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Attività autorizzative/validazioni 1.5.4 Controllo acque destinate al consumo umano

  • 4 maggio 2024
  • Autore: Redazione VeSA
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1.5.4 Controllo acque destinate al consumo umano

normativa di riferimento

  • D.M. del 26.03.1991 norme tecniche di prima attuazione del DPR n. 236/1988, relativo all'attuazione della direttiva CEE n. 80/778 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, ai sensi dell'art. 15 della L. n. 183/1987
  • D.M. n. 174 del 06.04.2004 che regolamenta i materiali e gli oggetti che possono essere utilizzati negli impianti fissi di captazione, trattamento, adduzione e distribuzione delle acque destinate al consumo umano
  • D.M. del 21.03.2006 relativo alla disciplina concernente le deroghe alle caratteristiche di qualità delle acque destinate al consumo umano, che possono essere disposte dalla Regione Marche
  • D. Lgs n. 152 del 03.04.2006 e smi relativo alle "Norme in materia ambientale"
  • D. Lgs. n. 28 del 15.02.2016 Attuazione della Direttiva 2013/51/EURATOM del Consiglio, del 22.10.2013, che stabilisce requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano
  • D.M. del 14.06.2017 che modifica gli allegati II e III del Decreto Legislativo n. 31 del 02.02.2001
  • D.M. 02.08.2017 Indicazioni operative a carattere tecnico-scientifico, ai sensi dell’articolo 8 del D. Lgs. 28/2016
  • D.M.  30.06.2021 Modifica del valore fissato nell’allegato I, parte B, al D. Lgs. n.  31/2001 per il parametro Cromo
  • D. Lgs. n. 18 del 23.02.2023 Attuazione della Direttiva (UE) 2020/2184 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16.12.2020, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano entrato in vigore il 21.03.2023 e che abroga il D. Lgs. n. 31/01
  • D.D.P.F. PVSA n. 86 del 10.05.2010 integrazione al D.D. n. 178/2003 concernente linee guida relative al controllo della qualità delle acque destinate al consumo umano, per quanto riguarda la modifica delle caratteristiche dell’acqua potabile erogata dalle fontane pubbliche
  • D.D. P.F. PVSA n. 147 del 05.09.2019 linee guida relative al controllo della qualità delle acque destinate al consumo umano
  • Parere Min.  San.  n. 3641 del 03.11.03 che fornisce chiarimenti in merito all’applicazione delle sanzioni previste dal D. Lgs. n. 31/2001

Servizi coinvolti: SIAN

Descrizione

Nella regione Marche, il controllo delle acque destinate al consumo viene effettuato in base a quanto previsto dal D.D.P.F. PVSA n. 147 del 05.09.2019. Tale attività di controllo compete ai SIAN, che si avvalgono per la parte analitica dei Laboratori dell’ARPAM.

La conformità dei parametri del D. Lgs. n. 18/2023 mira a tutelare lo stato delle risorse e la gestione degli impianti di potabilizzazione e di distribuzione. Le indagini analitiche che vengono effettuate sulle acque destinate al consumo umano nelle reti di distribuzione mirano al soddisfacimento dei requisiti minimi stabiliti nell’allegato I, parti A e B. La verifica della qualità delle acque destinate al consumo umano si fonda su specifici programmi di controllo che si basano sulla «zona di fornitura idro-potabile» e si articolano in controlli esterni e controlli interni pianificati in modo coordinato. Il numero di campioni previsto dalla Tabella I dell’Allegato II, va suddiviso in parti uguali tra i controlli esterni e i controlli interni, conferendo priorità per i controlli interni alle fonti di approvvigionamento e per i controlli esterni al punto di utenza e devono essere distribuiti uniformemente nel corso dell’anno in modo da garantire costantemente la rappresentatività della qualità dell’acqua.

Le frequenze minime di controllo, così come stabilito dal D. Lgs.n. 18/23, dipendono dal volume d’acqua distribuito o prodotto ogni giorno dal singolo acquedotto, o, se questi non sono noti, dal numero di abitanti serviti dai singoli acquedotti, calcolando un consumo di 200 litri pro capite al giorno. Relativamente agli acquedotti con consumo di acqua inferiore a 100 mc/g (abitanti serviti inferiori a 500), in base al D.D.P.F. PVSA n. 147/2019 è stato previsto di effettuare indicativamente n. 2 controlli all‘anno, di cui n. 1 per i parametri del gruppo A e n. 1 per i parametri dei gruppi A+B.

