Presentazione del Corso
In Italia è nota da tempo la rilevanza del cinghiale come specie indicatore della presenza di Tubercolosi in bovini al pascolo. Il bovino rappresenta, infatti, il serbatoio esclusivo dell'infezione, tuttavia il cinghiale può esercitare una funzione di mantenimento locale attraverso la diffusione della malattia con modalità di trasmissione orizzontale (contatto diretto) e verticale (attraverso l'allattamento).
La trasmissione della malattia al cinghiale può avvenire anche per via alimentare a seguito di necrofagia. Serbatoio della malattia può essere rappresentato, inoltre, da altri animali selvatici (cervidi) la cui trasmissione avviene per via aerogena.
Il sistema di sorveglianza nella nostra Regione sui selvatici (cinghiali e cervidi) ha evidenziato, alla visita ispettiva dei visceri e delle carcasse, negli ultimi anni, un aumento della rilevazione di lesioni macroscopiche riconducibili a forme tubercolari, confermate successivamente dagli esami di laboratorio. Tale situazione determina la necessità di sensibilizzare gli operatori che effettuano l'esame ispettivo ad eseguire accuratamente la visita sui visceri, teste e se opportuno sulle carcasse, di approfondire gli step laboratoristici e di chiarire l'interpretazione dei rapporti di analisi dell'IZSUM.
Programma del corso effettuato:
Il controllo della TBC nei selvatici: correlazione tra animali domestici e selvatici
Dott. Riccardo Orusa
Sorveglianza epidemiologica dei selvatici nei riflessi della tubercolosi nei bovini
Dott. Giorgio Zanardi
Modernizzazione dell'ispezione delle carni nella selvaggina allevata
Prof.ssa AnnaRita Loschi
Quadri macroscopici di lesioni tubercolari 1 PARTE - 2 PARTE - 3 PARTE - 4 PARTE
Dott. Raffaele Claudio Barboni
Quadri microscopici di lesioni tubercolari 1 PARTE - 2 PARTE - 3 PARTE - 4 PARTE
Prof. Giacomo Rossi
La procedura del percorso diagnostico: dal prelievo del campione al risultato dell'IZSUM
Dott. Stefano Gavaudan
Data pubblicazione 02 agosto 2016