Il 24 agosto 2006 sono stati portati, presso l’Ispettorato Micologico del Dipartimento di Prevenzione della ZT. N.2 di Urbino - Distretto Sanitario di Urbania, due esemplari di funghi piuttosto rari e dalle dimensioni notevoli.
Glossario
Si tratta dello “Strobilomyces strobilaceus” , un fungo facile a riconoscere per la presenza della tipica e vistosa ornamentazione uguale nel cappello e gambo, che lo fa assomigliare ad una pigna di conifera, da cui deriva il nome.
Tali esemplari sono stati raccolti nei boschi del Monte Cucco (sito a confine tra Marche e Umbria) a circa 1400 metri di altezza, sotto dei faggi.
Il cappello di circa 20 cm. di diametro (di solito 5-15 cm.) è tutto coperto da squame in rilievo grigie o bruno-nerastre.
I tubuli (posti al di sotto del cappello) sono lunghi e grigiastri, dello stesso colore dei pori che sono ampi e angolosi, e diventano neri al tocco.
Il gambo lungo 27 cm. e di diametro 5,4 cm. è molto slanciato, cilindrico, duro e fibroso, tutto ricoperto da lanosità bruno-nerastra; solo negli esemplari più giovani si può vedere all’apice del gambo un anello fioccoso-membranoso biancastro, presto fugace.
La carne molto coriacea, specie nel gambo, è bianca e diventa rossastra all’aria.
Commestibilità: di nessun valore gastronomico per la fibrosità della carne.
E’ un fungo piuttosto raro che cresce in estate-autunno nei boschi di latifoglie preferibilmente faggi, cerri, castagni.