Con la pubblicazione del documento Revised Recommendations for Reducing the Risk of Zika Virus Transmission by Blood and Blood Components, August 2016 la Food and Drug Administration (FDA) nordamericana raccomanda di rafforzare, negli Stati Uniti d’America (USA), le misure per la prevenzione della trasmissione trasfusionale (attraverso emocomponenti labili) dell’infezione da Zika virus.
Negli USA, infatti, a causa del crescente numero di casi di infezione acquisiti localmente in alcuni Stati/Territori (Florida, Puerto Rico, American Samoa, U.S. Virgin Islands), è attualmente aumentato il livello del rischio di trasmissione di questo virus.
Per questo motivo, l’FDA ha raccomandato l’esecuzione del test molecolare (Nucleic Acid Testing - NAT) sulle donazioni di sangue ed emocomponenti a uso trasfusionale autorizzando le banche del sangue americane a utilizzare test non ancora completamente validati per la qualificazione biologica del sangue donato.
In Italia, la diffusione degli Arbovirus, della cui famiglia lo Zika virus fa parte, è monitorata mediante programmi specifici di sorveglianza epidemiologica contenuti nella circolare emanata dal Ministero della Salute il 16 giugno 2016 Piano Nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare (Aedes sp.) con particolare riferimento a virus Chikungunya, Dengue e virus Zika - 2016.
Ad oggi, l’Italia è da considerarsi "area non endemica" per lo Zika virus in quanto non sono stati registrati casi autoctoni d’infezione (contratti localmente) ma esclusivamente casi importati (viaggiatori provenienti dalle zone in cui il virus sta circolando).
Il Direttore del Centro nazionale sangue Giancarlo Maria Liumbruno ha pertanto dichiarato:"sulla base della situazione epidemiologica attuale ed in linea con quanto raccomandato dall’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) e dalla World Health Organization (WHO), il Centro Nazionale Sangue conferma la validità delle misure di prevenzione della trasmissione trasfusionale dell’infezione da Zika virus già introdotte in Italia. Queste ultime sono basate sul rafforzamento della sorveglianza anamnestica del donatore (con particolare riferimento ai viaggi) e sull’applicazione del criterio di sospensione temporanea per i donatori che abbiano soggiornato nelle aree dove si sono registrati casi autoctoni di infezione o che riferiscano un rapporto con partner sessuale a rischio di infezione da Zika virus oppure con infezione probabile o confermata".
Il Centro Nazionale Sangue, in sinergia con le istituzioni nazionali competenti in materia di sanità pubblica, le altre Autorità internazionali competenti in materia di sangue e l’ECDC, effettua il monitoraggio costante della situazione epidemiologica e l’analisi delle evidenze scientifiche disponibili al fine di poter aggiornare in tempo reale le misure adottate a garanzia della qualità e sicurezza del sangue donato dai donatori italiani.
Autore: Dr.ssa Alba Minnozzi
Data pubblicazione: 5 settembre 2016