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Lumpy Skin Disease

  • 4 ottobre 2016
  • Autore: Redazione VeSA
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La dermatite nodulare contagiosa o Lumpy Skin Disease (LSD) è una malattia virale sostenuta da un poxvirus i cui ospiti naturali sono i bovini ed i bufalini.

 

 Viene trasmessa meccanicamente tramite insetti ematofagi ed è potenzialmente capace di diffondersi molto rapidamente, in particolare tramite gli spostamenti e gli scambi di animali vivi sensibili e dei relativi prodotti.

 

Tale malattia non è rilevante per la sanità pubblica in quanto il virus della dermatite nodulare contagiosa non è trasmissibile all'uomo.

 

La presenza è stata segnalata per la prima volta in Africa continentale nel 1929, solo recentemente ha avuto una rapida diffusione nell’Est Europa; a partire dal 2015, infatti, è stata notificata in Grecia ed in seguito (2016) anche in Bulgaria, Repubblica di Macedonia, Serbia e Kosovo.

La malattia è sottoposta ad obbligo di denuncia; la Direttiva 92/119/CEE prevede delle misure da adottare in caso di presenza sospetta e confermata in un'azienda, che comprendono la delimitazione di zone di protezione e di sorveglianza intorno ai focolai e altre misure supplementari per contrastarne la diffusione quali, ad esempio, la vaccinazione di emergenza.


Il quadro clinico varia da forme lievi di breve durata a forme acute, caratterizzate da disseminazione generalizzata di noduli e da gravi fenomeni distruttivi.

Nella forma acuta, dopo un periodo di incubazione di 2-5 settimane, compare febbre di tipo bifasico accompagnata da anoressia, scialorrea, lacrimazione, scolo nasale. Durante il secondo acme febbrile (da 7 a 10 giorni dopo il primo) iniziano ad apprezzarsi le lesioni cutanee. Queste consistono in formazioni del diametro variabile da 0,5 a 5 cm, piatte, arrotondate, ben delimitate ed interessanti la cute in tutto il suo spessore; se generalizzate sono diffuse a centinaia su tutta la superficie corporea;alle lesioni cutanee si associa sempre un aumento di volume dei linfonodi regionali e sovente edema sottocutaneo. Noduli molli, grigio-giallastri si osservano sulla mucosa della bocca e del naso, nei muscoli scheletrici, nel fegato. Solitamente i noduli cutanei vanno incontro ad un processo necrotico che dà luogo alla formazione di concrezioni di materiale secco, fortemente aderente ai tessuti che si distacca poi in 3-5 settimane lasciando scoperta una superficie ricca di tessuto di granulazione. Su questa superficie possono impiantarsi microrganismi di contaminazione ad attività piogena, che ritardano la guarigione.

Nelle forme lievi i noduli, più o meno numerosi, si formano all’improvviso senza prodromi e risultano meno frequenti le localizzazioni extracutanee.

I soggetti guariti sviluppano anticorpi umorali capaci di neutralizzare il virus, l’immunità passiva viene trasferita con il colostro al vitello ed è in grado di proteggere quest’ultimo fino al sesto mese di vita.



Nonostante il tasso di mortalità sia complessivamente modesto, il recupero dalla malattia è molto lento e gli animali possono presentare forme respiratorie e mastiti/orchiti con conseguente impatto sulla produzione lattea e sulla fertilità della mandria. La malattie è causa, inoltre, di rilevanti perdite socio-economiche dovute alle restrizioni sanitarie imposte per il controllo.


Il Ministero della salute evidenziando il rischio legato ad un eventuale introduzione nel territorio nazionale del virus della Lumpy skin disease, ha disposto una serie di misure sanitarie per la prevenzione e l’intensificazione della sorveglianza, richiamando l’attenzione dei Servizi veterinari, dei veterinari liberi professionisti, e degli operatori del settore zootecnico, affinché venga posta particolare attenzione al rilievo di qualsiasi quadro sintomatologico riconducibile alla malattia.

A seguito di sospetto diagnostico, deve essere effettuata segnalazione all’Ufficio 3 della Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari

e al Centro di Referenza Nazionale per lo studio e l’accertamento delle Malattie Esotiche- CESME (presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise).



Per l’aggiornamento dei focolai è possibile la consultazione della piattaforma: WAHIS


14 settembre 2016: Lumpy skin disease - La Commissione Europea e gli Stati Membri verso una strategia preventiva più efficace

 

 

 


ALTRI LINK UTILI


Centro di referenza nazionale per le malattie esotiche presso IZS Abruzzo e Molise
OIE technical disease card
OIE Terrestrial animal health code



Normativa comunitaria


Normativa nazionale


Bibliografia e sitografia



Autore: Dott.ssa Marta Pacioni


Data di pubblicazione: 12 agosto 2016

Data di aggiornamento: 15 settembre 2016

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