Il 20 Novembre 2017 il Comitato Speciale per l'Agricoltura (SCA), ha approvato l'accordo sulla revisione delle norme esistenti sulla produzione biologica e sull'etichettatura dei prodotti biologici. Il Comitato aveva già raggiunto un accordo provvisorio con il Parlamento europeo lo scorso 28 Giugno, dopo oltre tre anni di dibattito, e solo dopo ulteriori modifiche e chiarimenti si è giunti alla situazione attuale.
Il Nuovo Regolamento apporta modifiche alle norme Ue sul biologico in tutte le fasi della filiera produttiva del settore e stabilisce indicazioni più moderne e uniformi per incoraggiare lo sviluppo sostenibile della produzione biologica in tutti i paesi della Comunità. Inoltre le nuove norme mirano a garantire una concorrenza leale per gli agricoltori e gli operatori, prevenire le frodi e le pratiche sleali e migliorare la fiducia dei consumatori nei prodotti biologici.
Se il Parlamento europeo approverà, in sessione plenaria, il testo fornito dal Comitato Speciale per l'Agricoltura, il Nuovo Regolamento sul biologico verrà adottato in prima lettura senza emendamenti e quindi verrà applicato a partire dal 1° Gennaio 2021.
Decisamente contraria alla nuova regolamentazione sul biologico Confagricoltura che chiarisce che “le nuove disposizioni che l’Europa sta mettendo a punto non sono assolutamente in linea con i livelli e gli standard di qualità che sono applicati da anni Italia, che è al primo posto in Europa per estensione e al secondo per produzione biologica, e rischiano di mettere in seria crisi tale produzione italiana”.
Inoltre secondo Confagricoltura “il rischio è che venga adottato in tutta Europa un sistema di regole che, sotto la spinta delle pressioni provenienti dai Paesi del Nord Europa, renderà di fatto meno stringenti le regole di produzione degli alimenti biologici”.
In particolare l’organizzazione di rappresentanza e tutela dell’impresa agricola italiana individua alcuni punti critici che non possono essere accettati:
- assenza di una armonizzazione tra i vari stati membri sulle soglie di contaminazione da sostanze non autorizzate dei prodotti biologici;
- possibilità di commercializzare prodotto biologico, anche se accidentalmente contaminato da pesticidi;
- deroga fino al 2030 per le produzioni biologiche in serra in alcuni paesi del nord Europa (Finlandia, Svezia e Danimarca);
- deroga per consentire fino al 2035 l’utilizzo di sementi convenzionali al posto di semi biologici;
- deroghe legate agli accordi commerciali con i Paesi extra Ue sull’importazione di prodotti biologici con il rischio che non vengano rispettati gli standard imposti ai produttori europei.
Per queste ragioni Confagricoltura auspica che la Commissione Agricoltura e il Parlamento europeo non approvino, nella votazione del prossimo dicembre, il testo presentato dal Comitato Speciale per l'Agricoltura.
Autore: Dott. Stefano Gabrio Manciola