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Nuove misure per prevenire e fermare le epidemie di patologie animali trasmissibili nell’Unione Europea

  • 13 aprile 2016
  • Autore: Redazione VeSA
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Nuove misure per prevenire e fermare le epidemie di malattie animali come l’influenza aviaria o la peste suina africana, dapprima concordate in modo informale col Consiglio UE nel giugno 2015, sono state approvate dal Parlamento Europeo e pubblicate sulla GU dell’Unione.

Il Regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, rappresenta una norma di amplissimo raggio (in tutto 283 articoli riguardanti tutte le specie animali e tutti gli addetti ai lavori.), relativa alle malattie animali trasmissibili tra gli animali e tra gli animali e l’uomo, che modifica e abroga diversi atti in materia di sanità animale.

Il regolamento, noto anche come “Animal Health Law“, pone l’accento sulla prevenzione e dovrebbe aiutare i professionisti del settore a restare al passo con il progresso scientifico, costituirà quindi il quadro giuridico generale di tutta la sanità animale.

Lo stesso entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla propria pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea e si utilizzerà compiutamente a decorrere dal 21 aprile 2021, tranne per quanto riguarda gli articoli 270, paragrafo 1, e 274, che si applicheranno già dal prossimo 20 aprile (l’articolo 270 riguarda l’abrogazione delle decisioni 78/642/CEE, 89/455/CEE e 90/678/CEE, e le direttive 79/110/CEE, 81/6/CEE, 90/423/CEE, 92/36/CEE e 98/99/CE mentre l’articolo 274 fa riferimento a misure transitorie relative alla data di adozione di taluni atti delegati e di esecuzione).

Il Regolamento 429 offre per la prima volta un quadro legislativo generale, direttamente adottabile dagli Stati Membri, la cui applicazione sarà graduale, e riordina giuridicamente la materia della sanità animale, dal commercio intracomunitario all'ingresso nell'Unione di animali e prodotti, dall'eradicazione delle malattie ai controlli veterinari, dalla notifica delle malattie fino ad includere parti relative al sostegno finanziario in relazione alle diverse specie animali. 

L’ordinamento prevede un elenco delle malattie animali trasmissibili che costituiscono un rischio per la sanità animale o pubblica nell'Unione. Le cinque malattie già individuate (afta epizootica, peste suina classica, peste suina africana, influenza aviaria ad alta patogenicità e peste equina) sono integrate da un elenco di malattie comprese nell'Allegato II che può essere soggetto a riesame a cura della Commissione.

Tali malattie elencate richiederanno approcci gestionali diversi, infatti alcune altamente contagiose attualmente non sono presenti nell'Unione, per cui saranno previste e necessarie misure rigorose per eradicarle immediatamente, in caso di loro manifestazione.

Un obiettivo fondamentale della notifica e della comunicazione delle malattie trasmissibili consiste nel generare dati epidemiologici affidabili, trasparenti e accessibili, si rende infatti opportuno istituire a livello di Unione un sistema informatico interattivo per il trattamento delle informazioni, per la raccolta e la gestione efficace dei dati della sorveglianza sia delle malattie elencate, sia per quelle emergenti o per gli organismi patogeni resistenti agli antimicrobici.

Tutte le misure di controllo dovranno avere come obiettivo il benessere degli animali, ed evitare, sia a quelli dall’allevamento che ai randagi, qualsiasi tipo di dolore, angoscia o sofferenza. A tal proposito,  al fine di prevenire i commerci illegali, il Parlamento ha inserito una norma che, in caso di necessità, autorizza la Commissione ad obbligare gli Stati membri che ancora non ne hanno una, a dotarsi di banche dati nazionali per la registrazione di cani, gatti e altre specie di animali.

La nuova legge autorizzerà la Commissione ad adottare misure urgenti per contrastare le malattie emergenti che potrebbero avere un “impatto altamente significativo” sulla salute pubblica e sulla produzione agricola e delineerà le responsabilità di agricoltori, commercianti e professionisti del mondo animale, inclusi i medici veterinari e i proprietari di animali domestici.

Tutte queste figure saranno responsabilmente tenute a fare un uso più prudente dei medicinali destinati agli animali. I veterinari dovranno informare meglio sull’interazione tra il benessere animale, la salute umana e la resistenza antimicrobica.

Il testo del Regolamento rappresenta l'espressione di una visione integrata delle attività veterinarie, sia pubbliche che private, rispondente ai dettami dell'OIE, viene anche fornita una base giuridica alle autorità competenti per "delegare lo svolgimento di determinate attività ai veterinari che non sono veterinari ufficiali", ai fini di  garantire l'applicazione generale delle misure di prevenzione e controllo delle malattie in tutta l'Unione.

Sostanzialmente questa normativa rende possibili tre aspetti: collega la salute e il benessere degli animali con la salute dell’uomo, consente alle autorità e ai produttori di concentrarsi maggiormente sulla prevenzione e sul controllo delle malattie animali trasmissibili ed accorpa in un’unica norma circa 40 atti legali attualmente in vigore separatamente.


AutoreDr. Giuseppe Iacchia

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