I parametri chimico fisici e microbiologici da rilevare fissati dalla norma possono essere integrati dai Dipartimenti di Prevenzione a seconda delle situazioni di rischio individuate.

Relativamente al parametro “antiparassitari”, per individuare i principi attivi da ricercare, in assenza di dati sui consumi effettivi collegati alle aree di utilizzo, considerato che per le acque potabili mancano indirizzi specifici nazionali e/o regionali, in base al D.D.P.F. PVSA n. 147/2019, è stato indicato di ricercare i principi attivi che vengono controllati nei piani di monitoraggio nazionali delle acque sotterranee e superficiali, in attuazione di specifiche normative e secondo le linee guida indicate da ISPRA.

In particolare sarà richiesto ad ARPAM la ricerca di tali principi attivi in occasione dei controlli dei parametri A e B (ex verifica completa) alle captazioni, alle uscite dei potabilizzatori e punti collegati e nei punti più rappresentativi delle reti di distribuzione degli acquedotti sopra i 500 abitanti.

L’elenco dei principi attivi da ricercare potrà essere integrato anche sulla base di indagini specifiche sull’utilizzo di prodotti su un determinato territorio, oppure sulla base di situazioni di criticità riscontrate o emergenze, segnalate anche da ARPAM, con particolare attenzione a quei principi attivi che nei monitoraggi di cui sopra, nell’anno precedente, sono stati rilevati anche solo in tracce.

Ogni anno, entro il mese di novembre, con apposita riunione REGIONE-AASSTT-ARPAM, è stato previsto di stilare un elenco con i principi attivi da controllare nell’anno successivo.

Il controllo analitico sull’acqua destinata al consumo umano non ha valore sanitario preventivo in quanto i risultati non sono immediati. L’acqua potabile necessita di cloro-copertura durante il trasporto in rete contro eventuali contaminazioni secondarie di natura microbiologica.

Oggetto del controllo è l’acqua destinata al consumo umano a partire dalle opere di alimentazione fino ai punti terminali delle reti di distribuzione pubblica.

Per l’adempimento dei controlli di cui all’art.12, comma 1, del D. Lgs.18/23 le aziende sanitarie territorialmente competenti, coordinandosi con i gestori idro-potabili adottano opportuni programmi di controllo relativi alle filiere idro-potabili, tenendo conto dei risultati della valutazione del rischio.

La mappa dei controlli di cui al sopracitato art.12 comma 1, va definita:

  • In uscita dai trattamenti di potabilizzazione
  • In entrata ed in uscita dai serbatoi
  • Miscelata
  • Nelle condotte terminali

I campionamenti delle acque dolci di origine superficiale destinate alla potabilizzazione vengono invece effettuati dal personale dei Laboratori dei Dipartimenti Provinciali dell'ARPAM, in numero di 8 all’anno per ciascun punto di captazione. Preferibilmente nello stesso giorno il personale dei SIAN preleva campioni di acqua all’uscita dei relativi potabilizzatori e in uno o più punti significativi della rete di distribuzione, al fine di verificare se i trattamenti di potabilizzazione sono efficaci. In questi campioni dovranno essere eseguiti controlli di tutti i parametri dei gruppi A+B.

Nella provincia di Macerata, precisamente nel comune di Cingoli, dall’invaso della diga di Castreccioni viene prelevata acqua per i comuni di Filottrano, Osimo, Castelfidardo, Numana, Sirolo, Camerano e Cingoli. L’impianto ha una potenzialità di 500 litri/sec.

Nella provincia di Pesaro-Urbino, sono presenti 9 impianti di potabilizzazione con 10 stazioni di prelevamento ubicate sulle aste dei fiumi Conca (1), Foglia (1), Burano (1) e Metauro (7) che riforniscono più del 60% della popolazione della provincia di Pesaro-Urbino.        

Gli elementi che caratterizzano le acque di superficie e le differenziano da quelle sotterranee sono la maggiore presenza di gas disciolti e la concentrazione, talora elevata, di materiale in sospensione; le loro caratteristiche variano nel tempo dal punto di vista delle sostanze chimiche e dei microrganismi, che possono risultare patogeni per l’uomo; per questi motivi non possono essere distribuite senza un trattamento preventivo.

