattiero-caseari, e del sierotipo 1/2c nei prodotti carnei trasformati e nei relativi stabilimenti di produzione. Un altro studio (Crotti et al., 2009) aveva evidenziato nella Regione Umbria la prevalenza del sierotipo 1/2a nei prodotti della pesca pronti al consumo (ready to eat).

I ceppi di L.m. appartenenti al pulsotipo del cluster della regione Marche sono di sierotipo 1/2a.

 

SITUAZIONE REGIONALE

Da maggio 2015 a gennaio 2016 nella regione Marche sono stati riportai 13 casi di listeriosi umana. I pazienti avevano un’età media di 72 anni, 7 su 13 erano maschi, al momento dell’infezione 12 casi su 13 erano affetti da patologie debilitanti o condizioni di rischio (immunosoppressione farmacologica, stato di gravidanza, etc.), due pazienti sono deceduti.

Le complesse indagini epidemiologiche e microbiologiche effettuate fino ad oggi, hanno rilevato come verosimile veicolo dell’infezione un prodotto a base di carne denominato “coppa di testa” proveniente da uno stabilimento di piccole dimensioni operante nella provincia di Ancona.

Si tratta di tipologia di produzione che si concentra nei mesi autunno - invernali con volumi di 40 q.li/mese e la sua commercializzazione avviene, per la quasi totalità, nell’ambito del territorio marchigiano. A carico dello stabilimento il 04/02/2016, a scopo precauzionale, sono stati emessi i provvedimenti di sospensione delle produzioni e delle commercializzazioni in attesa degli accertamenti sanitari attivati dall’Autorità competente locale.

 

E’ stato attivato il Sistema Rapido di Allerta comunitario che è una piattaforma telematica organizzata a rete, a cui partecipano la Commissione Europea, l’EFSA e gli Stati membri dell'Unione (i-RASFF) per il ritiro dei prodotti commercializzati (notifica del 4 febbraio 2016). Inoltre, la ditta produttrice della “coppa di testa” ha attivato le procedure di richiamo di tutti i lotti del salume potenzialmente contaminati.   In data 05/2/2016,  la Regione Marche ha diramato un comunicato stampa per avvisare i consumatori sul rischio di Listeriosi e per la possibile assunzione di alimento  contaminato (“coppa di testa”). Inoltre,  la Regione Marche ha diffuso il materiale informativo destinato ad operatori sanitari e alle categorie di persone più a rischio al fine di ridurre le probabilità di infezione da Listeria e facilitare l’identificazione di eventuali ulteriori casi.

 

Per le opportune indagini finalizzate all’individuazione della fonte di contaminazione primaria da L. m, l’Autorità competente locale, attraverso i Servizi Veterinari dell’ASUR, ha attivato le procedure di controllo ufficiale lungo tutta la filiera di produzione dei salumi.

 

Ad oggi si è in attesa degli esiti di accertamento di contaminazione ambientale dello stabilimento produttore del salume  “coppa di testa”.

Alla data odierna, 12 febbraio 2016, non sono stati confermati ulteriori casi.

Le Autorità competenti hanno effettuato una valutazione del rischio utilizzando gli strumenti di “rapid risk assessment” messi a disposizione dal centro europeo di controllo delle malattie (ECDC- European Centre for Disease Prevention and Control).

 

Sulla base delle conoscenze attuali, la valutazione stabilisce i seguenti livelli di rischio:

  • per la popolazione generale: RISCHIO BASSO
  • per le categorie più suscettibili: RISCHIO MODERATO

 

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