Il genere Campylobacter comprende diverse specie di batteri che possono causare nell’uomo una malattia chiamata campilobatteriosi.
E' molto diffuso in natura, negli animali e nell’ambiente.
Il serbatoio principale è rappresentato dall'intestino di animali, domestici e selvatici; in particolare l'ospite più comune per questo batterio è il pollame.
Distribuzione della malattia:
La campilobatteriosisi rappesenta la malattia a trasmissione alimentare più frequentemente riferita nell’Unione europea, con circa 200.000 casi segnalati ogni anno nell’uomo. Si ritiene tuttavia che il numero effettivo di casi si aggiri attorno ai nove milioni l’anno.
Il numero di casi confermati nell’Unione Europea nel 2014 è stato di 236.851, con un incremento di 22. 067 casi (il 10%) rispetto al 2013 (Infezioni da Campylobacter e Listeria ancora in aumento nell'UE, rilevano EFSA ed ECDC).
Modalità di trasmissione:
La trasmissione all’uomo dell'infezione può avvenire attraverso il consumo di alimenti e acqua contaminati da materiale fecale.
- Gli alimenti che rappresentano il principale veicolo d’infezione sono le carni avicole infette (pollo, tacchino, anatra, oca) consumate poco cotte. L’Autorità Europea per la sicurezza Alimentare (EFSA) ha riscontrato che i polli e la carne di pollo possono essere direttamente responsabili del 20-30% delle infezioni nell’uomo. La contaminazione della carne avviene durante la macellazione, attraverso il contatto diretto con il materiale fecale.
- Possono essere fonte di infezione anche i prodotti alimentari pronti per l’uso che sono entrati in contatto con carne di pollo cruda.
- Altra via di infezione è rappresentata dal consumo di latte vaccino crudo o non pastorizzato.
- Con minor frequenza, il pesce, i molluschi e i vegetali crudi possono rappresentare un’ulteriore fonte di infezione.
Al di là della trasmissione attraverso gli alimenti, altre modalità di infezione, molto meno frequenti, possono essere il contatto diretto con animali infetti, e raramente il contatto tra uomo e uomo.
Sintomi:
Dopo un periodo di incubazione di 2-5 giorni (range 1-10 giorni) compaiono dolori addominali, febbre e diarrea.
Generalmente l’infezione si risolve nell’arco di pochi giorni, ma raramente, e nelle categorie “a rischio” (bambini, anziani e soggetti immunodepressi), può essere necessaria l'ospedalizzazione.
Inoltre, la campilobatteriosi è stata associata alla comparsa a lungo termine di artriti (nel 5-10 % dei casi), e alla Sindrome di Guillain-Barré, una malattia acuta immunomediata del sistema nervoso periferico che si manifesta con estrema debolezza muscolare fino alla paresi/paralisi.
EFSA-Campylobacter
ECDC-Campylobacteriosis
Infezioni da Campylobacter e Listeria ancora in aumento nell'UE, rilevano EFSA ed ECDC
Epicentro-campylobacter
CDC- Campylobacter
Autore: Dr.ssa Simona Martino