La condizione trofica delle acque di un bacino viene rilevata mediante analisi periodiche sul fitoplancton e sulla presenza di nutrienti. A supporto delle attività di potabilizzazione a cui sono sottoposte le acque superficiali destinate al consumo umano vengono effettuate le indagini previste dall’All.2, sez. A, parte III, del D. Lgs n. 152/2006 che consistono nell’esecuzione di analisi su parametri chimici e microbiologici (ricerca di indicatori di inquinamento recente ed indicatori di inquinamento pregresso, ricerca di patogeni conclamati ed opportunisti). I risultati vengono valutati annualmente e sono previste tre classi di qualità (A1, A2, A3) in base alle quali il suddetto decreto considera la tipologia di trattamento da effettuare.

Controlli da eseguire presso le Industrie alimentari con approvvigionamento privato e presso gli impianti di imbottigliamento

I controlli presso le industrie alimentari con approvvigionamento privato sono programmati dai SIAN, con frequenza almeno biennale. Relativamente agli impianti di imbottigliamento, al fine di valutare la conformità dei parametri elencati nell’allegato I, parti A e B ai sensi dell’art.5, lett. c, del D. Lgs n. 18/23, sono previsti, oltre all'autocontrollo da parte del responsabile della ditta, i controlli da parte dei SIAN presso la sorgente e presso i rubinetti dell’impianto di imbottigliamento, almeno quattro volte all’anno. Il controllo del prodotto confezionato, presso gli impianti di imbottigliamento, in base al D.D.P.F. PVSA n. 147/2019, sarà effettuato con la stessa frequenza stabilita per la sorgente.

Controlli da eseguire presso impianti di distribuzione in aree pubbliche (casette d’acqua)

Negli ultimi anni la presenza di tubazioni vetuste, di serbatoi di accumulo, di sottoprodotti della disinfezione ha generato una aumentata richiesta di modificare le caratteristiche dell’acqua mediante l’aggiunta o la sottrazione di alcune sostanze, talvolta combinando processi di gassatura e/o refrigerazione. Rientrano in questo ambito le “casette dell’acqua”, dove si rende disponibile al pubblico acqua potabile. Il controllo, sia analitico che ispettivo, da parte delle AASSTT presso tali impianti, dovrà essere effettuato con la frequenza che ogni SIAN riterrà più idonea, considerando il potenziale afflusso di utenti; si ritiene comunque opportuno che venga effettuato almeno un controllo annuale per ogni “casetta dell’acqua”.

Obiettivi 2023-2027

Sorveglianza e controllo dell’acqua destinata al consumo umano nel rispetto delle procedure operative previste dalla normativa, al fine di garantire la tempestiva individuazione di eventuali situazioni di rischio attraverso:

  1. Aggiornamento dei punti di monitoraggio e delle frequenze di campionamento secondo quanto stabilito dall’art. 12 del D. Lgs. 18/23 punto 3 (programma di controllo coordinato con i gestori) e delle conoscenze attinenti alla mappatura delle opere di attingimento, trasporto, raccolta, trattamento e distribuzione dell'acqua fornita all'utenza.
  2. Indagini analitiche, secondo le frequenze previste dal DDPF n. 147/2019, dell'acqua erogata dalle reti di distribuzione, dalle opere di captazione, nelle imprese alimentari ed edifici pubblici, presso gli approvvigionamenti privati ad uso pubblico.
  3. Integrazione fra gli enti coinvolti (AASSTT, ARPA, Gestori, Settore PVSA): Approccio basato sul rischio, implementando un controllo olistico di eventi pericolosi e pericoli di diversa origine e natura inclusi i rischi correlati ai cambiamenti climatici, alla protezione dei sistemi idrici e alla continuità della fornitura secondo il Modello Water Safety Plans di valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque.
  4. Adeguata informazione ai consumatori - La tempestiva informazione ai consumatori relativamente a tutti i provvedimenti adottati a fronte di quanto accaduto sarà assicurata, per quanto di rispettiva competenza, dal Sindaco, dall’Autorità d’Ambito e dall’Ente Gestore. I SIAN resteranno disponibili a fornire ai Cittadini e alle Associazioni di Categoria che ne facessero richiesta, ogni ulteriore informazione di ordine sanitario. Inoltre, attraverso il portale VeSA, i cittadini potranno accedere a tutti i referti analitici relativi ai campioni di acqua destinata al consumo umano, prelevati dal SIAN, che in base alla valutazione effettuata dagli stessi Servizi permette di classificarla in:
  • Idonea al consumo umano (VERDE)
  • Idonea al consumo umano, ma con necessità di migliorare le caratteristiche qualitative (GIALLO)
  • Non idonea al consumo umano (ROSSO)

Indicatori e Valori attesi

 

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